Lorenzo il magnifico

Lorenzo di Piero de' Medici, detto Lorenzo il Magnifico nacque il 1° gennaio 1449 a Firenze. Figlio di Pietro de’ Medici e Lucrezia Tornabuoni, fin da bambino Lorenzo ricevette un’educazione d’impronta umanistica. La sua abilità come uomo politico venne dimostrata già a diciotto anni, quando gli vennero assegnate delle missioni politiche nelle città di Napoli, Venezia e Roma.

In seguito alla morte del padre appena ventenne, Lorenzo salì al potere e sposò la nobile Clarice Orsini, diventando signore di Firenze.
Riuscì ad assegnare alla città di Firenze l’importante ruolo di stato moderatore della politica italiana e provò ad arginare le ambizioni territoriali di Sisto IV. Per questi motivi, Lorenzo fu oggetto della Congiura dei Pazzi , nella quale il fratello Giuliano de' Medici rimase assassinato, ma il potere su Firenze rimase alla dinastia dei Medici.
Il fallimento della congiura provocò l'ira di papa Sisto, del re di Napoli Ferrante d'Aragona, dell'arcivescovo di Pisa Francesco Salviati, del duca d'Urbino Federico da Montefeltro, della Repubblica di Siena e di tutti coloro che erano intimoriti dal rafforzamento del potere mediceo su Firenze. Per questo ci furono due anni di guerra contro Firenze, nella quale il prestigio interno e internazionale del Magnifico si rafforzarono enormemente grazie alla sua abilità diplomatica e il suo carisma, con cui riuscì, da un lato a sgretolare la coalizione anti-fiorentina, dall'altro a mantenere unite le forze interne alla Repubblica. Lorenzo il Magnifico il 6 dicembre del 1479 si recò a Napoli per cercare di stipulare un trattato di non belligeranza, che avrebbe rafforzato la potenza della Chiesa negli anni a venire. Papa Sisto IV, rimasto solo, accettò lo svolgersi degli eventi.

Dopo il trattato, il prestigio di Firenze si rafforzò e Lorenzo de’ Medici divenne il centro di questo potere. Dal 1479 iniziò un atteggiamento di alleanza dell’Italia nei confronti di Firenze, alleandosi con diverse città. Nel 1482 Lorenzo il Magnifico e il Ducato di Milano si allearono per contrastare Ferrara. In seguito Lorenzo si alleò con Papa Innocenzo VIII per sconfiggere la Repubblica di Venezia. Ma quando il Papa scelse di muovere guerra contro Ferdinando di Napoli lo tradì alleandosi con quest’ultimo, riuscendo poi a farli riappacificare nel 1486. La sua abilità politica e di mediatore gli consentì di risolvere diverse controversie politiche. Ed oltre ad essere un diplomatico valente fu anche generoso mecenate, coi suoi numerosi interessi culturali.

Lorenzo il Magnifico morì a Firenze, precisamente nella villa di Carreggi, nel 1492 in seguito alla cancrena di una gamba, lasciando così un grande vuoto lì dove c’era lui, a mitigare i conflitti italiani del tempo in maniera eccezionale.

Amante dell’arte e della cultura, il suo ruolo di mecenate non fu secondo a quello di politico. A soli vent’anni, nel 1469, Lorenzo de’ Medici si trovò capo dello Stato fiorentino e, nonostante gli impegni come governante fossero tanti, non rinunciò mai alla passione per la letteratura e, anzi, fece del prestigio culturale di Firenze uno dei suoi obiettivi politici.

Con la sua generosità e l’attenzione a tutto ciò che è arte, Lorenzo arricchì la bella Firenze di capolavori architettonici e pittorici che la renderanno un centro culturale e artistico per sempre. Sua grande intuizione fu la rivitalizzazione della tradizione volgare fiorentina dei grandi autori del Trecento; Lorenzo aveva capito che, a livello politico, l’affermarsi della lingua volgare avrebbe contribuito in maniera notevole ad accrescere il prestigio della città di Firenze, la quale poteva vantare i più grandi scrittori.

Clarice Orsini

Clarice Orsini (Monterotondo, 23 novembre 1453Firenze, 30 luglio 1488) Clarice era figlia di Jacopo (o Giacomo) Orsini, signore di Monterotondo (figlio a sua volta di Orso Orsini e di Lucrezia Conti), e di Maddalena, figlia di Carlo di Bracciano e sorella del cardinale Latino Orsini. Fu moglie di Lorenzo il Magnifico dal 4 giugno 1469 fino alla morte.

