Peo Bertoni

Alfonsine, 9 aprile 1886- 30 ottobre 1922

Peo Bertoni nacque ad Alfonsine il 9 aprile 1886.
Morì il 30 ottobre 1922 per mano fascista.
Lavorava come calzolaio ed era il tesoriere del partito repubblicano. Abitava in Via Mameli assieme alla moglie Aminta Stefanini e i suoi due figli.
Durante il periodo di affermazione del fascismo, oltre ad alcune intimidazioni (come violenze fisiche e minacce), ci furono degli episodi di assassinio che causarono la morte di quattro persone, tra cui Peo Bertoni.
Infatti la notte tra il 29 e il 30 ottobre 1922 una squadra armata fascista devastò e incendiò il circolo repubblicano.

Bertoni, preoccupato per il suo negozio che si trovava in piazza Monti, salì sull’argine del fiume Senio per vedere cosa stava accadendo, ma fu colpito a morte da un colpo di fucile sparato da alcuni fascisti rimasti ignoti, che si trovavano dall’altra parte del fiume.

Ad un anno dalla morte di Peo Bertoni, la moglie voleva ricordare il marito con un manifesto da appendere in paese, ma l’autorità di Pubblica Sicurezza non le diede l’autorizzazione. Il fatto venne poi pubblicato da la “Voce Repubblicana”.

La Pubblica Sicurezza vedendo però la seconda parte del manifesto (che parlava degli atti di barbarie durante il fascismo) decise di concedere l’autorizzazione solo della prima parte del manifesto.

Nel luogo della morte di Bertoni fu eretto un cippo per ricordare quel triste avvenimento. Anche oggi viene reso omaggio al primo caduto antifascista alfonsinese.

Il cippo dedicato a Peo Bertoni è ubicato a metà della rampa del ponte sul fiume Senio, argine sinistro.

Fonti:


BIBLIOGRAFIA:

SITOGRAFIA:

Classe 3^B a.s. 2023/2024