2. VATICANO:
Città del Vaticano, ufficialmente Stato della Città del Vaticano comunemente chiamata
anche semplicemente Vaticano, o per antonomasia San Pietro, o imprecisamente Santa Sede, è
una città-Stato indipendente dell';Europa. È il più piccolo stato sovrano del mondo sia per
popolazione,sia per estensione territoriale (0,44 km²), ma proprio quest'ultima pone al contempo lo
Stato al terzo posto nel mondo per densità di popolazione.
La Città del Vaticano è un'enclave nel territorio della Repubblica Italiana inserita nel tessuto
urbano della città di Roma. Nello stato vige un regime di monarchia assoluta teocratica elettiva di
tipo patrimoniale, con a capo il papa della Chiesa Cattolica. La lingua ufficiale è l'italiano, mentre il
latino è la lingua ufficiale della Santa Sede.
Lo Stato della Città del Vaticano batte moneta propria, ma, per effetto dell'unione doganale e
monetaria con l'Italia, adotta l'euro, che negli otto tagli delle monete metalliche riportano nella
faccia nazionale l'effigie del papa regnante, ovvero soggetti vaticani, ed emette propri francobolli,
utilizzabili per il servizio postale verso tutto il mondo (ma ovviamente solo con spedizione dalle
Poste Vaticane). Importanti le serie commemorative delle monete e dei francobolli molto ricercate
dai numismatici e dai filatelici di tutto il mondo. In Vaticano è inoltre edito un giornale quotidiano,
Osservatore Romano, fondato nel 1861, e dal 1931 funziona una emittente, la Radio Vaticana,
che trasmette in tutto il mondo in varie lingue.
Lo stato pontificio venne annesso al regno di Italia nel 1870 perdendo il suo potere, difatti anche se
é uno stato autonomo ma l'Italia gli riconosce:
L'Italia riconosce alla S. Sede la piena proprietà e la esclusiva ed assoluta potestà e giurisdizione
sovrana sul Vaticano, come è attualmente costituito, con tutte le sue pertinenze e dotazioni, creando per
tal modo la Città del Vaticano
I referendum sono distinti: uno in Lombardia, uno in Veneto.
Si è votato in concomitanza nella stessa giornata: domenica 22 ottobre. Le urne erano aperte dalle ore 7 alle 23.
Diverse, però, erano le modalità di voto previste:
La Lombardia, su impulso dei consiglieri Grillini, ha deciso di sperimentare il voto elettronico, ai seggi, gli elettori hanno trovato quindi dei tablet.
Il Veneto invece ha continuato a utilizzare le tradizionali schede di carta.
In realtà l'obiettivo dichiarato dalle due Regioni è lo stesso: ottenere maggiori forme di autonomia dallo Stato. In termini tecnici, si tratta di negoziare un'autonomia differenziata.
BY MARCO MAGGIONI
Le minoranze linguistiche d'Italia sono costituite dalle comunità parlanti idiomi appartenenti a varie famiglie linguistiche e diversi dalla lingua nazionale entro i confini della Repubblica italiana. Sono riconosciuti e tutelati da apposite leggi nazionali (come la 482/99) e regionali, dodici gruppi linguistici minoritari(albanesi, catalani, croati, francesi, francoprovenzali, friulani, germanici, greci, ladini, occitani, sardi e sloveni), rappresentati da circa 2.500.000 parlanti distribuiti in 1.171 comuni di 14 regioni.
Distribuzione territoriale
Lingua Numero di parlanti
Lingua friulana 600 000
Lingue germaniche 293 400
Lingua greca12 000
Lingua ladina 55 000
Lingua albanese 80 000
Lingua catalna 20 000
Lingua francese 20 000
Lingua croata 2 100
Lingua franco-provenzale 90 000
Lingua occitana 40 000
Lingua slovena 70 000
Il Befreiungsausschuss Südtirol (abbreviato BAS, letteralmente: Comitato per la liberazione del Sudtirolo) fu un'organizzazione terroristica fondata nel 1956 da Sepp Kerschbaumer. Scopo del movimento era l'autodeterminazione dell'Alto Adige attraverso la secessione dall'Italia e l'annessione all'Austria al fine di ottenere, sotto la sovranità di quest'ultima, l'unificazione politica della regione storica del Tirolo.
Numerosi ex terroristi, condannati dalla magistratura italiana, non hanno mai scontato la propria pena, essendo fuggiti in Germania e Austria, e sono in parte tutt'oggi impegnati in attività anti-italiane.
Durante la Feuernacht (Notte dei fuochi, dove in Alto Adige ricorre la tradizione dei fuochi del Sacro Cuore in onore della battaglia di Andreas Hofer contro le truppe francesi di Napoleone), ovvero la notte tra l'11 e il 12 giugno 1961 furono compiuti diversi attentati terroristici che fecero saltare 42 tralicci dell'alta tensione mediante l'utilizzo di 350 ordigni, di cui il primo scoppiò a Bolzano.
il 3 settembre 1964nella caserma di Selva dei Molini venne ucciso il carabiniere Vittorio Tiralongo. Sei giorni dopo un sottufficiale e quattro militari furono feriti gravemente sulla strada presso Rasun Anterselva. Solo ventiquattr'ore più tardi la stessa sorte toccò a un altro militare. Il 26 agosto 1965 vennero uccisi all'interno della caserma dei carabinieri di Sesto Pusteria i carabinieri Palmerio Ariù e Luigi De Gennaro, colpiti da 33 proiettili a 3 metri di distanza.
