Musica e Tradizioni
"A NUVENA”
Brano popolare Sopranese suonato nel periodo natalizio.
Ricomincia come ogni anno, la tanto attesa ed aspettata "Novena notturna" in occasione del Natale con note delicate e soavi, intonate nel cuore della notte, che si percepiscono prima lontane trasportate dal vento e poi sempre più vicine alla propria abitazione.
Un appuntamento davvero tanto atteso che, oltre a svegliare gli abitanti del paese, suscita piacevoli sensazioni in tutti e una certa nostalgia negli anziani che ricordano i loro padri, svegliati da tali nenie per partecipare, prima di recarsi al lavoro, alla santa Messa celebrata, perciò di buon’ora: alle cinque del mattino.
In dialetto
(introduzione strumentale)
susiti susiti mastru Peppinu
pigghia a cannata
e va minta lu vinu
(stacco strumentale)
susiti susiti mastru Peppinu
pigghia a cannata
e va minta lu vinu
(stacco strumentale)
italiano
(introduzione strumentale)
Alzati! Alzati! Signor Peppino
prendi la “cannata” (contenitore per il vino)
e vai a riempirla di vino
(introduzione strumentale)
Alzati! Alzati! Signor Peppino
prendi la “cannata” (contenitore per il vino)
e vai a riempirla di vino
(stacco strumentale)
L’ASSOCIAZIONE “STENDARDIERI SOPRANESI”
E' nata nel 1990 con la finalità di conservare e tramandare le antiche tradizioni di Petralia Soprana, prima tra tutte,quella legata agli stendardi. Essi infatti, assieme ai tamburi, da secoli ne sono l’emblema,tanto che il poeta Frate Attilio, raccogliendo l’eco comune,presenta Petralia Soprana come “terra di stendardi e tamburi”. Dall’analisi attraverso documenti e testimonianze degli anziani è stato affermato che le diverse acrobazie che gli stendardieri si tramandano di generazione in generazione, costituiscono un interessante simbolico linguaggio corporeo della fede e l’espressione della bravura dell’acrobata e del gruppo di appartenenza. Gli stendardi costituivano infatti , il segno di appartenenza alle due grandi congregazioni di Petralia Soprana, spesso in rivalità per arrogarsi il primato in diversi campi compreso quello artistico,una competizione che ha regalato alla comunità tesori d’arte. Gli “stendardieri Sopranesi “ hanno ricevuto diversi plausi,primo tra tutti quello del Principe Carlo d’Inghilterra in visita a Petralia Soprana nel 1990. Diverse volte a Palermo hanno partecipato al festino di Santa Rosalia ed altre rassegne di tradizioni,come quella indetta da Mimmo Cuticchio e dalla Confartigianato, e alla festa della Provincia. L’associazione promuove inoltre uno degli appuntamenti più importanti delle manifestazioni estive madonite: il “Matrimonio Baronale settecentesco” che si svolge il 15 agosto a cui vi invitiamo, manifestando il grazie per la visita che ci farete e il grazie per l’accoglienza odierna. L’esibizione si svolge prima in delle figure parallele eseguite da tutti e 4 gli stendardi con particolare attenzione alle piccole nuove leve, e poi in delle figure acrobatiche di resistenza .
Altezza stendardi: 7 metri ( i grandi);4 metri (medio)
Peso: fino a 45kg
LA CORDELLA
Il Centro Studi Tradizioni Popolari Gruppo folk "U Rafu" Terra del Sale porta in scena le tradizioni popolari siciliane e Madonite in particolare il "Ballo della Cordella sull' Aia" nato a Raffo, una borgata di Petralia Soprana . Dal 1954 il ballo della cordella è stato rappresentato in manifestazioni sia nazionali che internazionali, suscitando un grande apprezzamento. Ogni anno organizza il FESTIVAL INTERNAZIONALE DEI MONDI, al quale partecipano gruppi internazionali, con l’obiettivo di valorizzare scambi culturali, tradizioni e usanze. La cordella veniva ballata alla fine dell'annata agraria come ringraziamento e rito propiziatorio per il nuovo anno, legato alla "Madonna del Ponte”, protettrice della borgata, a cui sono dedicati i versi rimati recitati dal “Bastoniere” durante il ballo. Le quattro parti che compongono il ballo rappresentano il ciclo del grano dalla semina alla panificazione e anche le quattro stagioni annuali o le fasi della vita, Le 12 coppie che compongono il corpo di ballo rappresentano i 12 mesi dell’anno, indossano costumi tradizionali siciliani dei contadini del primo novecento vestiti a festa, elemento particolare sono le cosiddette “scarpe quazate” particolari calzature realizzate a mano, con pelle di maiale, adoperate anticamente contadina
L' INNO DELLE MADONIE
Quest’opera nasce inizialmente come testo poetico (A. Battaglia) dedicato al territorio madonita evocandone i colori e i profumi ma anche le condizioni culturali e sociali della propria gente e dei propri figli costretti ad andare lontano a cercar fortuna, lontano da una terra di stenti ma che ha saputo anche nutrirli con il suo amore fatto di sole, aria pulita e di una straordinaria natura, quella mediterranea.
