Senex Corycius

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UNA VITA IN CAMPAGNA 

raccontata dal senex Corycius

I: Buongiorno senex, tu sei un grande sostenitore della vita di campagna: a questo proposito, cosa diresti a chi preferisce la vita cittadina?


S: Buongiorno, sì, vedo nella vita campagnola la miglior scelta che un uomo possa fare; è una vita colma di gioia, sorpresa, ma soprattutto gratitudine,  che è forte e riempie il mio cuore. La natura ripaga il duro lavoro con risultati e con bellezza. Anche se la mia scelta sembra una rinuncia alle comodità della città, in realtà significa evitare il suo rumore, la sua confusione e gli stress di cui può essere causa.



I: Come seconda cosa vorrei chiederti quali abilità e che tipo di preparazione sono necessarie per far produrre tanti frutti alla terra come fai tu?


S: Comincio col dire che, per coltivare ortaggi e anche per allevare api non è necessaria una particolare preparazione: una volta apprese le basi ci vogliono solo tanto impegno e cura. Io provengo da una famiglia di contadini poveri e quello che oggi so fare me lo hanno insegnato un po' i miei genitori e un po' l'ho appreso io col tempo. La stessa cosa per le abilità: tutte le persone che hanno le capacità fisiche adeguate potrebbero fare i contadini. In ogni caso ciò che fa la differenza nel coltivare e nel produrre è l'esperienza: io, quando incominciai, non ero così bravo come oggi, ho imparato soprattutto dagli errori, dal tempo e dalle circostanze che mi ha imposto la natura. 



I: Un'altra cosa: secondo la tua opinione qual è l'elemento più bello del vivere nel verde ? 


S: È una domanda molto difficile, tuttavia credo che il rapporto uomo-natura sia la parte più bella di una vita in campagna. Si tratta di una relazione che porta meravigliosi frutti, però è importante che non diventi un rapporto di sfruttamento, perché quando l'uomo prende troppo e senza riguardo dal fecondo ventre della natura, questa si adira e diviene ostile all'uomo. Stiamo parlando di una relazione che deve essere basata sul rispetto e la cooperazione, così che le due parti possano trarre profitto da questo rapporto, che è indubbiamente necessario per l'uomo, ma anche per la natura, che viene coltivata e curata dal primo.



I: Come ultima domanda vorrei sapere quali emozioni provi e in che stato d'animo ti senti durante il tuo lavoro? 


S:  Sono molte le emozioni che si possono provare, sia belle che brutte. Per esempio, all'inizio di un lavoro pesante come arare un campo o strappare le erbe infestanti si prova noia per il lungo e faticoso lavoro che si ha davanti, ma, una volta finito, si è soddisfatti. Invece, quando si semina, sono dominato dalla preoccupazione perché non c'è mai la garanzia che per ogni seme piantato cresca una pianta che produca frutto. Infine, le emozioni più belle si trovano al momento del raccolto quando si è pieni di gioia e ripagati di tutta la fatica fatta e finalmente si possono portare a casa frutta e ortaggi da mangiare.


pagina curata da Alessandro Mentasti e Francesco Norcini

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