Villa Medici

Villa Medici

La Villa Medici è un complesso architettonico situato sulla collina del Pincio accanto a Trinità dei Monti a Roma. Ospita dal 1803 l'Accademia di Francia a Roma ed è il punto più alto di Roma. Lo spazio in cui sorge la villa era occupato nell'antichità dagli Horti Luculliani, in seguito venne acquistato dai nipoti del cardinale Giovanni Ricci che trovarono sul terreno una casina con i lavori di ampliamento avviati e una vigna; si dice che ai lavori abbia contribuito anche Michelangelo Buonarroti. Nel 1576 la proprietà fu acquisita dal cardinale Ferdinando de' Medici, che fece completare i lavori da Bartolomeo Ammannati. Secondo il gusto dell'epoca, una parte dei ruderi furono interrati, mentre bassorilievi e statue romane riemerse dalle vigne venivano incastonate, in una sorta di grande museo all'aperto, nella facciata della villa e nel grande giardino che richiamava i giardini botanici creati da suo padre Cosimo a Pisa e a Firenze, ricco di piante di pino, cipresso e querce ma anche di piante rare, e decorato con sculture.

Per un secolo e mezzo la villa fu uno dei luoghi più eleganti e mondani di Roma. Nel 1633 Galileo Galilei soggiornò alla villa ospite di Ferdinando II de' Medici, prima liberamente poi forzatamente durante il suo processo al Tribunale dell'Inquisizione.

Nel 1737 la linea granducale dei Medici si estinse, la villa passò ai Lorena come il Granducato. La spoliazione definitiva della villa avvenne per volontà del granduca Pietro Leopoldo di Lorena, desideroso di radunare a Firenze tutte le collezioni medicee. Venne così imballato e spedito via mare tutto quello che si poteva trasportare; tra i pezzi più pregiati vi furono le statue romane nella Loggia dei Lanzi e la Venere de' Medici agli Uffizi.


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