Il testo inoltre sottolinea l’indole storica delle “Genti di Madunii” all’accoglienza, rivolta soprattutto a chi fugge dai conflitti e dalle miserie che affliggono la propria terra, contrapponendosi a quelle logiche ciniche e discriminatorie capaci solamente di alzare muri e di seminare odio tra le genti inconsapevoli che la diversità è una delle principali ricchezze del nostro pianeta.
In conclusione aggiungo di aver visto in questa poesia l’accorato desiderio di preservare l’identità culturale delle Madonie dalle grinfie di “marchisi e baruna”, dalle mafie che ne disperdono le risorse e dalla globalizzazione che ne appiattisce le coscienze, un’identità che non vuole nè isolare nè dividere ma che vede nella propria ragion d’essere la necessità primaria di promuovere l’incontrò e lo scambio, condizione ineluttabile per il futuro dell’umanità.
Il testo è scritto dal Poeta Antonio Battaglia e musicato da Annamaria Collesano, dai Maestri Giuseppe Aiosi e Michele Mazzola, con L’arrangiamento per voci, chitarra, contrabbasso, fisarmonica, sax soprano, clarinetto e percussioni del Maestro Filippo Paternò.
Ecco di seguito la formazione.
Voci. Alessia Scialabba e Filippo Paternò
chitarra: Giuseppe Aiosi
Contrabbasso:Francesco Giaconia
Fisarmonica: Francesco Barberi
Sax: Michele Mazzola
Clarinetto: Ottavio Briucato
batteria e percussioni: Antonio Di Martin
Testo:
Petri priziusi
‘nsirragliati a una a una
Mani massari
pi furmari na curuna
Diu nun ti vosi ricca
‘nte jita ‘un hai anedda
Ma ti po inchiri l’occhi
Quantu ti fici bedda
I figli chi criscisti
Luntanu si nni jeru
Caminanu ‘nto munnu
E ti fannu onuri
Genti di Madunii
Mari, muntagna e suli
‘un si finisci mai
D’acchianari scali
Chista eni terra nostra
Beni ca nun si tocca
Nuddu havi a pinsari
D’attupparini la vucca (bis)
Muntagna, mari e Sali
Aria, campagna e suli
Ma l’unistà chi avemu
N’abbasta pi campari
‘U cielu ni talia
A vita ni cunnuci
Terra di pani e stenti
Acita, bedda e duci
Ma c’è un duluri granni
Ca ti linzia lu cori
I figli chi pirdisti
Putissiru turnari (bis)
Ti tegnu comu
Un ciuri ‘nta na rasta
Ti dugnu acqua e suli
L’amuri chi m’arresta
Cu sta ‘nfacci lu mari
Cu ‘nfacci la muntagna
Sempri cu dignita
Comu la vita ‘nsigna
Ni tinemu li mani
Comu frati di sangu
Stamu sutta stu cielu
Senza sputari fangu
Amuri senza tempu
Spiranza ca nun mori
Cu fu prima di mia
Ti misi nta stu cori
‘Un perdiri na pitrudda
Priziusa è sta curuna
‘Un fussi chiu la stissa
Si ni mancassi una.
