"res nova, non ullis cognita temporibus"
Liber de spectaculis, Marziale
Il Colosseo si trova nel cuore del centro storico di Roma, dal 1980 è Patrimonio dell’Umanità Unesco ed è considerato una delle sette nuove meraviglie del mondo.
Il suo nome originario era "Anfiteatro Flavio" per essere stato terminato sotto l'imperatore Tito Flavio Vespasiano.
Si tratta del più grande anfiteatro romano del mondo e si stima che potesse arrivare a contenere tra i 50.000 e gli 80.000 spettatori. È l’edificio più imponente dell’epoca dell’antica Roma giunto fino a noi.
A seguito di un concorso organizzato dalla New Open World Corporation è stato inserito tra le sette nuove meraviglie del mondo.
La sua edificazione cominciò tra il 70 e il 72 d.C. sotto l’imperatore Vespasiano, appartenente alla dinastia Flavia. Nel luogo scelto per la costruzione dell’edificio si trovava un laghetto artificiale fatto realizzare da Nerone per la domus aurea.
Vespasiano morì nel 79, quando erano stati edificati i primi due piani dell’edificio. Il figlio Tito, suo successore, fece integrare il terzo e il quarto livello, per poi inaugurare l’anfiteatro nell’80, con una serie di giochi, tenutisi in questo luogo, della durata di 100 giorni. Anche Domiziano, fratello di Tito, apportò delle modifiche alla struttura, come la realizzazione dei sotterranei.
L’imperatore Onorio durante il suo governo proibì i ludi gladiatori e consentì solo le venationes, cioè gli spettacoli in cui animali esotici venivano cacciati e uccisi davanti al pubblico.
A partire dal XIII secolo fu utilizzato, purtroppo, come fonte di materiale edilizio, soprattutto su ordine dei pontefici. Tale fenomeno, chiamato “reimpiego”, si intensificò drammaticamente nel periodo corrispondente all’edificazione della Basilica di San Pietro, cioè tra il 1506 e il 1626. I marmi che decoravano l’edificio furono asportati.
Nel corso dell’800 si cercò di rimediare ai danni subiti dal Colosseo nei secoli precedenti mediante opere di ristrutturazione, ma ciononostante si stima che sia attualmente visibile soltanto un terzo della struttura originaria.
L’edificio è appoggiato su una piattaforma in travertino. Le fondamenta sono profonde 6,5 metri e realizzate in leucitite, il calcestruzzo romano.
La struttura è composta da tre anelli concentrici in orizzontale e di quattro ordini di arcate e mura in verticale, con altezza che decresce avvicinandosi all’arena. Il grande peso fu alleggerito mediante l’uso di volte e arcate.
La facciata esterna era alta più di 48 metri ed era sviluppata su quattro ordini: il primo, come il secondo e il terzo, ha 80 arcate sorrette da semicolonne con capitelli tuscanici; il secondo livello ha capitelli dorici e il terzo capitelli di ordine corinzio, il quarto ordine aveva inoltre delle aste di legno sulla sommità per reggere il velarium, un’enorme tenda costituita da più tendaggi a spicchio, che copriva la cavea, ma non l’arena al centro.
L’afflusso degli spettatori avveniva attraverso le 74 arcate, che portavano a scalinate che a loro volta conducevano ai livelli superiori. Il palco dell’imperatore aveva un accesso privato.
La cavea, cioè gli spalti, era realizzata interamente in marmo e si divideva in cinque settori. Le categorie sociali all’interno dell’anfiteatro decrescevano in base all’aumento dell’altezza dal suolo. Le personalità importanti avevano posti prenotati o riservati, caso che non riguardava il resto del pubblico, che comunque poteva assistere allo spettacolo senza pagare.
Le donne prendevano posto sotto il colonnato.
L’arena aveva forma ellittica ed era ricoperta di sabbia, che veniva sostituita dopo ogni spettacolo, grazie ad ascensori che trasportavano sabbia nuova. Sotto l’arena si trovavano numerosi ambienti di servizio, che erano situati anche lungo il muro perimetrale: in questi probabilmente erano custoditi gli animali feroci e sempre qui i gladiatori si preparavano agli incontri.
Nei sotterranei dell’edificio si trovavano 80 montacarichi, che trasportavano animali, gladiatori e sabbia. Attraverso un sistema di botole i gladiatori e gli animali potevano comparire improvvisamente nell’arena.
All’interno del Colosseo si svolgevano diverse tipologie di spettacoli, che seguivano una rigorosa scaletta.
Al mattino gli spettatori assistevano alle lotte tra animali oppure tra un gladiatore e degli animali, l’ora di pranzo era il momento della damnatio ad bestias, cioè l’uccisione dei condannati a morte da parte delle belve feroci, ed infine al pomeriggio si svolgeva lo spettacolo più atteso, cioè la lotta tra gladiatori. In occasione dei giochi inaugurali, durati più di tre mesi, morirono circa 2000 gladiatori e 9000 animali, i cui scheletri sono stati rinvenuti nei condotti fognari sottostanti.
Prima della realizzazione dei sotterranei, nel Colosseo era possibile effettuare le celeberrime battaglie navali, conosciute come naumachie. Le naumachie erano spesso rievocazioni di battaglie navali famose, e questi spettacoli avvennero solo a Roma, per l’elevatissimo costo organizzativo. L’arena era completamente allagata e delle vere proprie navi da guerra navigavano al suo interno. Le rievocazioni erano molto fedeli, anche nelle tattiche di battaglia attuate dagli schieramenti. In una celebre naumachia venne addirittura costruita una fortezza al centro dell’arena, in modo da rievocare la presa di Siracusa da parte degli Ateniesi (415 a.C.). Solitamente i criminali erano coloro che combattevano nelle naumachie, ma non era raro che venissero impiegati anche militari e marinai specializzati.