Titiro
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Immaginando di intervistare il personaggio Titiro, che troviamo all'interno della prima Egloga delle Bucoliche, opera di Virgilio, porrò delle domande all'anziano pastore.
I: Basandoti sulla storia della tua vita, cosa ne pensi della schiavitù?
T: Posso parlare per esperienza personale rispetto a questo toccante argomento. Sono stato uno schiavo per moltissimi anni, gran parte della mia vita, e ora che sono un liberto posso vedere la schiavitù in modo differente da prima. Essere uno schiavo è stato molto difficile per me, ero considerato proprio come un oggetto, come se non potessi pensare e nemmeno provare sentimenti, ma invece li provavo, eccome!
Ogni giorno era sempre più difficile, oltre che per i lavori estenuanti che i miei padroni mi costringevano a fare, la mia più grande sofferenza nasceva quando mi mettevo a riflettere e mi rendevo conto di valere meno di un animale randagio. Proprio per questo motivo, adesso che ho conosciuto la vita vera, la gioia del riposare, dell'amicizia e dell'amore, trovo che la schiavitù dovrebbe essere assolutamente abolita, perché nessuno merita di provare il dolore, la tristezza e la vergogna di essere uno schiavo.
I: Grazie mille per la risposta, Titiro. Mi dispiace moltissimo per quello che hai dovuto subire, ma adesso parliamo di un altro argomento. Come ti sei sentito quando i tuoi compagni e amici pastori sono stati costretti a lasciare tutto a causa della confisca delle terre?
T: Devo dire che per me è stato un momento molto drammatico, anche se non riguardava me nello specifico. Il mio amico Melibeo era distrutto e io insieme a lui; per qualche momento mi sono sentito addirittura in colpa, poiché a me non era toccata la stessa sorte. Dall'esterno, potevo sembrare tranquillo, in pace, dato che ero disteso sotto l'ombra di un faggio a riposarmi, ma in realtà mi sentivo molto turbato dalla situazione, tanto da chiedere al mio caro compagno se potesse rimanere un'ultima sera a rilassarsi insieme a me, ma purtroppo non ha potuto.
I: Va bene Titiro, ti ringrazio ancora e spero di poterti incontrare di nuovo e farmi raccontare altri episodi della tua intrigante storia.
pagina curata da Francesca Bertolaso