Una giornata tra i due quartieri preferiti dai turisti per la loro vivacità; adatto a chi ama mettersi alla prova passando per le pittoresche strade della citta eterna
E' un quartiere situato sulla riva est (sinistra) del fiume Tevere ed è il ventesimo rione di Roma, il nome deriva dal cosiddetto "monte" (mons Testaceus)
E' il tredicesimo rione di Roma ed è il più esteso, il nome deriva dal latino trans Tiberim “al di là del Tevere”, che era già il nome antico della corrispondente regione augustea, perché la città ebbe origine e principale sviluppo invece nella sponda opposta. Si trova sulla riva destra del Tevere e a sud della Città del Vaticano, e comprende la pianura sull'ansa del fiume e la collina del Gianicolo; è delimitato a sud e ovest dalle Mura gianicolensi e a est dal fiume Tevere.
E' una collina artificiale creatasi dall’accumulo di detriti residui dei trasporti che facevano capo al vicino Emporium. Il porto dell'Emporio funzionava fin dall'epoca romana, ed era il punto d'approdo delle merci e delle materie prime, nei secoli i cocci delle anfore, che servivano a contenere grano e alimenti liquidi durante il trasporto, si accumularono a montagnola: da qui il nome di monte Testaccio o Monte dei cocci, e la “recente” scelta dell'anfora come simbolo del rione. Il numero delle anfore accatastate si stima attorno ai 25 milioni.
Tra i siti archeologici di questo quartiere ci sono: l’ Emporium, gli Horrea Galbana, la Piramide Cestia, la Porta San Paolo, i Porticus Aemilia e il sepolcro di Sulpicio Galba.
Lo stemma del rione è un leone d’oro su un campo rosso e spiegazione assai verosimile o "ufficiosa" sul suo significato viene suggerita dalle note d'uno studioso romano dell'Ottocento, Giuseppe Baracconi, il quale ricorda che dal 1100 al 1414 un leone – simbolo vivente di potenza e maestà – venne sempre custodito in una gabbia posta ai piedi del Campidoglio. Un giorno un ragazzo si accostò troppo alla gabbia e venne dilaniato, sicché si decise di sopprimere la fiera: ciò avvenne in una domenica di novembre 1414, nello stesso Palazzo Senatorio. Il leone così scomparve dal Campidoglio e fu in seguito sostituito da una lupa.
Al tempo della fondazione di Roma la zona di Trastevere era una terra ostile che apparteneva agli Etruschi di Veio (litus tuscus o ripa veiens), contesa con la neonata città perché strategica per il controllo del fiume, del guado dell'Isola Tiberina e dell'antico porto fluviale. Venne poi collegata con il resto della città tramite il pons Sublicius, da cui partiva la via Campana verso le saline sul mar Tirreno e in seguito la via Aurelia verso le città etrusche. In età repubblicana si popolò di quei lavoratori le cui attività erano legate al fiume, come marinai e pescatori, insieme a immigrati orientali, principalmente ebrei e siriani. Per questo nella zona sorsero alcuni templi di culti orientali, tra cui il cosiddetto Santuario siriaco sul Gianicolo. La considerazione della zona come parte della città inizia con l'imperatore Augusto, che divise il territorio di Roma in 14 regioni; l'attuale Trastevere era la quattordicesima ed era chiamata regio transtiberim. La regione rimase però fuori dalle mura fino alla costruzione delle Mura aureliane. Nel periodo imperiale vennero costruite in questo quartiere molte ville di personaggi importanti, ne sono due esempi quella di Cesare e quella di Clodia. In questo quartiere sono molte le attrazioni come: Palazzo Corsini alla Lungara, l’Orto botanico di Roma, Villa Farnesina, Villa Lante, Villa Sciarra, Villa Spada, Carcere di Regina Coeli, Complesso monumentale di San Michele a Ripa Grande, Palazzo degli Esami, Palazzo del Ministero della pubblica istruzione.