Legalità: Pio La Torre

I 35 anni della legge Rognoni- La Torre

Il 13 settembre del 1982, , veniva approvata la legge 646, nota come Rognoni-La Torre, ai più sarà sfuggito, ma questa legge ha segnato una svolta storica nella lotta alla mafia. Per la prima volta nel codice penale venivano introdotti il reato di associazione per delinquere di stampo mafioso (art. 416 bis) e la norma per la confisca dei beni ai boss, con il loro conseguente riutilizzo sociale.

Pio La Torre definiva questa legge per la DEMOCRAZIA, ma purtroppo non ebbe la soddisfazione di vederla approvare, perchè la mafia lo aveva ucciso quattro mesi prima a Palermo, insieme al suo autista e amico R. Di Salvo. Lo stesso destino sarebbe toccato a tanti di quei magistrati siciliani che avevano collaborato alla formulazione tecnica di quella legge: dal giudice R. Chinnici, a G.Falcone e P: Borsellino, allora giovanissimi.

Perchè era necessaria quella legge? Perchè faceva tanta paura ai boss mafiosi?

Prima di quella legge, i giudici, intuivano i legami, le relazioni tra diversi delitti, le estorsioni ai danni degli imprenditori, ma tali reati venivano trattati come fatti isolati, senza poter provare l'esistenza di poteri superiori che ordinavano tali illeciti. Dunque se un imprenditore subiva la richiesta di una somma di denaro (pizzo), da parte di una persona, questa veniva indagata come un semplice ricattatore, se un negozio esplodeva di notte, ciò veniva trattato come un evento separato da altri. Invece sappiamo bene che si trattava di eventi legati e commissionati da un feroce potere superiore (piovra), un antistato nello Stato che imponeva tasse, sconti, posti di lavoro, voti di scambio, prove di forza. Questo sistema portava ad un accumulo di ricchezze smisurate, in denaro, terreni , immobili...

Finalmente una legge che consentiva ai magistrati di riconoscere il reato di ASSOCIAZIONE mafiosa, e di CONFISCARE I BENI e di riutilizzarli e restituirli ai cittadini (cooperative).

La cantina "I cento passi", produce vino nei terreni confiscati alla mafia. Libera coordina numerose cooperative agricole.

Non si può consentire di modificare la legge Rognoni-La Torre, perchè costituisce un colpo mortale alla mafia, in quanto colpisce il patrimonio accumulato in modo illecito restituendolo ai cittadini in destinazioni di interesse pubblico. Ci provò Berlusconi ad attuare una riforma della legge, stabilendo che se entro novanta giorni, il bene non veniva assegnato a destinazione, si procedeva alla vendita. Chiaramente con i prestanome dei boss, diventava facile riappropriarsi dei beni.

Svilire il significato della legge Rognoni-La Torre, smantellandone i principi, non è il miglior modo per onorare la memoria di chi aveva intuito 35 anni prima quale fosse il tallone di Achille delle organizzazioni di stampo mafioso e per questo era stato assassinato.