La Geografia della Mente.

La Vita è un processo moltiplicativo che

prende forma da un quasi nulla: il quanto storico

Antonia Colamonico, epistemologa.
L’in/finito è una grandezza dello stesso finito che complicandosi si intensifica, aprendosi a forme e modi infiniti..." A Colamonico (Le geometrie della vita nel salto Eco-biostorico. © Il Filo 2010).

Il Pensiero, nel processo di naturalizzazione della Vita, si distende come un territorio bio-fisico-mentale, occupando uno spazio-tempo, in una data nicchia storica.

Lo Spazio del pensiero ha una forma a frattale, essendo un processo naturale che prende il là da un punto-seme che si radica e ramifica in uno spazio-Cosicenza.

La coscienza è la memoria storica che permette all'osservatore storico (ogni uomo) di essere preparato a vivere.

Imparare a vivere è il compito storico di ogni vivente.

Non tutti gli uomini sviluppano la stessa ricchezza e complessità di forma di pensiero, per cui alla povertà di creste-gemmazioni corrisponderà una povertà di immaginati e conseguentemente di azioni, di emozioni, di disponibilità a creare trame future di vita.

In relazione alla capacità e alla complessità della struttura mentale si creano le letture storiche e le corrispettive coscienze private e sociali, con gli stati di benessere e malessere:

  • Se il pensiero occupa uno spazio, tale luogo-territorio può essere investigato, monitorato, rappresentato, riorganizzato ... Tutte azioni che possono essere raggruppate in un campo studio di Geografia della Mente.

Struttura frattale, naturale.

«Si ritiene che in qualche modo i frattali abbiano delle corrispondenze con la struttura della mente umana, è per questo che la gente li trova così familiari. Questa familiarità è ancora un mistero e più si approfondisce l'argomento più il mistero aumenta» Benoit Mandelbrot

L’azione di lettura della realtà è filtrata dallo stesso occhio-lente osservatore che registra l'eco storico e lo decifra collocandolo in una nicchia spazio-temporale, in un contesto semantico... per poi trasformarlo in un'unità informativa che si presta ad essere trattata, relazionata, intessuta in un narrato, incastonata in uno stato di presente.

La realtà, così elaborata, è una rappresentazione, frutto di un lavorio mentale, che svela oltre al racconto, la stessa dinamica mentale dell'osservatore.

Dalla tipologia dell'intreccio del tessuto narrativo-vitale si potrà risalire, con l'utilizzo di carte di lettura, alla geografia mentale del medesimo osservatore.

Rene Magritte - The human condition, 1933

Sviluppare un'indagine sulla geografia della mente diviene un ottimo strumento pedagogico per implementare le esplosioni di consapevolezze mentali e di qui storiche.

Esiste una relazione tra gli stati cognitivo-emozionali e quelli attuativi:

  • imparare a muoversi in uno spazio mentale più ampio e più complesso, accelera e moltiplica il processo di produzione di idee, quali immagini di possibilità di risposte storiche.

  • Ogni idea nuova è il risultato di un'apertura logica che ha fatto prendere una veste mentale ad un indirizzo-senso vitale che è pronto ad essere trasferito in un'azione.

In relazione alla produzione di novità ideative si può misurare la velocità di un sistema storico-sociale.

Guardando con occhio allargato a tutto il sistema "mondo", esistono differenti velocità che creano le differenti andature delle economie:

Uno Stato che tende alla chiusura ideativa è malato di vita, viceversa uno Stato che tende ad essere messo in crisi da ogni nuova idea è uno Stato-Società con un buon livello di adattabilità alla vita:

  • Plasticità.

Leonardo da Vinci da Codice atlantico
Jacek Yerka
(l'angolazione - A. Colamonico da Le filastrocche di Spazioliberina. © 1992)

Le stagioni della storia


Un occhio eco-biostorico è una lente cognitiva ad angolo giro, in grado di ruotare a 360°, in tale mobilità di sguardo si fa custode della Vita, abitante della Storia, costruttore di Domani.

Antonia Colamonico © 2010

Il nastro di M. C. Escher
Tutti i diritti sono riservati. © Antonia Colamonico