I progressi tecnologici ed economici hanno portato alla creazione di nuovi diritti che garantiscono agli uomini di vivere in un ambiente pulito e non inquinato.
Al fine di permettere la realizzazione di questi diritti, sono state presentate diverse iniziative da parte di stati come la Francia, proponendo di introdurre nella Costituzione francese una Carta dei diritti dell'ambiente, approvata in seguito nel 2005.
La Carta procede poi elencando i suoi dieci articoli.
Nel primo si dichiara il diritto di ogni persona di vivere in un ambiente favorevole alla propria salute.
Nei quattro articoli successivi sono spiegati i modi in cui i cittadini e le forze dell’ordine possono e devono partecipare alla protezione dell’ambiente tramite soprattutto la prevenzione di possibili danni.
Il sesto articolo afferma che le politiche pubbliche devono conciliare lo sviluppo economico e sociale con la protezione dell’ambiente mentre il settimo garantisce ad ogni cittadino la possibilità di partecipare alle decisioni pubbliche.
L’ottavo e nono articolo dicono che ogni cittadino deve ricevere un'educazione sull’ambiente in modo da far rispettare i diritti elencati nella carta e che le ricerche riguardanti l’ambiente vanno utilizzate per la sua salvaguardia.
L’ultimo articolo incoraggia lo Stato e l’Europa a partecipare alla salvaguardia dell’ambiente.
I dieci articoli completi sono elencati in seguito nella "Carta dei diritti dell'ambiente"
Un'altra iniziativa per ridurre gli impatti dell'uomo sull'ambiente è stata quella dell'accordo COP di Parigi del 2015.
L’accordo COP di Parigi è stato realizzato con il fine di limitare le emissioni dei gas a effetto serra.
Per entrare in vigore nel 2020, l’accordo deve essere approvato da almeno 55 paesi che rappresentano complessivamente il 55% delle emissioni mondiali di gas serra.
I governi hanno deciso di tenere diverse riunioni con obiettivi sempre più ambiziosi, rafforzando la capacità dei paesi di affrontare gli impatti dei cambiamenti climatici e dare ai paesi in via di sviluppo un sostegno continuo.
Per questi motivi alle città è richiesto di cooperare per ridurre le emissioni.
In particolare, le decisioni che i governi hanno preso riguardano la riduzione delle emissioni, la trasparenza ed esame della situazione a livello mondiale, l'adattamento, le perdite e i danni, ruolo delle città, regioni ed enti locali e assistenza.
Per esempio, per quanto rigurada la riduzione delle emissioni i governi hanno stabilito di:
Per la trasparenza ed esame della situazione i governi hanno stabilito di:
Sull'adattamento, gli stati hanno stabilito di:
Esprimendosi in merito alle perdite e ai danni causati dai cambiamenti climatici, gli stati hanno stabilito di:
Anche i soggetti interessati che non sono parti dell'accordo sono comunque invitati a:
Nel frattempo L'UE e altri paesi sviluppati continueranno a sostenere l'azione per il clima per ridurre le emissioni e migliorare la resilienza agli impatti dei cambiamenti climatici nei paesi in via di sviluppo. Altri paesi sono invitati a fornire o a continuare a fornire tale sostegno su base volontaria.