Lo spazio
Lo Spazio è la multi-forma dell'Architettura della Realtà
Lo Spazio è la dimensione visibile, sperimentabile del processo di naturalizzazione della Vita. Assume anch'esso, se visto nella sua complessità, una sagoma a spugna con nicchie e creste; vuoti e pieni che variano in relazione alle scale e ai gradi di lettura.
Esso è il Contenuto/contenitore della Vita che si mostra dalla forma discreta più piccola, a quella più grande (micro-macro cosmo):
Può assume molteplici aspetti in relazione all'occhio-lente-mente dell'individuo storico che l'osserva, ad esempio l'occhio di gatto lo vede bianco e nero, l'occhio di rana piatto, l'occhio uomo a 3 dimensioni - altezza, lunghezza, profondità -
Può essere racchiuso in un fotogramma che ne dà l'immagine dello stato-salute di quel particolare tempo 0 di Vita.
Legata all'idea di spazio è quella di geometria che è nata dal bisogno dell'uomo d'orientarsi nella vita-habitat, ad esempio lo studio dell'angolo retto si è imposto intorno al bisogno del drenaggio dei suoli per l'agricoltura e alla necessità di un risparmio-economia di terreno per la canalizzazione.
Via via che la lettura dello spazio-habitat si fa più elaborata e organizzata, si moltiplicano le geometrie. Ogni rappresentazione geometrica apre una finestra sull'infinito, strappandogli pezzettini di verità che concorrono a tracciare il puzzle della Vita.
Via, via che si è evoluta la visione, si è complicata la topologia dell'Infinito, esiste una relazione tra lettura e ignoranza storica:
come cresce la consapevolezza, così cresce il buio cognitivo, quale rapporto utero-feto.
Lo Spazio è la vita che si mostra
lasciandosi amare in ogni tempo 0
In relazione alle capacità di lettura dello spazio si pongono le capacità organizzative delle azioni umane:
esiste una diretta corrispondenza tra il campo degli immaginati e quello degli attuati, come le ideazioni di ipotesi di azioni possibili che aprono alle differenti linee evolutive della spugna storica.
La Coscienza dell'osservatore è il bordo-confine per delimitare lo spazio esterno da quello interno all'uomo che fa distinguere:
l'Io dal Mondo e di riflesso il mondo dall'io.
Da tale linea di confine l'osservatore può affermare:
io nel mondo ...
io per il mondo ...
io sul mondo ...
io dal mondo ...
io con il mondo ...
io fuori dal mondo ...
Ogni variazione di senso è a sua volta uno spazio-collocazione che prende casa-dimensione nella medesima mente osservatrice.
L'osservatore costruisce le nicchie dei reticoli dei significati del suo io-habitat e ne rimane a sua volta ingabbiato, tanto da sentirsi un prigioniero.
Per superare lo stato di crisi:
necessita un salto di prospettiva, come cambio di paradigma-occhiale per uscire dal bozzolo e trasformarsi in farfalla.
Il salto mette le ali al pensiero e lo apre ad uno spazio più ampio e complesso di realtà, in questo sfondare il tetto della conoscenza, questa s'inspessisce e si fa ricamo di vita.
Quaderno di Biostoria n° 8
Il piglio eco-biostorico
Verso una scienza & metodo dello sguardo
Antonia Colamonico © 2013
Nota introduttiva - Premessa
- Angolo-riflesso - Le trame dei ricami di realtà