Post date: 11-apr-2011 11.56.18
E' noto che negli ultimi mesi vi sono state diverse sentenze favorevoli ai provider di giochi d'azzardo che avevano presentato ricorso contro ordinanze e provvedimenti di pubbliche amministrazioni tese a ridurre l'accesso ai giochi. Il tentativo di contenimento della diffusione del gioco messo in atto da alcuni sindaci illuminati si è scontrato con la mancanza di un effettivo potere limitativo. La Corte Costituzionale ha inoltre recentemente sentenziato in materia di poteri dei sindaci, a quanto pare mettendo la parola fine al presupposto legale che aveva sino a questo momento supportato le ordinanze. Secondo l'associazione di categoria Astro "le amministrazioni comunali dovrebbero rendersi conto – attraverso lo strumento della concertazione con le categorie interessate (strumento che ASTRO, a far data dalla sua costituzione, ha eletto a “stella polare” della propria mission istituzionale) – che la raccolta delle giocate con gli apparecchi di cui al comma 6 dell’art. 110 Tulps costituisce un servizio pubblico (come del resto ribadito dal Consiglio di Stato con la sentenza 23 dicembre 2010) – e non un’attività illecita o pericolosa."
Sulla questione della pericolosità non voglio entrare. Ma quale concertazione?
Gioco&Giochi informa che le reti del gioco d'azzardo sono a disposizione delle amministrazioni pubbliche per facilitare l'accesso del cittadino ad una serie di operazioni amministrative e rilascio di documenti. "una sorta di do ut des del quale beneficia il cittadino".
Molto bene...