Informazioni generali
Si viaggia con auto proprie, organizzandosi autonomamente per i posti auto
Il pranzo è al sacco
Guida geologica.
Possibilità di campionare rocce per la collezione didattica della scuola
Il percorso sarà medio/facile, e non ci sono particolari pericoli. E' OBBLIGATORIO indossare scarpe da trekking (non da tennis), ....
I docenti che risultano in servizio sono assicurati dalla propria scuola; gli altri, familiari e non docenti ovviamente no. La partecipazione all'escursione è comunque a proprio rischio .
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Programma sintetico
(i partecipanti hanno ricevuto il programma con gli orari per email)
Partenza da Pisa
1° stop: cava Maffei
pranzo
inizio visita
3° stop: cava Rosso Ammonitico a Termine Rosso
Rientro a Pisa
Il sito minerario attivo di Botro ai Marmi è coltivato per l’estrazione di materiale utile alla preparazione di prodotti ceramici. Attualmente è suddiviso in due aree estrattive, denominate cava Maffei e cava Montorsi, poste sul versante settentrionale del Monte Spinosa. Nonostante l’area relativamente ristretta (300 x 160 m2 della cava Maffei), il sito offre la possibilità di osservare una ricca serie di differenti situazioni geologiche, con conseguenti differenti associazioni mineralogiche. Infatti, nell’arco di poche decine di metri si passa dall’intrusione monzogranitica, messasi in posto attorno a 5,7 milioni di anni fa a una profondità di circa 5 km, alle rocce di contatto, formate da silicati di calcio, ai marmi affetti da fenomeni carsici con la formazione di piccole cavità tappezzate da ricche cristallizzazioni di calcite.
Poco dopo la sua messa in posto, il monzogranito ha subito importanti fenomeni di alterazione idrotermale che lo hanno trasformato in una roccia composta essenzialmente da feldspato e quarzo, poverissima in Fe e pertanto adatta al suo utilizzo nell’industria ceramica.
L’intrusione si è messa in posto nelle formazioni più profonde della Falda Toscana che sono state metamorfosate e, sul contatto con il corpo magmatico, metasomatizzate con la formazione di silicati di calcio (diopside, scapolite, epidoto, tremolite, wollastonite, vesuvianite, granato). Durante questa fase si sono formate anche vene contenenti interessanti minerali di Terre Rare e Th (allanite-(Ce), thorite, cheralite, ekanite). Ad una fase più tardiva sono legate le fratture sub-verticali interessate da una circolazione idrotermale che ha depositato solfuri di Fe-Pb-Zn-As-(Bi-Mo) (pirite, galena, sfalerite, arsenopirite, bismutinite, solfosali di Pb e Bi, molibdenite) in ganga quarzosa e fluoritica.
Alle ultime fasi dell’evoluzione geologica dell’area è legata l’alterazione supergenica di questi filoni (con la formazione di una ricca serie di arseniati) e la carsificazione dei marmi posti al tetto dell’intrusione, con la genesi di cavità tappezzate da spettacolari cristallizzazioni di calcite.
Per la molteplicità degli aspetti geologici e mineralogici osservabili in un’area relativamente ristretta e in virtù della presenza di esposizioni fresche, legate all’attività estrattiva, la zona di Botro ai Marmi si configura come un grande laboratorio geologico a cielo aperto, nel quale osservare tutti i fenomeni che vanno dalla messa in posto di un corpo magmatico, con i suoi effetti termici sulle rocce incassanti, alla formazioni delle mineralizzazioni idrotermali legate all’anomalia geotermica prodotta dal plutone sino all’alterazione delle stesse e alla dissoluzione carsica delle rocce carbonatiche da parte delle acque meteoriche.
Le rocce magmatiche e gli skarn - Parco Archeominerario di San Silvestro
Nel secondo stop proseguiremo la conoscenza delle rocce magmatiche e dei processi geologici legati alla messa in posto di magmi all’interno della crosta terrestre. Lasceremo la superficie, per entrare nelle gallerie minerarie del Temperino (Parco Archeominerario di San Silvestro) dove osserveremo i prodotti di questi processi con rocce magmatiche spazialmente associate ai famosi giacimenti a skarn utilizzati per l’estrazione di Fe, Cu, Pb, Zn e Ag e già coltivati in epoca etrusca.
Questi affioramenti ci consentiranno di approfondire la classificazione delle rocce, e di constatare come alcune rocce - spesso quelle economicamente più importanti - non possano venir inquadrate nelle tre categorie principali (sedimentarie, ignee, metamorfiche).
Osservando la zona del Parco Archeominerario di San Silvestro è anche possibile capire come le caratteristiche geologiche di un territorio influenzino in maniera determinante le attività umane.
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Le rocce sedimentarie e la loro esumazione - cava di "Rosso Ammonitico" presso Campiglia Marittima
Il pomeriggio sarà dedicato, attraverso una piacevole passeggiata, alla conoscenza delle rocce sedimentarie ed, in particolare, della Falda Toscana.
Osserveremo le strutture che si originano nel momento dell'accumulo di sedimenti e nel processo di formazione della roccia sedimentaria, e le strutture tettoniche legate alle varie fasi attraversate da queste rocce nel corso della loro storia geologica. Parleremo quindi di stratificazione, di fossili, di pieghe e di faglie. Queste rocce ci consentiranno di affrontare un’ulteriore tematica fondamentale per il geologo, ovvero il concetto di tempo
Spunti didattici legati alla visita del Parco Archeominerario: vai alla pagina dedicata
Una guida per una visita ad una cava: scarica la traduzione in italiano
Da Mommio A., Iaccarino S., Vezzoni S., Dini A., Rocchi S., Brocchini D., Guideri S., Sbrilli L. (2010): Valorizzazione del geosito «Sezione Coquand», Miniera del Temperino (Parco Archeominerario di San Silvestro, Campiglia Marittima). Memorie della Società Toscana di Scienze Naturali, Serie A, 115, 55-72. Scarica pdf
Dini A., Guideri S., Brocchini D., Semplici A. (2013): La storia mineraria. Rame, argento, stagno: un metallo per ogni epoca. Rivista Mineralogica Italiana, 1/2013, 12-20.
(pdf a disposizione dei partecipanti; si ringrazia la Rivista Mineralogica Italiana per l'autorizzazione)