La luce del tuo pianto
(testo apparso su «Studi cattolici», XL, 1996, p. 351 , ripubblicato qui con una variante)
La luce del tuo pianto non sia il faro
perduto in una notte senza fine –
nel cielo che col mare si confonde
e cerca invano d’imitare il nulla.
Sposa il querulo indugio che ti trema
negli occhi, che nasconde
l’ultimo orgoglio che ti resta, al ronzo
lamentoso dell’insetto che picchia contro i muri
prigioniero, alla stella moribonda
che annega in fondo all’alto cielo, a un pianto
di carcerati lontani –
allora un poco
forse più lieve ti sarà il soffrire.