Cosa sono e cosa penso dei femminicidi
Cosa sono e cosa penso dei femminicidi
Prima di parlare dei femminicidi dobbiamo capire cosa sono.
La parola femmicidio deriva infatti dall’inglese femicide, il cui uso è attestato fin dal 1801, per indicare genericamente gli omicidi di donne. Solo dalla seconda metà del ‘900 è stata utilizzata dalla criminologa femminista Diana H. Russell per indicare gli omicidi di genere (uccisioni delle donne da parte degli uomini per il fatto di essere donne). Questa parola composta ha un significato molto grave e spiacevole. Sì ragazzi, stiamo proprio parlando di violenza di genere nei confronti delle donne. Il femminicidio è una manifestazione estrema, ma la violenza può essere di tanti tipi: psicologica, fisica, sessuale, economica, a casa o sul posto di lavoro.
Adesso che ho spiegato cosa sono i femminicidi possiamo capire che non è una cosa su cui scherzare. Anche perché dobbiamo sempre pensare che dietro a tutto ciò ci sono milioni di donne in tutto il mondo ammazzate o violentate da mariti, colleghi, fidanzati, amici o parenti. Ebbene sì, è una cosa davvero assurda, ma va spiegata e fatta capire anche ai ragazzi della nostra età.
Noi, che saremo il futuro della società, avremo il potere di decidere e di fare le scelte giuste. Dunque dobbiamo imparare fin da subito ad affrontare la verità delle cose che succedono per non sbagliare un domani.
Quello che sto facendo io a 13 anni è portare un messaggio alle ragazze e ai ragazzi della mia età, per far capire loro che esistono queste violenze, questi atti atroci, anche se non si vedono in giro o in pubblico.
Io sono una donna e voglio lottare affinché questi crimini scompaiano. Non mi sembra giusto che, in quanto donne, dobbiamo soffrire, essere ammazzate o stuprate o non possiamo guadagnare gli stessi soldi degli uomini in alcuni ambiti lavorativi. Non è giusta una società in cui le donne non possano svolgere tutti i lavori o non siano libere di vestirsi come desiderano perché altrimenti qualche uomo potrebbe fare qualche commento inopportuno. Spesso dietro a tali atti si nasconde una mentalità che considera una donna proprietà del marito o del fidanzato. La dobbiamo finire, noi donne non siamo oggetti, siamo autonome e indipendenti. Noi abbiamo una vita, delle emozioni, dei sentimenti, delle caratteristiche, ma soprattutto una personalità.
I femminicidi in Italia nel 2020 sono aumentati tantissimo durante il periodo del primo lockdown per poi diminuire nei mesi successivi. Secondo la Polizia di Stato “la diminuzione degli omicidi totali non ha trovato corrispondenza con una pari riduzione di quelli con vittime donne.” Nel 2021 si sono registrate in Italia 116 femminicidi di cui 100 donne uccise in ambito familiare o da parte del partner o dell’ex partner. Ovviamente io sto parlando dell’Italia, ma non esistono solo qua i femminicidi, in tutto il mondo ci sono, dappertutto.
Ecco perché la dobbiamo finire. Non è una cosa giusta nei confronti della donna che subisce in silenzio, il più delle volte, per paura di denunciare e per paura di essere uccisa se denunciasse, ma anche perché pensa che la colpa delle azioni del marito, fidanzato, amico o parente sia sua, e di certo non è così.
Noi donne ci dobbiamo aiutare, dobbiamo farci forza l’un l’altra, dobbiamo lottare per superare questa situazione e creare una società priva di stereotipi.
SORELLANZA<3
R.T. IIIC