Vittorio Bonetti

Alfonsine, 17 novembre 1913 - 6 febbraio 1946

Vittorio Bonetti, soprannominato Fiamèt, nacque ad Alfonsine il 17 novembre 1913 e morì a soli 33 anni nella sua città natia il 6 febbraio 1946. 

Era un tecnico specializzato nella costruzione di bombe e ordigni esplosivi di ogni tipo. Sua sorella, Quarta, in un’intervista fatta qualche anno fa con il maestro Luigi Mariani, disse che il fratello, fin da ragazzo, amava montare e smontare tutto ciò che gli capitava sottomano, poiché era curioso di come fossero fatte le cose e come funzionassero. 

E’ sempre stato un antifascista fin da bambino, dormiva fuori casa, dietro l’argine del Reno. Diventato grande diventò un partigiano ed entrò a far parte dei G.A.P. 

Dopo essere stato attivo e ardente militante nella lotta per la Resistenza e dopo essere sfuggito varie volte all'arresto da parte dei tedeschi durante le rappresaglie nazi-fasciste, terminata la guerra diventò un volontario e sacrificò la sua vita nella bonifica dei campi minati. Morì mentre stava sminando il podere di un agricoltore a Taglio Corelli, a causa dello scoppio improvviso di una mina. 

Il suo terzogenito nacque due mesi dopo la sua morte. 

La figlia Antonia nel 2004 scrisse una lettera al Presidente della Repubblica, Carlo Azeglio Ciampi, con la quale chiedeva un riconoscimento, un attestato per ricordare un eroico combattente e una persona pronta al sacrificio per liberare la sua terra. La lettera ha portato al riconoscimento del: "Distintivo della Guerra di Liberazione con due stellette d’argento".

Classe 3^D a.s. 2023/2024