Lucrezia di Lorenzo de’ Medici

Lucrezia Maria Romola de’ Medici, primogenita di Lorenzo il Magnifico e Clarice Orsini, nacque a Firenze il 4 Agosto 1470. Già nel 1474 il cardinale Giuliano della Rovere propose a

Lorenzo de’ Medici di far sposare la figlia con il proprio fratello, Giovanni. Nonostante si trattasse di un’importante famiglia dell’epoca, Lorenzo non acconsentì a questa unione poiché aveva in mente per la figlia un matrimonio che potesse migliorare la situazione della famiglia a Firenze. Il 10 Settembre 1481 Lucrezia si unì in matrimonio con Jacopo Salviati, parente di quel Francesco Salviati, arcivescovo di Pisa, che aveva partecipato alla congiura dei Pazzi. Questo matrimonio venne visto come un gesto di riconciliazione e benevolenza da parte del Magnifico. Il matrimonio che doveva rafforzare la famiglia de’ Medici si rivelerà più proficuo per la famiglia dei Salviati, aiutando Jacopo nella sua scalata politica per arrivare alle alte cariche del governo cittadino. Lucrezia restò sempre molto attaccata alla famiglia d’origine, risiedeva spesso nella casa paterna, per poter aiutare i genitori. Era una donna con un carattere forte, capace di guidare la famiglia con sicurezza, prudenza e diffidenza anche verso le persone a lei vicine. Con Jacopo Salviati ebbe 13 figli, dei quali 10 sono arrivati all’età adulta, si preoccupò sempre della loro buona educazione e delle condizioni dei fratelli mandati in esilio in seguito alla cacciata dei Medici da Firenze. Per questa ragione venne accusata di aver cospirato con il fratello Piero, imprigionata e torturata; solo grazie alle conoscenze con i filosavonaroliani venne rilasciata.

Dal 1513, anno in cui il fratello Giovanni divenne papa con il nome di Leone X, Lucrezia si ritrovò a soggiornare molto spesso a Roma, consapevole del forte impatto che la sua presenza nella città eterna avrebbe provocato sulle condizioni della sua famiglia. Si occupava di strategie politiche e di governo, per salvaguardare l’onore e la ricchezza della sua famiglia d’origine. La strategia che prevedeva il matrimonio di alcuni suoi figli con delle nobildonne fiorentine cambiò. Infatti, nel 1514 il secondogenito Lorenzo convolò a nozze con Costanza Conti, discendente di un’antica famiglia aristocratica romana. Il primogenito Giovanni, a differenza del fratello non si sposò, ma si fece strada nell’ambiente ecclesiastico, il primo luglio 1517 fu, appunto, fatto cardinale. La morte di papa Leone X non influì sul prestigio della famiglia dei Medici, grazie al loro esemplare comportamento. Lucrezia si trovava a Roma anche durante il pontificato del cugino Clemente VII, dove nel 1527 assistette al sacco di Roma da cui riuscì a scappare rifugiandosi a Venezia. Alla morte del marito, avvenuta nel 1533, divenne Lucrezia la guida non solo della famiglia ma anche degli affari sia a Roma che a Firenze. Continuò la sua vita con la stessa forza e determinazione che l’aveva accompagnata nella giovinezza, fino a quando nel dicembre del 1553 si spense, alla longeva età di 83 anni.

Piero il Fauto

Piero di Lorenzo de’ Medici, soprannominato il fatuo o lo sfortunato, nacque a Firenze nel 1472 da Lorenzo il Magnifico e Clarice Orsini. I soprannomi a lui attribuiti stanno a indicare la sua inabilità nell’ambiante politico. Essendo il primogenito maschio di Lorenzo il Magnifico, venne educato sin da bambino alla successione del padre nella direzione del Banco di famiglia e nella carica di Signore di Firenze. Nel 1488 venne celebrata la sua unione con Alfonsina Orsini, da cui ebbe quattro figli, dei quali solo due, Lorenzo e Clarice raggiunsero l’età adulta. Durante le sue prime esperienze politiche dimostrò di non essere all’altezza dei ruoli che doveva ricoprire, essendo poco carismatico, arrogante ed indisciplinato. In seguito alla scomparsa del Magnifico, nel 1492, Piero assunse il comando. Purtroppo per lui il confronto che i cittadini fecero con il suo predecessore lo vedevano perdente, privo di ogni qualità che avevano reso Lorenzo de’ Medici, il Magnifico. La prova della sua inidoneità, Piero la diede nello stesso anno della sua ascesa politica, tentando una fallimentare alleanza con Rodrigo Borgia, papa con il nome Alessandro VI.

