L'occhio Eco-Biostorico

Il nuovo Paradigma.

Meeting: Ai margini del Caos. "I vuoti pieni della Spugna Storica: l'Auto-referenzialità della Vita".Antonia Colamonico - Firenze, 20-21/11/2008, Palazzo Strozzi.
M. Mastroleo. Creste informative

Biostoria scienza & metodo

dello sguardo Multi-proiettivo


L’occhio-mente biostorico ripercorre il carsismo della vita, della memoria, della speranza di futuro:

  • viaggia tra i pieno-vuoti di spugna consapevole che solo in tale bivalenza si spiegano (spiegare = cogliere la piega...atto dello stirare) i piani dei sorrisi, dei pianti, degli sperati, dei negati, degli imposti, degli sfruttati, dei vivi e dei morti e si fa coscienza storica.

  • "L’assunzione di visibilità del fatto-tempo-spazio, permette nell’indagine storiografica biostorica di assumere differenti angolazioni di lettura che danno all’oggetto storico le connotazioni scientifiche, ad esempio, biologica, chimica, fisica, sociale, mentale… ".

In tale rapporto di parentela le discipline non sono più come campi di studio slegati e lontani, ma sono una struttura frattale a spugna, in cui l’osservatore con una pluralità di lenti potrà spaziare a campo aperto dall’uno all’altro ambito scientifico, mostrando nell’ampiezza delle letture, l’ampiezza della sua apertura logica che dà lo stato di salute della sua stessa mente. ( A. Colamonico, 2008).

La La spugna eco-storica e la porosità della vita, nel gioco di vuoto/pieno.
La visione a Occhio di mosca visualizza dà una realtà scomposta.
Leonardo da Vinci, Uomo Vitruviano

Il Paradigma del 3° millennio nascerà, secondo Raimundo Pániker Alemany, dall'incontro tra la Cultura Occidentale e la Cultura Orientale:

  • "Ci troviamo in un momento inedito, nuovo, in cui si può constatare che nessuna civiltà, nessuna religione, nessun pensiero è auto- sufficiente."

Il filosofo dell'Ecosofia pone come chiave di lettura della Nuova Visione, a dimensione Mondo, una Conoscenza-Coscienza che sappia con una visione sdoppiata di dentro/fuori, uscire della frantumazione che allontana e divide, per fondersi in un abbraccio vitale di Mente-Cuore.

la meta è una Gnosis (Scienza), che apra la mente all'uno-Tutto insieme, salvaguardando le conquiste scientifiche, spazio esterno e quelle introspettive, spazio interno, in una dialogica individuo/campo.

Robert Delaunay, Contrasti simultanei: Sole e Luna.1913

I campi-luoghi del pensiero


La spugna del pensiero, come una struttura bio-fisica visibile con una geografia della mente, si auto-organizza introno a tre ordini evolutivi che corrispondono ai tre spazi topico-atopico-utopico.

I tre luoghi sono i tre differenti mondi di lettura dell'osservazione:

  • il campo del soggetto io-sè;

  • il campo-habitat, dell’oggetto tu;

  • il campo infinito, come il luogo dell'Egli, che si posiziona oltre il piano della dialogica dei finiti io/tu, come occhio-mente a punto infinito.

Il terzo occhio è lo spazio dell’assoluto che funge da attrattore storico come equilibratore cosmico che rende la vita presente e coesa in tutti i tempi 0:

    • Le tre sfere danno la dimensione tri-a-logica di creatura/creato/creatore, come un uno/tutto interagente e scindibile solo sotto l’aspetto gnoseologico.

Lo sviluppo delle tre identità nella coscienza dell’osservatore si evolve a tempi discontinui e con crescite, rallentamenti, negazioni, riconoscimenti e ribaltamenti che creano le differenti chiome mentali dei molteplici osservatori (A Colamonico, 2006, b).

Strutture naturali complesse
Struttura a spugna di un cervello, parte bianca.
La moltiplicazione dell'occhio-mente.La 5a dimensione di lettura
Lo sdoppiamento delle linee del Pensiero nasce da una lettura eco-biostorica a campo profondo che apre al pensiero frattale (A Colamonico).

Ogni cognizione è una costruzione anticipativa, strettamente personale, che non può essere considerata la semplice rappresentazione di una realtà unanimemente condivisa, ma una realizzazione privata a multi-verso, soggetta a modifiche in relazione ai cambiamenti e alle sfumature del significato che ogni soggetto storico di volta, in volta costruisce:

    • cade in tale senso il mito, caro al Manzoni, del realismo storico come la teoria del vero quale bene incondizionato uni-dimensionale; ma non certo la responsabilità storica, essendo l’occhio osservatore-attore-abitante a dare l’impronta alla curvatura della vita con la sua risposta d’azione.

Non esiste una verità unica e assoluta, ma tante verità per i tanti momenti dei tanti soggetti e ogni verità introduce il suo grado di giustizia/ingiustizia che si intreccia con tutto il sistema ad ombra/luce della verità. Parlare di un sistema complesso della verità comporta l’accettazione che esistano tante angolazioni di lettura nella possibilità di costruzione di risposta storica e sono le possibilità che aprono a frattale la stessa definizione di vero, rendendola una struttura topologica di pieno/vuoto:

    • Il pieno è la linea della verità relativa al soggetto agente che ha trovato una giustificazione di futuro alla sua azione che è coerente al suo piano di aspettativa;

    • il vuoto è relativo al campo in cui ricade l’effetto d’azione che richiede la risposta del destinatario, come la sua cognizione di verità che apre al suo privato verso di futuro.

Antonia Colamonico e Edgar Morin -Nardò (LE) 2003

L’osservatore-attore storico è responsabile del grado di qualità dell’io/campo, in quanto con la sua azione di risposta va ad implementare, in relazione alle scelte degli egoismi o degli altruismi le sacche di povertà o di ricchezza, più o meno distribuiti, più o meno condivisi:

  • "Rendere l’osservatore parte della sua stessa osservazione, volgersi verso se stessi per oggettivarsi, com-prendersi e correggersi rappresentano per me un principio ideale e insieme una necessità etica… l’esercizio permanente dell’auto-osservazione… dà vita ad una seconda coscienza" Edgar Morin

Maurits Cornelis Escher (1898 - 1972 )
Pluri-versi di lettura

Le dimensioni di lettura e mobilità dell'occhio-mente

Nella società a nanosecondi "necessita un balzo logico, un nuovo paradigma, che faccia fare il salto dal piano della follia, la frantumazione nichilista della coscienza-conoscenza, a quello della genialità, come la soglia in grado di aprire, con leggerezza sintropica, le strade del nuovo indirizzo storico-cognitivo:


  • Una mente che sappia vedere nella complessità i fili diversificati e annodati degli ordini naturali, multipli.

  • Un occhio in grado di saper leggere l’uno/tutto, insieme, come una dualità che si fa singolarità.

  • Un occhio-mente in grado di sviluppare una logica nuova che superi le dicotomie tra i significati, aprendo ai versi multipli di senso che mostrano una realtà frattale.

  • Una coscienza che ponga non la scienza al vertice delle sue scelte vitali, ma la sapienza, come quella dimensione sentimentale di saggezza che fa gustare la bellezza della vita nel suo porgersi gratuitamente, all’occhio osservatore.

Octavio Ocampo,1943
MIT - Boston


Il nodo storico-semantico nella costruzione di uno sguardo/Realtà a multi/dimensioni.

Antonia Colamonico

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Sito: La Mente Multiproiettiva (The Multi-Projective Mind)

Il Cristo velato - Napoli
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