Feste, Tradizioni e Sagre

SANTI PIETRO E PAOLO

Il culto ai Santi Pietro e Paolo ha origine Bizantina, Infatti a Petralia Soprana c'era uno dei primi conventi dei monaci Basiliani. I 3 luglio del 1497 la chiesa Madre venne consacrata ai Santi Pietro e Paolo e una lapide posta sopra il portone di ingresso porta l' iscrizione "Fuit secreta Ista Ecclesia Anno Domini 1497". La devozione verso i Santi patroni è antichissima, avendo preso avvio sotto i normanni. Nel XIII secolo la festa verso gli Apostoli Pietro e Paolo era una delle più importanti del circondario e spesso vi partecipava anche l' arcivescovo di Messina che per l' occasione aveva lo speciale diritto di indossare il palio (  a conferma dell' importanza che Petralia Soprana aveva in epoca medievale ). Fino ai primi decenni del XIX secolo si svolgeva solo il 29 giugno. Nel 1838 un decreto di Re Ferdinando II di Borbone estese il festino anche i giorni 28 e 30. Oggi la festa dura 4 giorni ( dal 26 al 29 giugno) ed è caratterizzata da una seria compostezza dalla quale traspare una profonda religiosità e un dignitoso rispetto.


SAN COSMA E SAN DAMIANO

La festa dei Santi Cosma e Damiano si svolge a Petralia Soprana il 27 settembre nella Chiesa di Maria SS. di Loreto. Prima della festa si svolge una novena dedicata ai santi. Durante i 9 giorni i fedeli devoti ai Santi Cosma e Damiano di tutte le Madonie partecipano alla santa messa e alla preghiera dedicata ai Santi. Il giorno della festa è dedicato alla Santa Messa Solenne con offerta delle primizie e la partecipazione del coro “Petra Ensemble”. Nel pomeriggio la solenne processione con i simulacri di Santa Cosma e San Damiano. La festa si chiude con i consueti fuochi artificiali e con l’intrattenimento musicale in piazza del Popolo.


NATALE

Dopo i nove giorni della Novena di Natale, nella notte del 24 dicembre si svolge la santa messa celebrata nella Chiesa Madre con la rievocazione della nascita di Gesù Bambino.

SAN GIUSEPPE

"I Virgineddi"


DOMENICA DELLE PALME A PETRALIA SOPRANA


PASQUA (PETRALIA SOPRANA)

Nel giorno di Pasqua, il Cristo Risorto in una festosa processione è condotto per le strade dalla congregazione del Santissimo Salvatore attraversando il centro storico del Paese. Contemporaneamente, segue la processione di Maria Santissima velata di nero che parte dalla chiesa di Loreto, accompagnata dalla congregazione. La processione è funebre. Il grande stendardo è avvolto e portato in processione coricato, i tamburi suonano a lutto e anche la banda musicale intona marce funebri per tutto il percorso, l’incarnazione è velata di viola.  Il passaggio da piazza del popolo è d’obbligo anche per la Madonna accompagnata dalla congregazione della Madonna di Loreto. Le due statue si dirigono, per strade diverse. Al piano della Chiesa avviene “l'incontro” tra i due simulacri, segnati dal suono della tromba e dai mortaretti: prima tra gli stendardi maggiori, poi tra i minori  con lo svelarsi dell’incarnazione e infine tra le due statue. La Madonna perde il velo nero tra l’esultanza generale e avviene il simbolico abbraccio con il Cristo risorto. Subito dopo questo commovente momento, le due statue, significativamente portate a lato con due portatori in comune, compiono un ulteriore giro del paese  stavolta molto allegro e spensierato, con marce allegre e le esibizioni di entrambi gli stendardi con bellissime figure (portati su due dita, sul braccio, sul mento, sulle nocche, su un palmo ecc.)

"A calata da tila"

Nella notte del Sabato Santo, a mezzanotte in punto, la tela posta sull’altare maggiore della Chiesa Madre viene lasciata cadere al canto del Gloria che esalta la Resurrezione di Cristo. Il grande telone, che rimane esposto durante tutta la settimana, è stato realizzato dopo la metà dell’800 dall’artista palermitano Corrado Tanassi che, ispirandosi al celebre quadro di Rembrandt, ha raffigurato in esso la “Discesa dalla Croce”.


