ex-alunna Rosetta Corrent
Intervista a Rosetta Corrent, ex-alunna
Periodo trascorso alla Scuola Fontana: dal 1952 al 1957
Intervistatori: classe 5^A Scuola Fontana
Data: ...
Quando ha frequentato la Fontana?
Ho frequentato la scuola Fontana tra il 1952 e il ‘57.
Chi erano i suoi maestri o maestre (maestro unico o no)?
Avevo una maestra unica che si chiamava Maria, maestra perché era in una classe femminile invece i maschi avevano il maestro.
La sua era una classe mista o no?
Le classi erano solo di bambine. Anche i bidelli erano divisi per genere.
C’erano alunni con disabilità?
No, non ce n’erano e neppure alunni stranieri.
Quanti erano gli alunni della classe?
Le classi erano formate da circa 30/35 alunni.
Si ricorda il nome di qualche compagno, né frequenta ancora qualcuno?
Sì, con alcuni di questi mi vedo ancora.
Gli alunni indossavano una divisa? Com’era?
Tutti indossavano un grembiule bianco con un fiocco rosa per le femmine, invece i maschi avevano il grembiule bianco con un fiocco blu.
Come erano arredate le classi?
Le aule erano arredate con crocifisso, cartine geografiche, e poco altro. Non c’erano cartelloni.
Ci sono dei cambiamenti nell’edificio rispetto quando ha frequentato lei?
I cambiamenti principali sono l'ascensore e le scale. Il colore dell’esterno non era questo, era bianco e non c’era nei laboratori.
Ci racconta il materiale che usava: zaino, cartella, diario, quaderno, colori, matita, com’era il suo astuccio?
Il materiale era simile a quello in uso oggi: matite, colori e temperino erano sicuramente nell’astuccio che era a tre scomparti.
Aveva uno più libri?
A differenza vostra possedevamo due libri: il sussidiario (dove si studiava scienze, storia e geografia) e il libro di lettura.
C’era una biblioteca di classe?
Non avevano biblioteche di classe e nemmeno una biblioteca della scuola.
Usavate dei laboratori per fare esperienze particolari?
Non facevano laboratori, si la prossima sono in classe
Studiavate lingue straniere, quali?
Non studiavano le lingue straniere.
Quanto è brava la settimana scolastica?
La settimana scolastica comprendeva l'intera settimana eccetto la domenica.
Quanto durava la giornata scolastica?
Gli alunni restavano dalle 8:30 alle 12:30, poi a casa o al dopo scuola.
Andavate in palestra?
In palestra non si andava
Facevate l’intervallo, a cosa giocavate?
Facevamo gli intervalli seduti e durava 10 minuti e si mangiava un panino.
Quindi non andavate neanche in cortile?
No, neanche in cortile
Facevate delle gite?
Gite alla Centrale del Latte e ci hanno regalato il pacchetto con latte al cioccolato, Palazzo Reale, Museo Egizio.
I maestri davano i compiti?
I maestri, come oggi, davano i compiti da svolgere a casa.
Chiamavate la maestra con il proprio nome?
La maestra veniva chiamata signora maestra e non con il suo nome. La mia maestra era severa ma simpatica
La maestra di dare i voti?
Dava voti da 0 a 10. Chi studiava bene o si comportava in modo giusto guadagnava una medaglia e diventava capo classe e poi però doveva essere restituita.
Lei ha mai guadagnato questa medaglie?
Io ne ho guadagnate più di una.
Quali punizioni erano usate la sua maestra?
Non dava punizioni. Lei aveva un buon comportamento infatti non mi ricordo di note. In alcune classi la maestra picchiava con bacchette sulle mani o sulla schiena.
Ha qualche reperto (oggetto foto, quaderno, libro…) del periodo della scuola?
Ho portato con me un ricordo speciale in forma di album, è una fotografia della mia classe e della scuola appena dipinta.
Capitava spesso che gemelli o parenti fossero insieme?
No, almeno che non facessero richiesta i genitori.
Le piaceva a frequentare questa scuola?
Sì, mi piaceva questa scuola, ma anche la maestra.
Ha qualche ricordo speciale della scuola?
La mia classe fece una recita in quarta e gli esami di licenza elementare in terza e in quinta.
Facevate le foto di classe?
Si faceva la foto di classe ogni anno.
Qual era la sua materia preferita?
La mia materia preferita era italiano e non facevo arte.
Come erano disposti banchi?
I banchi erano posizionati in tre file e ogni banco era occupato da due alunni. Sopra i banchi si posizionavano il calamaio e il pennino. Al banco bisognava sedersi in modo composto, si parlava solo se si veniva chiamati.
Potevate andare in bagno durante la lezione?
In bagno si può sia poteva andare alzando la mano.
Quando iniziata la scuola?
