Enea
Analisi del personaggio mitologico di Enea, sulla base dei vv. 296-361 del libro IV dell'Eneide
BOCCA: "la citazione memorabile"
“Desine meque tuis incendere teque querellis; Italiam non sponte sequor.”
ovvero
“Smetti di incendiare me e te coi tuoi pianti; l'Italia la inseguo non spontaneamente."
Citazione che riassume il tema del passo, Enea che è costretto ad abbandonare Didone, non per suo volere, ma per volere del fato/degli dei.
CERVELLO: resto o parto?
Sicuramente ha in mente:
- il pensiero di dover abbandonare Didone e l’idea della fuga obbligata
- la paura dell’ira degli dei
- i pensieri e le sue considerazioni riguardo il volere del fato
- il sogno ricorrente del padre Anchise, che lo perseguita. (vv.351-353)
OCCHI: "il suo punto di vista"
- vede prima la rabbia e poi il dolore negli occhi e nelle parole di Didone
- vede la volontà del fato che si scontra e sovrasta la sua
- vede sempre più chiara la direzione che sta prendendo la sua missione
SPALLE
Si preoccupa innanzitutto di:
- soddisfare le volontà degli dei
- far comprendere a Didone il motivo della sua scelta di partire
Porta il peso di:
- un destino che non combacia con le sue volontà, dato che se fosse per lui ricostruirebbe Troia ma il destino lo vuole in Italia
- la responsabilità di una missione così grande
CUORE
Come si può leggere nei vv.345-347, in cui si dice “Ma ora Apollo Grineo e gli oracoli della Licia mi han comandato di raggiungere Italia; questo il mio amore, questa è la mia patria”, ha a cuore la realizzazione della volontà degli dei.
D’altra parte ha anche a cuore Didone, altrimenti non si soffermerebbe a dare spiegazioni così prolungate.
MANO DESTRA: "seguire la retta via"
Ciò che più di tutto lo tiene sulla retta via, di conseguenza si contrappone alle volontà personali, è fermezza nel portare a compimento il volere degli dei. Questa paura in qualche modo lo disciplina a seguire il percorso indicatogli evitando strade differenti.
MANO SINISTRA
Gli mancano la sua città, le sue genti e sa che presto alla lista si aggiungerà anche Didone.
STRADA
L’evento più significativo della sua vita è sicuramente la distruzione della sua città e del suo popolo e l’inizio della sua missione per fondare una nuova città.
TALLONE D’ACHILLE: eroe ma pur sempre umano
La debolezza di Enea è la vulnerabilità e l’impotenza rispetto all’ira di Giunone.
RADICI
Come radici ha principalmente quelle della sua famiglia, del padre Anchise e della madre, la dea Venere, e sarà lui stesso la radice della stirpe di cui sarà il padre in Italia.
pagina curata da Mattia Bianchi