“U VERBU”


‘U verbu sacciu e ù verbu v’haiu a diri

‘U Verbu ca lassà NAostru Signuri Gesù Cristu

scinnì di la cruci pì muriri

pi sarvari a nuatri piccaturi.

O piccaturi, o piccaturi

Risguarda quantu è granni ‘sta mà cruci

Quantu è granni e quant’è bella

c astenni un brazzu ‘ncelu e n’atru ‘nterra.

E nu lu monti di Giosafà,

picciriddi e ranni am’a essiri ddà.

Comu la fogghia di la campìa

San Giuvanni calirà

Ccu ‘u libru d’oru ‘nta manu.

La Madonna pridicà:

-A vui nobili signuri,

pì lu Santu Sarvaturi!

La Madonna rispunni e dici:

Cu ‘u sa. e ‘ul lu dici

È bugghiutu nà la pici.

Cu ‘u sa e ‘ul l’ampara

Bugghiutu na quaddara.

Cu ‘u dici tri boti di notti


Di unni scanza di mala morti.

Cu ‘u dici tri boti all’antu

Diu nni scanza di troni e lampi.

Cu ‘u dici tri boti a capizzu

Diu nni scanza di trimulizzu.

Cu lu dici, n’Avi Maria ‘u Signuruzzu

v’avai a fari guadagnari.


Con il nome di “’ U Verbu” si definisce sia una poesia sacra diffusa nella tradizione siciliana di cui sopra riportiamola versione ricordata dagli anziani a Petralia Soprana, che una rappresentazione sacra con campi che si svolgeva anticamente al chianu’ a chiesa, sino agli anni ’50, sotto al porticato dvanti alla madrice, in occasione della settimana santa, e alla quale partecipava tutta la popolazione . Si trattava di un dramma sacro che si riallacciava alla “lauda drammatica della passione di nostro signore” dell’umbria , e che probabilmente giunse a Petralia tramite i padri minori riformati dal convento. L’ azione scenica ripercorreva i vari momenti della passione e vedeva come protagonista Maria , S.Giovanni, La Maddalena, i vari artigiani:”u mastru discepulu furgiaru” , “u mastru discepulu armarolu” i flagellatori e i monaci. Un ruolo di grande importanza assumeva il Coro dei Fedeli, guidato da un primo e da un secolo Capocoro, che avevano veste di Angeli ed avevano una parte recitata. Si componeva di parti recitative, dialogate e corali, di un prologo, di sette quadri e di una “chiusa gratulatoria”. Nel 1990 Padre Guido Macaluso ha sotto al Porticato davanti la Madrice, in occasione della Settimana Santa, e alla quale partecipava tutta la popolazione. Si trattava di un dramma sacro che si riallacciava alla “Lauda drammatica della Passione di Nostro Signore” dell’Umbria, e che probabilmente giunse a Petralia tramite i Padri Minori Riformanti del Convento. L’azione scenica ripercorreva i vari momenti della Passione e vedeva come protagonista Maria, S. Giovanni, La Maddalena, i vari artigiani: “u mastru discepulu lignamaru,” “u mastru discepulu furgiaru”, “u mastru discepulu armaroulu” i flagellatori e i monaci. Un ruolo di grande importanza assumeva il Coro dei Fedeli, guidato da un primo e da un secondo Capocoro, che avevano veste di Angeli ed avevano una parte recitata. Si componeva di parti recitative, dialogate e corali, di un prologo, di sette quadri e di una “chiusa gratulatoria”. Nel 1990 Padre Guido Macaluso ha salvaguardato il testo del dramma sacro in un libro dal nome “U Verbu”, trascrivendo quanto rammentato dalle persone anziane di Petralia Soprana. Nel 2011 ‘U Verbu è stato riproposto a Petralia Soprana ai piedi “da Tila”

