Bocca

Enea si avvicina ad un arbusto per poter prendere dei rami con cui coprire gli altari, ma strappando si accorge che dalla pianta stava sgorgando del sangue di un orribile colore scuro. Strappando un altro ramo ode il lamento di Polidoro


"Perchè, Enea, torturi un infelice? Ormai risparmia un cadavere, risparmia di profanare le pie mani. Troia non mi pose estraneo a te e questo sangue non emana da un legno.

Ahimè, fuggi terre crudeli, fuggi un lido avido: io son Polidoro. Qui trafitto mi coprì una messe ferrea

di dardi e crebbe in acute lance."