corso per AD con Ferri del 20.01.2017, Catullo- Belluno

i 3 strumenti per la didattica digitale

• Fare in modo che le scuole abbiano la banda larga (100 Megabyte??; proposta di creare un consorzio di scuole ed i comuni della provincia di Belluno per la richiesta di più banda; in alternativa provare a chiedere alla rete GAR)
• puntare molto la formazione dei docenti ( in una prima fase servirsi preferibilmente di docenti universitari in cui compenso mediamente per tre ore di circa €500; successivamente puntate sui docenti così formati all’interno della scuola)
• fare in modo che ogni scuola abbia un ambiente virtuale di apprendimento, tipicamente Google suite for education;

ciò che non serve

• La LIM
• la classe 3.0 superaccessoriata
• i laboratori di informatica
• l'insegnamento dei software che per i nativi digitali può avvenire in modo automatico
• ………….

Come creare una classe come piccola comunità di ricerca digitalmente aumentata (necessari circa 10 anni)

• Spostare tutti gli insegnanti di una scuola in un consiglio di classe che fa sperimentazione
• creare un sistema di cartelle in cui mettere tutti i materiali necessari alle lezioni, i contenuti, i libri digitali (il costo di un libro digitale è 70% inferiore a quello cartaceo)
• nell’utilizzo di tali materiali durante le lezioni, valorizzare la cosiddetta logica dell'incerto e della scoperta virgola mi docente che da casa online interagisce con i propri alunni (questo punto ha suscitato varie perplessità)
• necessario condividere tale scelta con i genitori pena un inevitabile scontro

Altro

• Aumentano le famiglie poco abbienti che non possono permettersi un pc in casa ma solo degli smartphone sui quali ovviamente è difficile lavorare e studiare (in una scuola aperta che può fornire internet e Sky è possibile ovviare in parte questo problema)
• fra gli allegati che si trovano online e relative all'applicazione dell'atelier digitale ci sono molti materiali utili in particolare i promemoria o ciclista

Giudizio personale

• il relatore ha dato un taglio in parte provocatorio che a qualcuno può aver dato fastidio ma che comunque ha fatto discutere
• la presentazione mi è sembrata eccessivamente ottimistica; comunque sono stati messi dei punti fermi e anche l'obiettivo a cui mirare; poi, come ha detto lo stesso relatore, “il diavolo sta nei dettagli”, espressione con la quale -penso- intendesse dar merito al ruolo dei molti docenti che quotidianamente ed in modo silente e anonimo, come delle incrollabili formichine, si adoperano per risolvere i problemi; detto in altre parole: i progetti, anche i più belli, non vanno avanti se non hanno gambe oppure “tra il dire e il fare c'è di mezzo il mare"
• un aspetto da non sottovalutare è il tempo necessario per far sì che una classe sia realmente una piccola comunità bisognosa e desiderosa di condividere e produrre sapere; la cosa si ottiene a piccoli passi e con sagacia e non necessariamente con il cloud e i computer

qui l'abstact ufficiale

Enrico Lacedelli