Creusa

Intervistatore: Creusa, qual è la cosa a cui più tieni e per cui combatteresti?


Creusa: Sicuramente l’amore che provo per la mia famiglia è insostituibile. L’uomo che mi ha accompagnata in questi anni e che è sempre stato al mio fianco è mio marito Enea, figlio di Anchise e nipote di Priamo, re di Troia. Enea mi ha donato l’immensa gioia di un figlio, Ascanio, anche detto Iulo. Se dovessi rispondere a questa domanda, dunque, direi sicuramente che ciò a cui più tengo sono loro due. L’amore immenso per Enea mi ha portato a seguirlo durante la fuga dalla città di Troia, perdendo la vita nel viaggio, ma vivendo fino all’ultimo istante con l’uomo che amavo.


Intervistatore: Creusa, cosa è accaduto e cosa hai provato quando hai incontrato Enea in seguito alla tua scomparsa?


Creusa: Vedere come mio marito, anche dopo la mia perdita, ha voluto a tutti i costi tornare indietro a cercarmi è stata la dimostrazione del grande affetto che provava per me. Una volta giunto nel luogo in cui mi perse, mi rivelai ai suoi occhi sotto forma di spettro ed egli raggelò alla mia vista. Fu così che mi rivolsi a lui nel tentativo di confortarlo, e decisi di rivelargli ciò che avevo previsto per lui e che sarebbe accaduto durante il suo viaggio. Gli confidai che avrebbe subìto lunghi esili e che avrebbe attraversato lunghi tratti di mare, fino ad arrivare alla terra occidentale dove avrebbe trovato ricchi campi dove scorre il fiume Tevere, oltre che numerosi eventi ad attenderlo e una donna che avrebbe sposato. Gli raccomandai poi di prendersi cura di nostro figlio Ascanio, ed egli tentò tre volte di abbracciarmi invano. Ammetto che non sia stato affatto facile rivolgermi a lui senza lasciarmi andare ad un immenso pianto, ma anzi, rassicurandolo del fatto che fosse il volere divino ad impormi di non seguirlo, in modo da essere assunta in cielo per servire Cibele, dunque lo pregai di non fermarsi a versare lacrime per me. Purtroppo poi io svanii nell’aria, senza più poter avere un contatto fisico con mio marito e provai un senso enorme di tristezza, sperando al contempo che Enea potesse continuare a vivere serenamente.


pagina curata da  Nadia Arfaoui e Nala Biscardi