Muntagna, mari e Sali
Aria, campagna e suli
Ma l’unistà chi avemu
N’abbasta pi campari
Grapemu li nostri porti
A cu scappa guerra e fami
Genti di Madunii
Orgogliosamenti siciliani
Sutta li ranfi
Di marchisi e baruna
Sidici cani
Senza patruna
‘mmenzu a li zagari
D’aranci e limuna
A menza panza
O megliu diuna
Tu statti ferma
Talia surniuna
Nenti t’ammanca
Sulu furtuna
Coro Polifonico Parrocchiale
“Petra Ensemble”
Petralia Soprana (Pa)
~ Curriculum ~
Il coro polifonico “Petra Ensemble” nasce a Petralia Soprana nell’autunno del 2010, su iniziativa dell’allora Parroco, Don Cosimo Leone, e di alcuni volenterosi parrocchiani.
Si compone attualmente di 4 sezioni vocali così distinte:
Soprani – 12 Elementi
Contralti – 16 Elementi
Tenori – 6 Elementi
Bassi – 6 Elementi.
Il coro è diretto dall’ Ins. Michele Cerami, che forte dell’esperienza musicale,maturata all’interno del complesso bandistico locale , dirige abilmente le prove e le esecuzioni dello stesso, ed è accompagnato all’organo dal Prof. Santo La Placa, già organista, autodidatta, della Parrocchia.
In svariate occasioni, il coro si è avvalso dell’accompagnamento musicale di altri strumenti, quali, filicorno, flauto, ecc.
Le prove si svolgono a cadenza settimanale o bi-settimanale, presso i locali della Chiesa Madre o della Sala Musica “Don Peppino Lodico” di P.zza Frate Umile Pintorno.
Il coro, nasce inizialmente per allietare le principali funzioni religiose, quali le Solenni celebrazioni di Natale, il triduo Pasquale, il Corpus Domini, la festa dei Santi Patroni Pietro e Paolo, e altre celebrazioni minori ,ma ha avuto nel tempo la possibilità di eseguire canti , di estrazione non esclusivamente religiosa, anche in originali e inedite performance con il complesso bandistico “G.Verdi” di Petralia Soprana, diretto dal Maestro Antonino La Placa , tra queste si citano:
“Incontro dei cori polifonici madoniti” – 4 Gennaio 2011 – Petralia Soprana
Festa per i 150 anni dell' Unità d’ Italia – 12 Giugno 2011 – Petralia Soprana
Concerto di Natale “Musica per l’anima, ritmo per il cuore”30 Dicembre 2011 – Petralia Soprana
Rassegna di cori Madoniti – 3 Gennaio 2012 – Petralia Sottana
“Una Banda in festa – decennale” – 11 Agosto 2012 – Petralia Soprana
Rassegna di cori Madoniti – 29 Dicembre 2012 – Geraci Siculo
“Canto di Natale” – Concerto per voci e strumenti 30 Dicembre 2012- Petralia Soprana
“1° concerto ad Alta quota” 23 Giugno 2013 – Piano Catarineci
Il coro diviene anche un momento di socialità e convivialità per i coristi, dando così un valore aggiunto al fine artistico- musicale che contiene in sé.
“Complesso Bandistico G. Verdi” Petralia Soprana
Il Complesso Bandistico “G. Verdi” di Petralia Soprana ha origini remote; l’annuario regionale delle bande siciliane ci riporta come data di costituzione il 1864, dove i “Musicanti” principalmente artigiani ed operai che vivevano nel centro storico, si riunivano componendo l'organico tradizionale Bandistico. Nel 1892 la banda partecipò alla Gara delle Bande di Sicilia che si tenne nella città di Palermo, riuscendo a conquistare il diploma d’onore e il secondo premio, medaglia d’argento per la sua categoria. E’ da annoverare che nel 1927 Don Peppino Lo Dico, futuro capo banda e animatore instancabile del corpo bandistico di Petralia Soprana, all’età di 12 anni, entrò a far parte del gruppo dei “musicanti” studiando solfeggio e clarinetto con i Maestri che si succedevano alla guida della banda (Lorina, Petralia, Anzalone, Noschese). Negli anni ’30 si alternarono per un brevissimo periodo il Tenente Sabatino, ex direttore della banda musicale dei Carabinieri di Palermo, poi i maestri Russo, della vicina Castellana Sicula e D’Anna di Alimena. Nel 1938 Don Peppino, tornava a suonare nel Complesso di Petralia Soprana guidato dal Capo banda Giacinto Ludovico, meglio conosciuto come “Don Rodolfo” Comandante dei Vigili Urbani del Comune di Petralia Soprana. Nel periodo tra la seconda Guerra Mondiale e circa la metà degli anni cinquanta, la banda vive un periodo di stenti fino a che nel 1954 finalmente grazie a fondi regionali viene ripristinata la divisa e l’acquisto