IMBALLAGGIO

L'articolo 218 del decreto 152/06 definisce l'IMBALLAGGIO nel modo seguente: IMBALLAGGIO è il prodotto, composto di materiali di qualsiasi natura, adibito a contenere e a proteggere determinate merci, dalle materie prime ai prodotti finiti, a consentire la loro manipolazione e la loro consegna dal produttore al consumatore o all’utilizzatore e ad assicurare la loro presentazione, nonché gli articoli a perdere usati allo stesso modo; inoltre va ribadito che un oggetto concepito per trascorrere tutta la sua vita con il prodotto non rientrerà mai nella categoria degli imballaggi che sono oggetto della raccolta differenziata. Per farvi capire meglio nello specifico: il disco in plastica utilizzato nelle campane dei CD/DVD per proteggerli e il cerchietto in  polistirolo NON sono IMBALLAGGIO in quanto trascorrono l'intera propria vita utile (periodo di tempo della sua durata ) nella campana insieme ai CD/DVD senza venire rimossi subito dopo l'acquisto, infatti la soluzione è sempre quella, cioè: se non serve più ed era parte della confezione d'acquisto è IMBALLAGGIO, se invece viene lasciato al suo posto NON è IMBALLAGGIO, si pensi ad esempio alle custodie del DVD: il cellophane esterno lo buttiamo via dopo aver comprato il DVD quindi è un IMBALLAGGIO, mentre il cofanetto in cui si ripone il DVD nella libreria trascorre tutta la sua vita utile insieme al DVD stesso NON è un IMBALLAGGIO; per continuare con il mio discorso sono considerati IMBALLAGGI gli oggetti progettati e destinati ad essere riempiti nel punto di vendita e gli elementi usa e getta venduti, riempiti o progettati e destinati ad essere riempiti nel punto di vendita a patto che svolgano una funzione di IMBALLAGGIO; esempi sono: sacchetti o borse di carta o di plastica, piatti e tazze usa e getta, pellicole di plastica trasparente, sacchetti per panini, fogli di alluminio ed invece esempi di articoli NON considerati IMBALLAGGIO sono: cucchiaini di plastica, posate usa e getta. I componenti dell’IMBALLAGGIO e gli elementi accessori integrati nell’IMBALLAGGIO sono considerati parti integranti dello stesso; gli elementi accessori direttamente fissati o attaccati al prodotto e che svolgano funzioni di IMBALLAGGIO sono considerati IMBALLAGGI a meno che non siano parte integrante del prodotto e tutti gli elementi siano destinati a essere consumati insieme; esempi di articoli considerati IMBALLAGGIO sono etichette fissate direttamente o attaccate al prodotto, esempi di articoli considerati parti di IMBALLAGGIO sono: spazzolino del mascara che fa parte del tappo della confezione, etichette adesive incollate su un altro articolo di IMBALLAGGIO, graffette, fascette di plastica, misurino di dosaggio che fa parte del tappo della confezione per i detersivi. Non sempre è facile riconoscere un IMBALLAGGIO e avendo dei dubbi  può essere utile chiedersi se è servito a trasportare,  proteggere o stoccare (conservare in deposito) altri oggetti, però ci sono anche delle eccezioni come ad esempio i contenitori di: colle, solventi, diluenti, vernici che NON sono IMBALLAGGIO nella RACCOLTA DIFFERENZIATA di PLASTICA, ALLUMINIO e VETRO oppure bisogna prestare ancora massima attenzione nella RACCOLTA DIFFERENZIATA della PLASTICA in alcuni oggetti come: i vasi e le grucce, infatti i vasi in plastica sono IMBALLAGGIO se sono quelli per vivaisti cioè quelli che contenevano i fiori da trapiantare al momento dell'acquisto ossia utilizzati solo per la vendita e il trasporto ed invece NON sono IMBALLAGGIO se sono quelli comprati sfusi per far crescere il fiore o la piantina nel terrazzo o nel davanzale ossia i vasi da arredamento, invece le grucce in plastica anche con il gancio di metallo sono IMBALLAGGIO solo se erano vendute insieme all'indumento o se una persona non si ricorda non lo sa le può conferire se sono riportati loghi attribuibili al brand cioè alla marca di abbigliamento, esempio: Trussardi, H&M, Gucci, OVS, ....  oppure se non sono presenti loghi e NON sono IMBALLAGGIO se sono riportati loghi non attribuibili al brand cioè alla marca di abbigliamento, esempio: IKEA oppure se sono grucce vendute nei supermercati.

L’IMBALLAGGIO ha diversi sinonimi, tra cui: confezione, involucro, packaging; con questo ultimo termine è molto diffuso l'uso di riferirsi all'IMBALLAGGIO che eppure assume un significato più ampio riferendosi non solo alla qualità del materiale dell'IMBALLAGGIO ma anche agli aspetti riguardanti il processo produttivo, industriale ed estetico, invece il termine italiano "IMBALLAGGIO" assume un significato più stretto riguardante all'involucro del materiale, o all'operazione o complesso di operazioni attraverso cui la merce viene chiusa nell'involucro. 

L'IMBALLAGGIO deve rispettare un insieme di obiettivi, quali: proteggere la merce, evitare furti, essere economico e rispettare un equilibrio tra le sue prestazioni e il suo costo sia dal punto di vista del materiale impiegato sia del tempo impiegato per realizzare l'operazione di imballaggio ed inoltre dal punto di vista ecologico è importante che per gli imballaggi vengano usati materiali facilmente riciclabili e nella minor quantità possibile.

Gli IMBALLAGGI alimentari sono realizzati con materiali che non dovrebbero rilasciare sostanze tossiche o pericolose, tuttavia l'IMBALLAGGIO specialmente se a contatto con un alimento caldo o lipofilo (cioè in cui si possono sciogliere sostanze grasse) rilascia nell'alimento sostanze di tipo diverso e di quantità varia ed una corretta progettazione dell'IMBALLAGGIO è svolta a minimizzare i cedimenti da parte dell'IMBALLAGGIO all'alimento.

Le funzioni principali dell'IMBALLAGGIO sono:

- custodire fisicamente il prodotto dalle impurità e dagli agenti esterni per tutto il percorso dal luogo di produzione al luogo di consumo;

- funzione di economia: l’IMBALLAGGIO non deve pesare in modo eccessivo sul costo finale del prodotto;

- funzione di comodità: l’IMBALLAGGIO deve essere resistente, leggero, facile da trasportare, da immagazzinare, da utilizzare, insomma deve essere di facile uso;

- promuovere il prodotto: l’IMBALLAGGIO deve comunicare cosa contiene e permettere l’identificazione del prodotto anche in termini di quantità, modalità di utilizzo, scadenza.

In Italia gli imballaggi sono divisi in tre tipologie o categorie: IMBALLAGGIO PRIMARIO per la vendita, IMBALLAGGIO SECONDARIO o multiplo, IMBALLAGGIO TERZIARIO per il trasporto.