I quadri giapponesi

TEMPERA SU TELA 40 x 50 cm.

I quadri giapponesi si chiamano così perchè a me sembrano ideogrammi orientali, ma in effetti non hanno un nome e non so, almeno per ora, che cosa rappresentino. Ho notato che Emanuele predilige, sino qui, gli stessi colori: blu, rosso, bianco. Ho pensato quindi che poteva interessargli se gli avessi preparato una base di colore diverso. Così ho dipinto (IO) due tele, una tutta rossa e una tutta blu. Oggi anche Giovanni,  il fratello maggiore di  Mele dipingeva una tela, e stava usando il nero a pennello. Anche Emanuele perciò ha voluto il nero, che non chiede mai, e anche lui voleva dipingere, come suo fratello, con il pennello...io glielo ho dato, ma gli stava in mano tre secondi e poi cadeva o sulla tela o scaraventato  per terra da uno dei suoi movimenti involontari... era frustrante! Finalmente ho avuto un'idea: gli ho scotchato il pennello alla mano con il nastro di carta del saturimetro. Ha funzionato! Era contento ed è riuscito a fare alcune righe. Ha iniziato in contemporanea a ferirsi e graffiarsi al volto con il manico del pennello perchè la sua mano fa solo in parte quello che vuole lui. Allora gli ho detto che glielo toglievo, ma non voleva. Ho compreso che per lui valeva la pena farsi del male, se riusciva a tracciare ancora qualche sgorbio. Un pochino l'ho lasciato, ma poi ho scollato tutto. 

Questi due quadri fatti principalmente a pennello sono molto diversi, secondo me, dagli altri, forse non terminati davvero. Sono molto peculiari!

Clikka sull'immagine per ammirare i dettagli dei quadri.

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