Il 24 maggio 1966 morì il finanziere Bruno Bolognesi, dilaniato da una mina che era attaccata alla porta del rifugio sul Passo di Vizze. Ancora non è certo se anche il rifugio Monza (oggi ricostruito nel rifugio Gran Pilastro) fu fatto saltare da un atto terroristico del BAS o da una valanga, nel 1967.
Il 25 luglio 1966 morirono in un agguato a San Martino in Valle di Casies i finanzieri Salvatore Gabitta e Giuseppe D'Ignoti. In seguito il 9 settembre 1966 vi fu la strage di Malga Sasso, dove fu fatta saltare con esplosivo la caserma della guardia di finanza che successivamente crollò; qui morirono il vice brigadiere Eriberto Volgger e il finanziere Martino Cossu, fu invece gravemente ferito il tenente Franco Petrucci, che decedette in seguito all'ospedale.
Verso la metà del 1800 vi fu un miglioramento del clima che favorì la migrazione di piccoli gruppi di coloni di verso sud, oltre la catena alpina.
Alcune tribù armate solo di una profonda conoscenza di tecniche per la coltivazione, l’allevamento e l’alta montagna raggiunsero la valle del Rodano, qui fondarono per la prima volta un insediamento stabile a quasi 1.500 metri sul livello del mare. Da qui partirono i colonizzatori di ventura, i Walser. Non è possibile conoscere l’intero processo di colonizzazione se non nelle sue grandi linee. I Walser riuscirono a fare del diritto dei coloni il loro “diritto Walser” attraverso una colonizzazione lenta durante la quale i Walser perfezionarono la loro arte di creare radure nel bosco, utilizzare legname, ecc...
Risalgono alla prima metà del tredicesimo secolo gli insediamenti Walser oltre lo spartiacque, nella Valle del Lys e ad Ayas.
I Walser si spinsero fino alle terre a sud del Monte Rosa, attraverso il Colle di San Teodulo, tra Zermatt e Valtournenche .
In Valle d’Aosta essi fondarono alcuni centri nella valle di Ayas, come St. Jacques,
Nella Valle di Gressoney fondarono Gressoney, Issime e il villaggio di Niel (situato nel comune francoprovenzale di Gaby).
Solo le colonie Walser della valle di Gressoney hanno conservato tracce della loro lingua originaria.
Ogni villaggio era autosufficiente e indipendente e si dedicava all'allevamento del bestiame, alla lavorazione del latte, al taglio del fieno e all'irrigazione dei prati. A Gressoney vi erano molti campi coltivati a cereali, frumento, segale e orzo (fino a 1.800 metri) e ogni famiglia aveva il suo orto dove crescevano legumi, insalate, rape, cavoli, porri, spinaci e patate.
Da notare che non vi erano alberi da frutto. Ogni agglomerato di case possedeva un forno, un mulino per macinare i cereali e una segheria.
Oltre all'allevamento e all’agricoltura, in seguito si sviluppò anche il commercio oltralpe, soprattutto in inverno.
La crisi cominciò nel XX secolo a causa della guerra.
A sud delle Alpi vi sono parecchi dialetti diversi; i Walser tra di loro parlavano in dialetto, mentre con gli italiani ricorrevano al piemontese.
L’idioma Walser è un tedesco arcaico.
"IDIOMA= Lingua peculiare di una nazione "
Nel corso degli anni, il costume tipico dei Walser ha subito numerose trasformazioni. Oggi è in panno rosso, con gonna lunga e corpetto smanicato, camicetta bianca ornata di pizzi con una pettorina di velluto nero ricamato in oro, grembiule nero di raso o seta pesante bordato di pizzo, giubbetto nero di velluto o di panno per riparare dal freddo.
Nelle occasioni più importanti le donne indossano sul capo una cuffia con raggiera in filigrana dorata.
Un tempo l’abito femminile, più corto e meno ricco, era utilizzato per ogni tipo di lavoro: era formato da un grembiule molto largo, una camicetta di canapa, un giacchino nero e un foulard di seta a colori vivaci.
Gli uomini indossano giacca e pantaloni in panno nero, camicia bianca a collo aperto, gilet in panno rosso, calze bianche fino al ginocchio e scarpe nere con fibbia in metallo. Il copricapo maschile è nero, abbellito da piume d’aquila.
Sul capo veniva indossato un cappello di feltro pesante a tese larghe o un fazzoletto legato dietro la nuca.
La repubblica di San Marino si trova nell'Italia centrale a confine tra l'emilia romagna e le marche.
Ha un estensione territoriale di 61 km^2 e una popolazione di oltre 33 000 ed il centro della città(la fortezza) è diventato patrimonio dell' Unesco nel 2008.
Sul monte Titano sono stati ritrovati utensili risalenti al 4000 a.C. e la repubblica è ritenuta la più antica d'Europa, essendo stata riconosciuta ufficialmente dal papa nel 1263.
La Repubblica di San Marino è suddivisa in nove amministrazioni locali chiamate castelli.
L' 8 ottobre 1600 viene promulgata la prima costituzione scritta, la Leges Statutae Sancti Marini.
La bandiera si San Marino fu adottata il 6 aprile 1864 ed è composta da due bande orizzontali di uguali dimensioni: quella superiore è bianca e quella inferiore è azzurra. Al centro della bandiera è presente lo stemma nazionale.