Legalità: Don Pino Puglisi

Don Pino Puglisi, martire di mafia: L'uomo che morì sorridendo ai suoi killer,ucciso davanti al portone di casa.

Giuseppe Puglisi, nasce a Palermo nel quartiere popolare di Brancaccio il 15 settembre 1937. Nel 1953 entra nel seminario diocesiano di Palermo e diventa sacerdote nel 1960. Don Pino insegna in molte scuole siciliane , sia matematica che religione. Nel 1990 viene nominato parroco nella Chiesa di S. Gaetano a Brancaccio. Questo quartiere è controllato dalla famiglia mafiosa dei Graviano, legati al boss L. Bagarella. Don Pino Puglisi viene ucciso davanti al portone di casa.

Perchè?

Don Pino ha una missione: levare i ragazzini dalla strada, egli predicava, predicava, prendeva i bambini e i ragazzi e li impegnava in tante attività, in modo che comprendessero che c'erano delle alternative alla strada. Certo che questo era un motivo sufficiente per fare di don Pino un obiettivo da ELIMINARE. Egli diventa il simbolo concreto di una Chiesa che non è più quella di certi parroci compiacenti e di certi cappellani carcerari, pronti a riverire e servire i mammasantissima al Grand Hotel Ucciardone(carcere di Palermo), ma che in modo instancabile si impegna a svolgere una funzione evangelicamente educativa . Per questo motivo la mafia uccide Don Pino Puglisi.

Don Pino Puglisi nel 2013 è diventato il beato Pino Puglisi, come primo martire della mafia, non servono i miracoli per diventare santi, ma c'è la strada del martirio "in odio alla fede". Appena un anno dopo la beatificazione di Puglisi arrivò la scomunica di Bergoglio ai mafiosi durante l'omelia della messa celebrata in Calabria nella piana di Sibari. Già in precedenza Wojtyla nel 1993 ad Agrigento in un celebre e toccante discorso, aveva rivolto ai mafiosi un appello alla conversione ( erano già stati assassinati i magistrati : Livatino, Falcone e Borsellino).

Don Pino Puglisi oggi riposa nella cattedrale di Palermo, un parroco del sud come tanti, ma straordinario nel compiere il suo dovere, vittima di un sistema di potere come la mafia, basato sulla paura, le estorsioni e le minacce, e su un tacito consenso sociale, purtroppo. Ma i ragazzini no....loro lo adoravano, e lui sapeva che con essi doveva operare, per formare le loro coscienze e formare la loro educazione basata sul rispetto delle regole. Lui contro questa forza oscura che opprime e rade al suolo ogni ideale, ha opposto solo la forza del Vangelo.

Uno dei miracoli di don Pino si è compiuto grazie al suo sorriso. I killer S.Grigoli e G. Spatuzza hanno dichiarato che il 15 settembre del 1993, davanti al suo portone di casa, don Pino disse: "ME LO ASPETTAVO", sorridendo. I due feroci killer si sono convertiti e grazie al loro contributo, si sono riaperte indagini importanti come quella della strage di via d'Amelio (Borsellino).