La scuola iniziava i primi di ottobre e finiva a metà giugno.
Quante sezioni c’erano a scuola?
Le classi arrivavano fino alla F.
Il dirigente veniva in classe?
A volte il dirigente visitava le classi interrogando, per vedere il livello. Quando entrava qualcuno in classe bisogna alzarsi in piedi.
Erano previsti interventi da parte di esterni?
Non erano previsti interventi esterni; solo personale per vaccinazione e per controllo test per pidocchi.
Indossava accessori come orecchini, collane?
Non si indossavano accessori eccetto orecchini.
Cosa succedeva se qualcuno dimenticava il materiale a casa?
La mamma si affrettava a portare il materiale dimenticato
Capitava spesso di essere assente a scuola?
Capitava frequentemente di avere assenze, per tornare serviva la giustificazione mentre dopo tre giorni il certificato medico.
Com’è andava scuola in auto, da sola?
Andavo a piedi. I primi anni con una compagna più grande poi da sola. Una volta ho preso una multa perché la mia bici non aveva un fanale.
Gli ingressi erano uguali?
No, gli ingressi erano diversi i maschi entravano da via Buniva, mentre le femmine da via Balbo.
Festeggiava i compleanni a scuola?
I compleanni non si festeggiavano perché se no tutti i giorni bisognava festeggiare.
La maestra portava degli animali in classe?
No non portava nessun animale
Alla mattina facevate l’appello?
Sì, alla mattina facevamo l’appello e non possedevamo il diario ma si scrivevano i compiti sul quaderno.
Cosa succedeva se si rispondeva male alla maestra?
Se rispondevi male alla maestra venivi sospeso.
INTERVISTA DEL 2013
Ha frequentato la scuola Fontana dal 1952 al 1957.
La nonna ha iniziato a frequentare la scuola Fontana nel 1952, a metà della classe prima; non ricorda bene quando.
La classe era tutta femminile e numerosa, 30 alunne.
Le alunne entravano dal portone di via Cesare Balbo e occupavano le aule di questa ala dell’edificio, perciò non si incontravano mai con i maschi.
Gli scolari indossavano un grembiule: le bambine il grembiule bianco con un fiocco azzurro, i maschi una casacchina nera con cravattino bianco.
Gli alunni frequentavano dal lunedì al sabato dalle 8.30 alle 12.30. I bambini venivano a scuola e tornavano a casa da soli, anche perché abitavano tutti molto vicino alla scuola.
Ogni classe aveva un solo insegnante che si occupava di tutte le materie.
I maestri assegnavano, ogni giorno, tanti compiti da fare a casa, nel pomeriggio, per il giorno dopo.
I bambini non potevano alzarsi mai dal banco. Anche l’intervallo si faceva da seduti ed era breve, solo il tempo per mangiare la merenda preparata dalla mamma. I bambini potevano solo chiacchierare a bassa voce con la vicina. Non giocavano mai e non avevano giochi in aula. La maestra non portava mai i bambini in cortile.
La nonna ricorda bene l’occasione in cui a scuola veniva un’infermiera che somministrava una vaccinazione agli alunni.
GLI ARREDI SCOLASTICI
I banchi erano di legno; i sedili erano uniti al banco, in ogni banco sedevano due alunni.
Le pareti delle aule erano spoglie: non si attaccavano i cartelloni anche perché i bambini non li facevano.
Forse erano appese le carte geografiche
La lavagna era appesa al muro.
Gli infissi erano di legno; il riscaldamento con i termosifoni.
MATERIALE SCOLASTICO
I bambini usavano una cartella, quaderni piccoli, penna con tanti pennini di forme diverse, boccetta con inchiostro, matite colorate, temperino. Nonna Rosetta era fortunata perché aveva ben 36 matite colorate. Non c’erano ancora i pennarelli.
I bambini usavano un libro di lettura e un sussidiario; non c’era la biblioteca di classe con i libri da leggere e prendere in prestito.
RICORDI SPECIALI
Nonna Rosetta ha un bel ricordo della sua maestra Maria Badino Magliano; è rimasta in contatto con la maestra per tanto tempo, anche quando suo figlio Francesco, il papà di Caterina, la nostra compagna di classe era grande e frequentava anche lui la scuola Fontana.
La nonna ricorda con piacere le recite che la maestra preparava e organizzava ogni anno; in particolare la recita fatta nella classe 4^ “Maeterlinck”, “l’uccellino azzurro”.
Nonna Rosetta impersonava Tytyl, uno dei protagonisti.
La nonna ha scoperto solo adesso che quello era un testo importante che addirittura ha vinto un premio.
L'intervista è stata realizzata nel 2013 dalle classi seconde nell'ambito di una ricerca sulla storia della scuola.
Ricordo della recita, classe IVB 1955/56: