Le Stagioni delle Parole

Raccolta di poesie e racconti.

(Continuità dei tempi... il bandolo. A. Colamonico da Il filo. ©1994)

Le Stagioni delle Parole racchiudono la dialogica mente/cuore di Spazioliberina:

  • metafora poetica del Nuovo Paradigma Biostorico.

La dinamica Storica è un uno/tutto che si attualizza in ogni tempo 0 di presente, come una costruzione di Spazio/Tempo che tende all'Infinito.

Saper agire a tempo 0 - unica dimensione di Realtà - richiede una mente che sappia fare dell'apertura logica, la sua risorsa vitale.

Essere disponibili alla Conoscenza implica l'imparare a vivere, sapendo discernere, azione per azione, i gradi di vita/morte da imprime nella Spugna Storica.

La Raccolta (1991-1994) si divide in 3 parti:

Le filastrocche di Spazioliberina: Il tempo dello Spazio.

Ed Altro: I tempi del Tempo.

Il Filo: l'occhio eco-biostorico.

Antonia Colamonico. 21 Giugno 2008 - Oliveto Citra (SA) - Castello Guerritore
Giuseppe Dangelico, in arte Pino Daeni

Il ruolo della Poesia nella Storia.

... La poesia come il piano più profondo della conoscenza apre ai valori universali e richiama le menti a non perdersi nei discorsi effimeri, stupidi che non hanno possibilità storica. Solo nel novecento, il secolo della tecnologia, del petrolio e della plastica la poesia è divenuta una donna sottomessa, un’ancella che vive nascosta dietro le quinte della scena storica. Perdendo il rapporto con la poesia la nostra società ha di fatto tagliato il filo dell’invisibile che annoda il tempo presente nella rete dell’infinito. Rinunciando al poeta la Società dell’automobile ha di fatto perso il senso profondo della vita e questa, circoscritta all’attimo di presente, si è bruciata, frantumandosi nei rigagnoli della stupidità dell’effimero che muove le mode.

Declassando la poesia si è di fatto declassato l’uomo all’animalità, al consumare la vita senza avere coscienza del valore di essere una scheggia di finito che si apre al tutto dell’infinito. ...

Serata “Arte, Poesia e Musica” Sabato 21 Giugno 2008 - Oliveto Citra (SA) - Castello Guerritore - Presentazione - Antonia Colamonico

  • Perché ti rattristi, anima mia, perché ti agiti in me?

Il salmista introduce, con questo dolce interrogativo, lo stato mentale e psicologico del Poeta. Essere poeta è una propensione sentimentale, razionale, cognitiva, ... Il poeta, dunque, si muove in uno spazio più complesso di pensiero, in quanto non è attratto dal semplice mostrarsi della realtà, dal semplice agire nella storia, ma dal cosa si cela dietro quel oggetto, quel azione, quel movimento, quel sentimento, quel tempo dell’anima, quello stato d’inquietudine o di gioia. L’area della sua azione è proprio quella zona d’ombra che sfuma i significati, annulla le certezze e apre la mente al silenzio dell’infinito… e in questo mare di quiete egli, come inebriato, folle, cattura la parola più pura, più preziosa da incastonare nella strofa. Il poeta è il pazzo, in senso biblico, che strappa il velo dalla normalità, dall’essere scontato, dal vivere, giorno dopo giorno, nella storia, privata e sociale, senza una coscienza di sé. ...

2° CONCORSO NAZIONALE DI POESIA “O-Maggio Poetico” ad Oliveto Citra Presentazione, Antonia Colamonico - Oliveto Citra, 30 maggio 2010
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Storia di un volo

Spazioliberina,

passeggiando una mattina,

da dietro una porticina intravide

Strutturato Spaziostretto:

tutte linee intersecanti, tutto muri portanti, tutto pilastri rotanti, tutto vani privati.

La liberina, curiosina di sapere il perché di tanti se,

volle dare un’occhiatina.

Ma lo strutturato spaziostretto, geloso di tanta libertà, in un recinto fatto di tanti

se… se… se… se…

rintanò la birichina.

Piangeva, piangeva la poverina, non capendo il perché di un se sì e di un se no.

Pensa… pensa… e … un’idea le balenò!

Liberare in un sol colpo, dai suoi se, Strutturato Spaziostretto.

Una fata l’aiutò, una canzone le mandò, una voce l’intonò, una luce l’inquadrò.

Strutturato Spaziostrettto, non avvezzo a tante melodia,

per la grande nostalgia di fiaba, sogno e fantasia, una lacrima versò.

L’incantesimo sciolto fu.

Strutturato Spaziostretto una soffice nube diventò e la dolce Liberina con sé portò

in uno spazio senza linee

e senza se.

Uno spazio di fantasia,

senza alcuna ipocrisia.


(da A Colamonico, Le filastrocche di Spazioliberna, in Le stagioni delle parole. © 1991 )
Antonia Colamonico, 1958

Gli occhi del sogno

I modelli mentali rendono ingabbiata la Vita che per sua natura è duttile, plastica nel suo rispondere alla perturbazioni quantiche.

la nostra percezione del Mondo è vincolata alla struttura del modello-lente mentale che di volta in volta, nei differenti periodi storici, legge parti di realtà con un gioco di luce/ombra .

L'occhio-lente del cervello umano visualizza le sagome di Realtà con proiezioni spazio-temporali, deformando e riducendo al privato paradigma logico la Vita.

Se la Vita è duttile, molteplice nel suo prendere forma, in ogni attimo di presente, anche il modello-carta di rappresentazione del reale osservato dovrà essere plastico, pronto a modificarsi, dando ad ogni passaggio una visione differente.

La capacità a moltiplicarsi dell'occhio-lente è la Visione Caleidoscopica della mente/cuore di Spazioliberina.

A Colamonico, Il filo. 1994

Fuori dal preconcetto

"Se si vuole provare a cambiare la Realtà, necessita prima provare a cambiare il modello-carta di lettura.

I modelli non hanno la medesima valenza, per cui sono differenti i gradi di giustizia/ingiustizia che si imprimono nella Spugna Storica."


Antonia Colamonico

Pere Borrell del Caso, in fuga dalla critica, 1874
Antonia Colamonico, pedagogista, epistemologa della Scienza & Metodo Biostoria.

Il Grido

© Antonia Colamonico, 2011


"La vita le si porgeva come schiuma allo scoglio, viva, ridente ma facile a dileguarsi. In tale gioco di risacche la storia trovava trame nella sua mente e ogni trama un filo teso a quel grido primordiale che attraversando l'ignoto, apre al respiro della vita." da A. Colamonico Il grido. © 2011.


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