di vari strumenti musicali. Nel 1964 “Don Rodolfo” si ammala e Don Peppino, già Vigile Urbano del Comune, corona la sua lunga militanza a servizio della “Musica” di Petralia Soprana e viene designato come successore rimanendone a capo fino al 1995. Tra la fine degli anni settanta e gli inizi degli ottanta dopo vane richieste, Don Peppino Lo Dico attua una importante innovazione all’interno del gruppo: anche le ragazze entrano a far parte dell’organico bandistico che raggiunge il numero di circa ottanta elementi. Subito dopo, ancora una volta rinnovamento con la nascita di un primo piccolo gruppo di Majorettes. La generosa dedizione del capo banda Lo Dico porta in questi anni il Complesso ad esibirsi in prestigiose occasioni anche al di fuori del territorio madonita, tra l’altro: ad Enna, Gagliano Castelferrato, Cerami, e al Festino di Santa Rosalia a Palermo, nonché ad una trasmissione televisiva ospiti dell’emittente TRM di Palermo. Nel 1987 il Corpo bandistico di Petralia Soprana diviene Istituzione autonoma mediante la costituzione dell’Associazione Musicale Complesso Bandistico che viene intitolata a Giuseppe Verdi. Dopo le dimissioni di Don Peppino Lo Dico le attività sono coordinate alternativamente da giovani musicisti, provenienti dall’organico della banda stessa, diplomati presso il Conservatorio di Musica di Palermo. Nel 1995 per un periodo la banda è stata diretta dal maestro Damiano Francesco La Placa, diplomato in clarinetto e successivamente dal maestro Rosina Macaluso anch’essa diplomata in clarinetto, entrambi sono stati coadiuvati dal musicista ed esperto di computer-music Leonardo Bruno. Dalla seconda metà del 1996 sino al 1998 le attività sono state coordinate dal maestro Antonio Bartolo Li Puma, diplomato in tromba. In questi anni vengono organizzati seminari, incontri e varie attività formative, con diversi musicisti rinomati anche di generi diversi da quello bandistico. Dal 2002 ad oggi le attività del complesso bandistico sono curate dal maestro Antonino La Placa diplomato in Sassofono in Jazz e in Didattica della Musica, coadiuvato dal maestro Antonio Bartolo Li Puma.
La svolta si ha nell’estate del 2002, quando viene organizzata la manifestazione denominata “Una Banda in Festa”, grazie anche alla collaborazione della allora Amministrazione Comunale e nello specifico nella persona dell’Assessore alla Cultura Sig. Michele Cerami e da parte di un gruppo di ex instancabili musicanti con a capo proprio il maestro Antonino La Placa. La manifestazione si riproponeva di far rivivere le tradizioni bandistico musicali del paese attraverso il coinvolgimento di tutti i circa 250 ex componenti della banda presenti dal 1930 circa, nonché di tutti gli amanti della musica. L‘evento ha avuto un successo superiore alle aspettative tanto che nell’autunno dello stesso anno organizzando dei corsi di formazione relativi al potenziamento e al miglioramento della attività bandistica, si iscrivono circa cinquanta giovani tra gli otto e i quattordici anni. Il fermento coinvolge anche molti ex musicanti, alla quale va dato merito per essersi rimessi in discussione per avere ridato lustro ad un’attività che era stata per più di cento anni il fiore all’occhiello del territorio madonita.
Il percorso musicale svolto negli ultimi anni, oltre a toccare le tradizionali abitudini bandistiche e quelle ricreative, si è orientato soprattutto verso quello formativo costituendo un ampio vivaio necessario per l’avvenire della banda, grazie all’impegno assiduo di professionisti si ha la possibilità di partecipare ad un percorso di apprendimento, valido ai fini della costruzione di un curriculum personale. Ancora si è data relativa importanza all’attività concertistica che negli ultimi anni ha ripreso con ulteriori miglioramenti quella più antica del tradizionale “Palco”.
Attualmente l’organico della banda musicale è formato da circa 50 elementi, di cui l’ottanta per cento dei componenti ha un’età inferiore ai diciotto anni. Il repertorio comprende marce, trascrizioni famose di brani per orchestra sinfonica, lirica e leggera, colonne sonore e temi da film.