La Finestra Storiografica
In chiave biostorica ogni uomo è uno storico, in quanto per compiere azioni, dovrà assumere la posizione meta-storica nella lettura di campo-evento.
La meta-storia è l'abito mentale del ragionare intorno ai fatti, per comprendere i processi dei come e perché si siano attuati e poter valutare le ricadute storiche a breve e lungo termine nel tempo e negli spazi:
Imparare a leggere la dinamica storica è la migliore garanzia all’azione.
l’Io-osservatore per attuare conoscenza dovrà porsi fuori dal sé e fuori dal mondo, infatti essendo egli un derivato dello stesso processo biostorico, per poter osservare il mondo dentro e fuori di sé, dovrà attuare un salto-uscita dall’io-cosmo, come un porsi oltre il piano del reale per poter cogliere il reale da una postazione a punto infinito.
L’uscita produce l’apertura di un 2° spazio cognitivo, quale spazio-campo da cui partire per l'indagine storiografica. In tale posizione l'osservatore pone una distanza tra sé e il campo oggetto di osservazione, che gli dà uno sguardo distacco che rende il suo occhio più libero:
La libertà è la predisposizione a saper osservare i fatti, senza una gabbia di preconcetto che renderebbe miope la lettura.
L’uomo per conoscere e dare significato storico alla sua azione è chiamato a sporgersi, per vedere e vedersi vivere. A. Colamonico, 1998, p. 41. (A. Colamonico, Biostoria, p.41. Il filo Bari 1998.
L'uno/Tutto vitale
La vita, letta come un uno/Tutto, è un processo dialogico tra un individuo e un campo che pur dialogando resteranno per sempre due distinti.
Il filo di cucitura delle dualità storiche è la comunicazione:
alla base della vita c'è un processo comunicativo che rende vivo l'intero sistema.
Il negare la presenza di un filo informativo a base dell'organizzazione storica implica negare la coabitazione vitale, generando gli isolati storici, come realtà a-storiche, quindi prive di senso-direzione.
Il non-senso crea disordine e implementa la morte cosmica, come perdita di coabitazione.
Siamo un uno/tutto insieme!
Alla base della nuova mappa gnoseologica biostorica si possono individuare tre concetti chiave:
il senso dell’ordine,
la complessità della realtà,
la zona d’ombra.
Il senso dell’ordine permette il restare nella storia. Esso è funzionale alla permanenza della vita o meglio di una particolare forma o modo di vita.
La complessità è il risultato di una convivenza, di un coabitare tra uno spazio-tempo contenitore che possiamo ad esempio chiamare cielo e uno spazio-tempo contenuto che possiamo chiamare nuvola.
Nella realtà c’è sempre un qualcosa che va oltre la sfera dell’occhio, questo è il limite gnoseologico dell’uomo; per quanto egli possa affaticarsi a conoscere c’è sempre un lato buio di vita, una zona d’ombra, un effetto carsico che cresce in proporzione alle letture.
Gli ordini informativi sono relazioni di lettura che creano la rete della conoscenza quale trama storiografica, da cui far emergere le ipotesi di risposte ai fatti:
più ampia sarà la trama e più diversificate saranno le risposte.
L'ampiezza è funzionale al grado di permanenza nella vita. Il conoscere è la condizione vitale per restare nella storia, per la messa a fuoco di strategie, di possibili risposte alle perturbazioni di campo che si rimodella continuamente, perturbando a sua volta lo stesso osservatore-attore storico.
In questo interscambio di perturbazioni si concretizza la plasticità della vita, dell'occhio-mente, della parola.
Quaderno di Biostoria n° 10
Il metodo eco-biostorico per uno sguardo-mente a frattali osservativi.
Cartografie di spazi naturali in Scenari immaginativi e attuativi
La rotta dando la posizione, in nautica, permette l'orientamento nello spazio-mare. La rotta non segna il mare, ma la mappa-carta ristretta di una verità-mare che resta un oltre la linea-retta che disegna la percorrenza. ...