PASQUA DI RESURREZIONE: L' INCONTRO TRA GESU' E MARIA

IL FERRAGOSTO A PETRALIA SOPRANA

Il Ferragosto è sempre stato sinonimo di folklore, rievocazioni e gastronomia. Il 14 agosto, vigilia di Ferragosto si svolge la caratteristica serenata sotto il balcone di “a zita” che l’indomani sarà chiamata a sposarsi nel celebre “ Matrimonio Baronale” organizzato dagli Stendardieri Sopranesi. L’indomani mattina, il 15 agosto, si svolge l’itinerario gastronomico organizzato e curata dalla Pro Loco, che si svolge tra le vie e viuzze del paese permettendo al turista non solo di degustare specialità culinarie tipiche del territorio di Petralia Soprana, ma anche di visitare e scoprire le bellezze del Borgo. Nel pomeriggio si svolge la rievocazione del caratteristico “Matrimonio Baronale”. Una manifestazione affascinante con sfilata in costumi d’epoca che rappresenta il matrimonio tra Donna Caterina Sgadari (petralese) ed il nobile Giuseppe Di Maria (da Cefalù) celebrato per la prima volta il 15 agosto del 1700. La rievocazione riporta indietro di due secoli e mezzo. Si parte con lo sposo che, insieme ai genitori, si avvia verso la dimora della sposa. Da un altro punto del paese la promessa sposa ed i suoi genitori attendono davanti al loro palazzo l’arrivo del barone. Dopo l’incontro, Don Giuseppe e Donna Caterina salgono sulla carrozza e si avviano verso il matrimonio seguiti dai parenti, invitati e musici. Gli sposi arrivano al Palazzo del Regio Governo, varcano il portone d’ingresso e qui il Notaro del Regno affacciandosi al balcone centrale dell’edificio presenta i futuri sposi al Consiglio Baronale ed al popolo. Terminata l’investitura gli sposi risalgono sulla carrozza che li condurrà alla Chiesa Madre, dove l’Arcivescovo di Messina celebrerà il matrimonio. A fare da cornice i gruppi folkloristici e gli Stendardieri Sopranesi che si esibiscono con i loro stendardi durante la sfilata del matrimonio. La sera in Piazza Duomo si può assistere ala chiusura del Festival Internazionale dei Mondi con l’esibizione dei gruppi internazionali insieme a quelli siciliani


A "Fera" del bestiame

Un tempo, la fiera del bestiame di Petralia Soprana, di cui è attestata l'esistenza nel Rinascimento, richiamava allevatori e compratori da ogni parte della Sicilia, e portava animazione all'intero borgo. In occasione dei festeggiamenti dei Santi Pietro e Paolo, dal 26 al 29 giugno, il Piano della Pinta, allora del tutto libero da edifici, in cui spiccava la grande croce in ferro, veniva ricoperto da una moltitudine di persone e da centinaia di animali. Il Ferruzza riporta che nel 1938 il giro di affari ottenuto per la compravendita del bestiame ammontava a non meno di tre-quattro milioni di lire (quasi tre milioni di euro attuali). Lo svolgimento annuale dell'evento era stato autorizzato nel Regno delle due Sicilie, con apposito decreto in data 22.5.1838. La fiera durava cinque giorni, ed ogni giorno era dedicato ad un tipo di bestiame diverso: il primo agli ovini, il secondo ai suini, il terzo alle vacche, il quarto ad asini e muli, e l'ultimo ai cavalli.

Della manifestazione è stata organizzata una rievocazione storica nel 2013. Secondo lo storico Francesco Figlia, proprio di questa fiera parlava, in epoca normanna (1154), il geografo El Idrisi, quando scriveva che Petralia si distingueva per un "mercato che non la cede per nulla a quelli delle maggiori città", mercato che quindi esisteva già sicuramente dalla precedente epoca araba. E' difficile cogliere, all'epoca odierna, l'importanza delle manifestazioni di questo genere nel mondo agro-pastorale. Per secoli e sino a poco più di una cinquantina d'anni or sono, l'acquisto di un capo di bestiame grosso da parte di un piccolo allevatore, costituiva un passo di fondamentale importanza : l'investimento dei magri risparmi in un progetto economico, che doveva garantire la sopravvivenza dell'impresa familiare nel decennio a venire, un affare di rilevanza di certo superiore all'acquisto attuale di un'autovettura.

Un ruolo cruciale nelle fiere di bestiame aveva la figura del sensale, "u senzali" (derivante dalla parola araba simsat).