La sua politica instabile portò la città di Firenze nel caos più totale, tanto che i suoi stessi cugini, Lorenzo e Giovanni di Pierfrancesco de’ Medici, organizzarono una congiura e per questo motivo vennero espulsi nel 1494. A differenza dei suoi avi, grandi mecenati, Piero non diede importanza alla cultura, aveva talmente poca considerazione ad esempio di Michelangelo Buonarroti, artista adorato dal padre, che gli commissionò una scultura di neve durante la nevicata del 1494. Nello stesso anno Carlo VIII re di Francia decise di conquistare il Regno di Napoli, per farlo doveva passare per la toscana. In questa occasione Piero, per evitare una disastrosa battaglia in cui i fiorentini erano nettamente inferiori fu costretto ad arrendersi cedendo, oltre il libero passaggio per Firenze anche Sarzana, Sarzanello, Pietrasanta, Pisa e Livorno. Il 9 novembre il popolo si ribellò, saccheggiò il Palazzo Medici e la famiglia venne esiliata. Piero si rifugiò a Bologna, a Venezia e a Siena, fino al 1501, quando venne nominato governatore di Cassino. Nel 1503, durante la battaglia del Garigliano, l’imbarcazione su cui si trovava Piero de’ Medici si rovesciò. Morì annegato nel fiume Garigliano, il corpo fu trovato e ripescato solo alcuni giorni dopo e sepolto nell’abbazia di Montecassino, di cui era abate il fratello Giovanni, futuro papa Leone X.

Maddalena di Lorenzo de’ Medici

Maddalena nacque a Firenze il 25 luglio 1473, figlia di Lorenzo il Magnifico e di Clarice Orsini. Ebbe un’infanzia tormentata da frequenti malattie, le quali condizionarono il suo carattere, chiuso e malinconico.

Nel gennaio 1487 Innocenzo VIII aveva concluso un’alleanza con la Repubblica di Venezia, mettendo in pericolo la Repubblica di Firenze e Lorenzo il Magnifico che, di conseguenza, si decise a dare in sposa la quattordicenne Maddalena al quasi quarantenne Francesco "Franceschetto" Cybo, figlio del papa. Il matrimonio era il prezzo imposto dal pontefice per soddisfare le pretese politiche ed economiche di Lorenzo. Le nozze furono celebrate il 20 gennaio 1488.

Alla fine di luglio, dopo la morte della madre, che Maddalena aveva assistito nella malattia, tornò a Roma, dove visse nel palazzo del consorte. Dal matrimonio con Franceschetto nacquero otto figli, di cui solamente sei raggiunsero l’età adulta. La morte della figlia primogenita Lucrezia, avvenuta nel 1492, gettò Maddalena in un profondo stato depressivo. Alla morte del pontefice Innocenzo VIII, nel 1492, Franceschetto non si sentiva più a suo agio a Roma e assieme a Maddalena si spostò presso le sue proprietà a Firenze e a Pisa, ma anche a Genova. L’allontanamento di Franceschetto dalla vita politica romana assicurò alla famiglia Medici un periodo di relativa tranquillità, consentendo a Maddalena di occuparsi della gestione economica dei suoi possedimenti in Toscana.

Con l’elezione al pontificato del fratello Giovanni, Maddalena si recò a Roma con le sorelle Lucrezia e Contessina e il 23 settembre 1513 fu nominato cardinale il figlio Innocenzo Cybo.

Maddalena morì a Roma il 2 dicembre 1519, pochi mesi dopo il marito e fu sepolta nella basilica di San Pietro.

Lorenzo Cybo

Lorenzo Cybo è figlio di Franceschetto Cybo e di Maddalena de' Medici, suo nonno paterno era papa Innocenzo VIII, mentre quello materno era Lorenzo il Magnifico.

Il 25 luglio 1519 ereditò il feudo di Ferentillo, presso Terni e lo governò fino alla morte, anche se preferiva farlo da Roma, attraverso un vicario. Dopo un soggiorno alla corte di Francia, dal 1524 fu governatore di Spoleto, e dal 1530 comandante generale dello Stato Pontificio, grazie anche all'influente posizione di suo fratello Innocenzo.

La moglie ebbe un carattere definito "fiero e perverso", che fu all'origine di numerosi dissensi familiari, culminati nell'evento tragico della morte del figlio Giulio. Morì a Pisa nel 1549, all'età di 49 anni: lo scultore di Pietrasanta Stagio Stagi scolpì per lui un magnifico sarcofago, che ancora oggi si può ammirare nella cripta del duomo di Massa: nella tomba furono aggiunti il primogenito Giulio e la moglie Ricciarda, per volere del figlio minore Alberico I.

