Gestionale

Noi studentesse interessate all’ingegneria gestionale abbiamo avuto la proficua occasione di intervistare l’ingegnere Massimiliano Silano che, attraverso questa “chiacchierata”, ci ha presentato il suo percorso formativo e la sua figura professionale.

Durante il suo racconto è emersa la passione che l’ingegnere ha nei confronti del suo lavoro, il desiderio di essere indipendente, la capacità di organizzarsi autonomamente e di poter tornare a viaggiare il più possibile, siccome a causa della pandemia i suoi spostamenti sono stati interrotti.

Egli ha evidenziato la sua passione per i dati, fondamentali in questo campo lavorativo, e il continuo sviluppo cui è sottoposto questo settore, da cui consegue la necessità di essere appassionati alla tecnologia e sempre desiderosi di imparare.

Noi ragazze speriamo che attraverso questa intervista, le persone ancora indecise riguardo alla scelta universitaria e del proprio futuro, riescano a dare una risposta alle loro domande e che possano schiarirsi le idee riguardo questa professione.

In cosa consiste il suo lavoro?

Nella vita ho cambiato 3 volte lavoro: mi sono laureato e ho fondato la mia azienda di cui mi sono occupato per 5 anni, in seguito ho fatto parte di un’altra azienda per 4 anni e attualmente lavoro da 17 anni in un’azienda che si occupa di proporre, progettare e sviluppare sistemi di supporto alle decisione tramite l’analisi di dati.

Io sono il director di un gruppo che si occupa appunto di consulenza nell’analisi dati (prodotti dai social, da bollette o da contatori elettrici...) per capire quale sarà l’andamento di un ciclo produttivo ed eventualmente migliorarne l’efficacia.

Come è stato il suo percorso di studi, quello lavorativo? Come si è avvicinato a questa professione?

Ho frequentato il liceo scientifico, in seguito mi sono recato all’estero per frequentare l’università.

Ero indeciso tra filosofia e ingegneria, così ho preso una decisione che mi lasciasse libera scelta negli anni successivi, per paura della monotonia: ho scelto di frequentare la facoltà di ingegneria e ho conseguito un doppio titolo di studio (diploma di laurea italiano e una laurea inglese, equivalente a una laurea in ingegneria gestionale).

A questo punto, non gradendo l’idea di essere lavorativamente sottoposto a un’altra figura, da neolaureato ho scelto di aprire una azienda di consulenza di analisi marketing (analisi dati per la distribuzione) insieme a un mio amico, avvicinandomi sempre di più al mondo dei dati.

Nel 2000 sono tornato in Italia e, continuando a seguire la mia passione per i dati, ho trovato lavoro in una azienda di consulenza a Milano per 4 anni.

Di conseguenza alla scelta dell’azienda di investire sull’area non dati, mi sono spostato nell’azienda in cui lavoro attualmente.

Quali sono i pro e contro del suo lavoro?

L’aspettò maggiormente positivo del mio lavoro è la sua versatilità basata sul viaggiare, interfacciandomi con persone e luoghi sempre diversi.

Un’altro aspetto positivo del mio lavoro è quello di porter tenere innumerevoli conferenze pubbliche.

Infine trovo fondamentale anche l’aspetto dell’autonomia: non ho nessuno che mi dica come gestire il mio tempo; questo perché il mio lavoro funziona per obiettivi e progetti ed è quindi molto flessibile (questo potrebbe essere considerato sia un pro che un contro).

Il mio è sicuramente un lavoro che da tanto ma allo stesso tempo toglie molto tempo libero; comunque se, come nel mio caso, la tua professione ti appassiona veramente questo contro si trasforma automaticamente in un pro.

Nel suo settore è possibile fare carriera?

Se si, come cambia la retribuzione da neoassunto e nel corso degli anni?

Nel settore della consulenza la crescita economica e di ruolo è molto veloce, soprattutto per chi ha voglia di mettersi in gioco e imparare.

Ad esempio una mia collega, entrata in azienda da neolaureata 10 anni fa, ora ha già raggiunto la posizione di manager.

Come è cambiata la sua professione nel corso del tempo (durante il COVID) e come pensa che cambierà in futuro?

Al mio ingresso nell’azienda ero uno dei pochi a svolgere questa professione, adesso invece mi affiancano circa 200 persone in tutta Italia.

Anche il periodo del COVID ha contribuito molto a cambiare il mio modo di operare all’interno di questo settore: se prima viaggiavo molto, anche due o tre volte a settimana, adesso mi capita di spostarmi fisicamente molto meno e questo è uno degli aspetti che mi rammarica maggiormente perché mi priva della conoscenza in prima persona con la gente con cui lavoro.

Mentre io vedo questa novità come un aspetto negativo, molti altri colleghi lo apprezzano, di fatti molte persone stanno già chiedendo di mantenere una parte di smart-working in futuro.

Quali sono i prerequisiti necessari per svolgere questa professione?

A differenza del pensiero generale, nel nostro settore sono presenti diverse figure professionali (fisici, economisti, ingegneri statistici, biomedici...), tutte accomunate da 2 aspetti:

-Il requisito più importante che cerchiamo in chi vuole far parte della nostra azienda è sicuramente la voglia costante e la curiosità di imparare; poiché come abbiamo avuto modo di notare recentemente, il settore è in continua evoluzione.

-ovviamente è anche molto importante avere una mente analitica: essere dotati di capacità di problem solving e avere una passione per la tecnologia (dati, numeri, risolvere i problemi tramite l’informatica...).


Questo lavoro continua ad appassionarla e stimolarla nel tempo? Come?

Come credo si evinca dalle mie risposte, si.

Cerchiamo sempre di creare un ambiente lavorativo stimolante per tutti: lavoriamo con diverse aziende da diversi anni ma sempre con modalità differenti; infatti garantisco sempre a chi lavora con me di imparare giornalmente qualcosa di nuovo.

Ora che le domande sono finite, vuole darci qualche consiglio nel caso in cui scegliessimo di intraprendere questa strada?

Quello che posso dirvi è che, sicuramente, lavorare in questo settore è bello e molto stimolante perché ti permette di dimostrare attraverso i numeri una previsione di cosa si userà o meno in futuro.

Inoltre questo è un settore in continua espansione e quindi economicamente affidabile come base per costruirsi una futura carriera appagante.