FESTA DI SANTA LUCIA

Il 13 dicembre, nella chiesetta di Santa Lucia si svolge ogni anno la Santa Messa, la distribuzione della Cuccia e degli "Ucchiuzzi di santa Lucia" a tutti i fedeli devoti della Santa. Inoltre dopo la messa si svolge il rito della "Vampa di Santa Lucia"

SAGRA DEL GRANO (Pianello)

Sagra del Grano a Pianello di Petralia Soprana. L’appuntamento è organizzato dal Circolo Ricreativo Culturale Sportivo Pianellese e oltre alla rievocazione vuole testimoniare il ricordo di un passato lavorativo non molto lontano. La manifestazione che propone, come ogni anno, degustazioni di prodotti legati al grano e ricordi di vita vissuta, si apre con la rappresentazione di alcuni momenti caratteristici del lavoro nei campi come “A mietitura”, “A pisata”, “A trebbiatura” e “A spartenza”. Durante la manifestazione sfilata in abiti antichi, per rappresentare il ciclo del grano e gli antichi mestieri, alla quale seguiranno la degustazione della cuccia in particolare e seguita da balli folklorici.


LA SAGRA DEL SALGEMMA

Questa sagra organizzata dall'Associazione Raffo Sport Club, viene fatta a Raffo, piccola frazione di Petralia Soprana dove è presente un giacimento di salgemma tra i più ricchi d'Europa. L’obiettivo è quello di non disperdere il prezioso patrimonio di conoscenze popolari. Un progetto etnoculturale unico che abbina tradizione e innovazione, identità e cultura, musica e colore, natura e bellezza e vuole essere un’occasione per “viaggiare” alla scoperta delle proprie radici che a Raffo sono legate all’estrazione del salgemma e alle lotte contadine. Questa sagra si svolge solitamente alla fine di agosto, tutti i partecipanti possono visitare il museo del salgemma, inoltre, tra canti e balli si possono degustare dei prodotti tipici locali



NATALE (Trinità)

Il Natale a Trinità viene festeggiato all'inizio con delle messe che rappresentano la novena ovvero nove giorni prima di Natale. Il 24 sera nonché vigilia di natale si celebra la messa verso le ore 23:00 per aspettare la mezzanotte; e successivamente si festeggia con un panettone e dello spumante per scambiarsi gli auguri. Mente a Madonnuzza viene sempre celebrata la messa di natale ma viene costruito da specialisti un presepe animato nella parrocchia.


PASQUA (S.S. Trinità)

La Pasqua si inizia a festeggiare con il mercoledì delle ceneri successivamente come in tutti i luoghi si aspettano 40 giorni ma il giorno prima viene eseguita una processione chiamata via crucis dove ci si ferma per analizzare tutto il percorso che fece Gesù prima di arrivare al monte Golgota. E infine il giorno di Pasqua viene celebrata la messa e vengono distribuiti dei ramoscelli di ulivo o delle palme benedette.


LA SS.TRINITA' (Trinità)

A maggio si festeggia la Santissima Trinità; la mattina viene celebrata la messa e nel pomeriggio si svolge la processione con la partecipazione della banda musicale. La vigilia e la sera della festa si svolgono dei momenti di intrattenimento musicale o rappresentazioni teatrali a cura di compagnie locali.


LA MADONNA DELLA CATENA (Pianello)

All' inizio di settembre si celebra la festa in onore di Maria S.S. della Catena; oltre alla messa si fa una processione dove si prende la statua della Madonna della Catena e si fa un giro fino a riportarla in chiesa. Solitamente la sera della festa si svolge uno spettacolo con intrattenimento musicale.


ESCURSIONE SUL FIUME SALSO (San Giovanni-Verdi)

L’escursione può essere fatta a piedi a cavallo, in bici, in auto, moto, quad e qualunque altro mezzo. E’ prevista anche una visita guidata con personale dell’Associazione Italiana Guide Ambientali Escursionistiche che necessita di prenotazione. L’escursione si conclude ad ora di pranzo con una tavolata all’aperto, nei locali dell’associazione accanto alla Chiesa del paese dedicata a San Giovanni Battista, dove sarà possibile assaggiare pietanze preparate dalle massaie delle borgate di Verdi e San Giovanni con prodotti tipici locali a Km zero.