Il fatto storico

Il bacio, esempio di fatto storico

l Fatto è ogni singolo movimento di naturalizzazione dello Spazio-Tempo, esso assume, se letto, isolato e definito, una veste nominale (bacio) di Evento Storico.

Nell'azione bacio concorrono una molteplicità di perturbazioni quantiche che confluiscono negli stati cardiaci, olfattivi... che tutti insieme si armonizzano nel momento dell'atto, come un accoppiamento strutturale:

  • tutto è Storia.

  • Tutto può assumere Nome.

La Storia è l'insieme di tutti i Fatti vitali nelle molteplici forme degli svariati strati di Presente; mentre il nome è il confine semantico di un isolato complesso e si pone come la sua gabbia concettuale di significato:

  • il Significato semantico è altra cosa rispetto al fatto, il primo è il campo della storiografia, quale racconto, modello, carta che dà un contorno al frammento di storia isolato. La storia è la vita, quale processo inarrestabile e inalienabile, che non può essere racchiusa e tenuta prigioniera nello spazio di un concetto mentale umano.

L'errore degli storici e degli scienziati classici è stato l'aver confuso il fatto vitale con la lettura del fatto che è una riduzione storiografica, piano mentale-cognitivo.

L'uomo per avere accesso alla realtà è obbligato ha costruire una rappresentazione grafico-mentale di essa, la rappresentazione è un semplice vestito che dà una sagoma di realtà, ma non la vita in sé, in tale limite cognitivo questa conserva il suo alone di mistero.

La Complessità è il modo naturale della vita

Complessità:

  • la moltiplicazione di fatti-spazi-tempi che si mostrano in forme, profumi, colori... catturati dall'occhio-mente Osservatore.

Nella dinamica dei fatti storici si può porre un'area di buio cognitivo, il vuoto quantistico , e una di acquisizione spazio-temporale, la forma, che si svela:

  • Il vuoto è uno spazio-tempo, ricco di tensioni, di "oscillazioni", di impercettibili movimenti che non hanno preso ancora un senso-direzione. Si è nello spazio-tempo del non ancora ordinato che non è un'assenza di vita, ma una traccia di vita, meglio un seme che ha in sé il tutto della vita, ma senza la forma; si pensi ad un seme di felce che ha in sé la felce non formata o ad uno zigote che ha in sé l'informazione di neonato-bambino-uomo-vecchio che si stenderà, poi, nello spazio-tempo.

  • La forma è la cresta della molteplicità di fatti che hanno preso una direzione storica e hanno iniziato ad auto-organizzarsi in sistemi di sistemi complessi, come una grande co-abitazione che pulsando, vive.

  • La Storia è la Casa della Vita, BioStoria, appunto.

In tale passaggio dal vuoto alla veste-forma si ha l'atto di nascita dell'individuo storico, come l'attraversamento di un tunnel che dal buio porta alla luce.

Il mostrarsi della vita è nella nuvola, nel sorriso di una donna innamorata, nello schiudersi di una corolla di bianca margherita, nel crollare di un costone di montagna, ecc. In tale mostrarsi la storia-vita si presta ad essere conosciuta.

La gabbiaL’Osservatore storico, ogni uomo, Circo-Scrive la realtà e costruisce il significato, che racchiude la Complessità in uno schema che, se non costantemente ammodernato, diviene gabbia di pregiudizio.
La Spugna Storica e le Trame d'evento. (Modello di M. Mastroleo)
Campo biostorica- Campo d'evento: L'Uno/Tutto della Vita
Voce ai silenzi/Ricami di voli. Antonia Colamonico (Il Filo. 1994)
Antonia ColamonicoConvegno: Sviluppi della Creatività e Reti di Condivisione del Cambiamento. Firenze, 21/11/2005 - Palazzo Strozzi.

Il salto gnoseologico in atto è nella nascita di un occhio-mente in grado di attuare una lettura da campo infinito che produca mappe concettuali strutturate su più piani di sapere, formando delle costellazioni di idee, relazioni, influenze reciproche... Sino a formare un unico ricamo di Sapere.

La metafora del ricamo esprime l’immagine di una conoscenza frutto di una sovrapposizione di idee, come tanti fili di vario colore che presi singolarmente non danno una visione di spessore, tessuti insieme invece danno un corpo alle immagini-proiezioni di porzioni di realtà.

I fili possono essere intesi come le presenze o echi informativi che l’occhio lettore rintraccia, isola e inizia ad aggomitolare in sistemi di parole, questi costituiscono i costrutti, scaturiti dalle sinapsi interattive letto/lettore che danno vita alle differenti terminologie, le quali, poi, verranno intrecciate per costruire le reti o i tessuti concettuali.

Da ogni tessuto ne può scaturire uno nuovo, ad esempio da uno poetico, ne può nascere uno filosofico e da questo uno matematico e poi uno fisico o biologico e ancora uno poetico e così via. Una visione così concatenata, quale gemmazione e fioritura di discipline sempre nuove, si differenzia da una lettura lineare e consequenziale che vede ogni diverso sapere secondo un processo sommativo interno, slegato e distinto dagli altri..."

(da A. Colamonico. Biostoria, verso una scienza nuova. Campi, metodi, prospettive. Il Filo, Bari. 1998)



Antonia Colamonico © 2010

Copertina
La 1a finestra storiografica. 1993

Quaderno di Biostoria n. 1

premesse per una didattica sistemica della storia


Antonia Colamonico. OPPI, Milano 1993

Antonia Colamonico © Tutti i diritti sono riservati.