Il Quanto Storico

promotore di Vita

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I Quanti Storici

Gemmazione della Vita nello spazio a tempo 0, Stato di Presente.
Convegno: Ai Margini del Caos. Antonia Colamonico. Firenze, 21/11/2008 - Palazzo Strozzi.

La dinamica storica è una perturbazione quantistica a tempo 0 - il presente - con un effetto domino che crea una destrutturazione negli stati dei sistemi, i quali sono costretti a rispondere con un'azione di riequilibrio. In tale gioco di ordine/disordine si attua la Vita come dialogica che prende il via da un livello quantistico e poi via, via si evolve a più strati di ordini organizzativi:

  • "possiamo pensare gli oggetti quantistici come una sorta di “globuli” d'energia trasportati dalle onde e dalle increspature del vuoto quantistico. Gli effetti dinamici dell'attività del “tessuto” di fondo, onde e fluttuazioni, non si avvertono al livello classico, quello dei corpi macroscopici, ma si fanno sentire sull'ordine di grandezza della costante di Planck h (circa 6,6·10-34 Joule per secondo), che fissa dunque la “grana fine” della dimensione quantistica e ci indica i limiti di validità della fisica classica." Ignazio Licata.

Biostoricamente parlando, gli elementi costitutivi del quanto storico, quale carica auto-propulsiva 1 (porzione discreta più piccola di vita/morte cosmica) sono:

che insieme s'intrecciano in una "danza" sintropica/entropica d'acquisto/perdita di realtà, quale coabitazione storica.

La scelta del nome "quanto storico"

- Dare un nome è una scelta di campodell'osservatore che parte da una particolare qualitàdell'osservato, che una volta isolata, si fa radice-legame di collegamento con un altro nome, preso, anche, da un altro indirizzo-disciplinare, che contenga tale qualità. In tale spostamento di senso-verso per somiglianza qualificativa si allarga il significato di un termine, già posto (senso ristretto).

Nel caso dell'indagine biostorica, il nome quanto storico è scaturito, nell'istante in cui si è posta (A. Colamonico. Fatto tempo spazio. Premesse per una didattica sistemica della storia. OPPI, Milano 1993) la differenza tra storia (bios-vita) e storiografia (scrittura della bios-vita), da cui scaturisce che l'evento-fatto è un quid-nudo (non detto) che l'osservatore posiziona in una definizione-datazione-collocazione di veste di realtà. Si generano così due dimensioni vitali quella dei non conoscibili (“virtuali” per i fisici quantistici), area del buio cognitivo che apre al vuoto di spugna, che a sua volta riecheggia il vuoto quantistico dei fisici e quella degli identificati-appresi (il campo degli eventi noti dichiarati, esplicitati, applicati... iscritti nelle molteplici discipline).

Dallo sdoppiamento (storia-storiografia) del campo osservativo è poi scaturita la dinamica di lettura, a pieno/vuoto (porosità) degli eventi, come il processo di rendere noto (l'evento-quanto informativo) un ignoto (l'evento-quanto storico, letto come unità inscindibile, non estesa, di "fatto-spazio-tempo", privo di nome-luogo-data), che agisce tuttavia da perturbare dello stato di un sistema storico, in un tempo 0 di presente (A. Colamonico: Biostoria. Verso la formulazione di una nuova scienza. Il filo, Bari 1998; Ordini Complessi. Carte biostoriche di approccio ad una conoscenza a cinque dimensioni. Il Filo, Bari 2002). Da tale essere un non-collocabile il quid-fatto si presta all'analogia con il quanto fisico, essendo entrambi unità discrete, secondo una visione a granuli di eventi da un lato e di spazio fisico dall'altro.

La parola "quanto " si è così allargata come una bolla che ne assorba un'altra , estendendosi nel significato dal campo della fisica quantistica a quello della biostoria. Nella costruzione del linguaggio è importante tenere presente che anch'esso ha una crescita, naturale, a frattale (evoluzione a spugna). Le medesime geografie mentali entrano nella comprensione o meno dei significati e nelle valutazioni storiche, tanto che non tutti attribuiscono i medesimi significati alla parole, con facili fraintendimenti e conflitti.

Trovare un accordo sulle parole richiede delle negoziazioni dei significati stessi, essendo le parole “particelletopologiche”, in grado di mutare le spaziature dei pensieri. In tali intenti-accordanti, il linguaggio assume fluidità e le “parole plasticità” (A. Colamonico. Edgar Morin and Biohistory: the story of a paternity. In World Futures: The Jounal of General Evolution, a cura di A Montuori. Vol. 61 - n° 6, pp. 441-469, part of the Taylor & Francis Group - Routledge, August 2005; A: Colamonico, M. Mastroleo. Verso una geometria multi-proiettiva della mente. © Il Filo Bari, 2010).

Evoluzione di un significato-parola

Da A. Colamonico. Il piglio-eco-biostorico. L'osservatore e il linguaggio (nota iii). (© 27 settembre 2013 - Antonia Colamonico).

L'accesso alla Realtà implica l'apertura di una finestra.
Dualismo Vita Conoscenza come il dualismo storia/storiografia.

A. Colamonico, Ordini Complessi. Il Filo, Bari (2002).

La Storia è la Grande Casa della Vita.

A. Colamonico, Ordini Complessi. Il Filo, Bari (2002).
Dualismo Vita/Conoscenza come il dualismo storia/storiografia. La scrittura della vita.

La Vita è un movimento impercettibile

L'esplorazione della storia è un gioco di ombra e luce che dà forma/visibilità a parti di realtà e buio/invisibilità a zone di dinamiche vitali, per cui la conoscenza è una riduzione che lega in un vincolo vitale l'osservatore, l'occhio-mente lettore, e l'osservato, l'oggetto che è posto di fronte.

Nella visione biostorica, ogni uomo è uno storico che impara a leggere la Vita, per saper elaborare risposte idonee al rimanere nella storia.

Il dualismo storia/storiografia è un intreccio inscindibile che crea azioni, risposte e modelli, carte d'azioni possibili, da spendere in altri momenti storici:

  • in tale legame si attua l'Economia di Tempo.

Essendo l'uomo consumatore di tempo, questo è la sua sola e vera ricchezza, saper agire in tempo, implica essere presenti nella storia, a tempo 0. A. Colamonico

R. Magritte - Firma in Bianco
Le cose visibili possono essere invisibili. Se qualcuno va a ca-vallo nel bosco, prima lo si ve- de, poi no, ma si sa che c'è, nella Firma in bianco, la cavallerizza nasconde gli alberi e gli alberi la nascondono a loro volta: Tuttavia il nostro pensiero comprende tutte e due, il visibile e l'invisibile. E io utilizzo la pittura per rendere il pensiero visibile. R. Magritte

La bellezza della Vita

"Bello era il mondo a considerarlo così: senza indagine, così semplicemente, in una disposizione di spirito infantile." Siddharta - H. Hesse

U. Boccioni - Venezia
Tutto il mondo apparente deve precipitarsi su di noi, amalgamandosi. ...La cosa che si crea non è che il ponte tra l'infinito plastico esteriore e l'infinito plastico interiore, quindi gli oggetti non finiscono mai e si intersecano con infinite combinazioni di simpatia e urti di avversione. - U. Boccioni.

Quaderno di Biostoria n. 2

Biostoria Verso la formulazione di una nuova scienza.

Campi, metodi, prospettive

Antonia Colamonico. Il Filo, Bari 1998