Luisa de’ Medici

Luisa Contessina Romola di Lorenzo de' Medici nacque a Firenze il 25 dicembre 1476, era la quinta figlia di Lorenzo de' Medici e Clarice Orsini. Venne battezzata il 30 dicembre 1476 e morì l’estate del 1488 a soli undici anni. Era destinata a sposare il suo lontano cugino Giovanni di Pierfrancesco de' Medici, detto “Il popolano”, ma morì prima di convolare a nozze.

Contessina Beatrice de’ Medici

Contessina di Lorenzo de' Medici nacque a Pistoia il 16 gennaio 1478, era la penultima figlia di Lorenzo de' Medici e Clarice Orsini. Nel maggio 1494 si sposò con il conte palatino Piero Ridolfi. Quando il fratello Giovanni fu eletto pontefice con il nome di Leone X, Contessina si trasferì a Roma con la famiglia. Morì il 29 giugno 1515 e fu sepolta nella chiesa di Sant'Agostino di Roma. Dall'unione di Contessina e Piero nacquero cinque figli, due femmine e tre maschi.

Molte fonti la definiscono la figlia prediletta di Lorenzo, nonostante questo su di lei si hanno poche notizie, tutte legate alla sfera privata. C’è da credere che, come i fratelli e le sorelle, abbia conosciuto la cultura umanista voluta dal Magnifico.

Contessina è una figura poco conosciuta nella storia del casato fiorentino, almeno fino alla metà del XIX secolo quando cominciarono a essere divulgate notizie su un presunto innamoramento adolescenziale fra lei e il giovane Michelangelo Buonarroti. Nessun documento prova questa passione amorosa, si tratta probabilmente di una leggenda sorta in epoca romantica narrata nel romanzo biografico “Il tormento e l’estasi” scritto da Irving Stone sulla vita dello scultore toscano.

Non sono esistenti opere che possono essere certamente ricondotte a lei.

Giuliano di Lorenzo de’ Medici

Settimo ed ultimo figlio di Lorenzo de' Medici e di Clarice Orsini, Giuliano fu signore di Firenze dal 1513, venne nominato dal Re di Francia duca di Nemours nel 1515, per intercessione del fratello Giovanni divenuto nel frattempo papa con il nome di Leone X, e capitano generale della Chiesa dal 29 giugno 1515 alla morte. Quando il Re di Francia e il Papa iniziavano a prospettare per lui il trono del Regno di Napoli, morì improvvisamente.

Fu un grande mecenate, creò una variegata corte di artisti e letterati come l’architetto fra Giovanni Giocondo e Leonardo da Vinci. La sua tomba fu commissionata a Michelangelo per la Sacrestia Nuova della basilica di San Lorenzo a Firenze.

Ippolito de' Medici

Figlio illegittimo di Giuliano di Lorenzo de’ Medici, Duca di Nemours, che a sua volta era figlio di Lorenzo il Magnifico.
Ippolito de’ Medici visse a Roma alla corte dello zio, Papa Leone X, fin dal 1516, quando all’età di 5 anni, perse prematuramente il padre.
S’innamorò di Giulia Gonzaga, Signora di Fondi, già vedova di Vespasiano Colonna all’età di quindici anni.

Nel 1529 il diciottenne Ippolito ricevette la nomina a cardinale, dal nuovo papa, Clemente VII Medici. Clemente VII aveva destinato il nipote (o forse figlio naturale) Alessandro alla guida della Signoria di Firenze mentre designò Ippolito a rappresentare la famiglia Medici nel collegio cardinalizio.

Partecipò alla spedizione dell'imperatore Carlo V d'Asburgo contro i Turchi del 1532. Al rientro a

Roma nel 1533 Ippolito decise di lasciare la porpora cardinalizia e di rivendicare la Signoria di Firenze, in quanto era l’ultimo discendente di Lorenzo il Magnifico. Ippolito, nominato capo della delegazione si recò a Napoli dall’Imperatore, sicuro che sarebbe stato designato a succedere al cugino. Durante il viaggio per Napoli, fu colpito da una febbre violenta, forse malaria oppure si pensò che un servitore lo avesse avvelenato per incarico di Alessandro. Con la morte di Ippolito tramontò così anche il sogno di dare a Firenze un governo illuminato e di rinnovare la fama di Lorenzo il Magnifico.