Questo vocabolario nasce allo scopo di preservare dal logorio del tempo il dialetto di Rossano, in Calabria, per omaggiarne la ricchezza espressiva. Il progetto non aspira a nessun tipo di completezza o scientificità, che sarebbero peraltro fuori dalla mia portata.
Se sei arrivato/a su queste pagine sei invitato/a a partecipare! Ogni partecipante verrà incluso/a nella lista dei collaboratori e delle collaboratrici qui sotto. Come partecipare?
Collaborazioni, contributi, suggerimenti, consigli, trascrizioni più consone, rettifiche, nuove sezioni, nuove frasi da usare come esempio, nuove voci, completamento delle voci esistenti, segnalazione di voci da chiarire, pulizia del codice, correzione degli errori ortografici e grammaticali sono solo un esempio di quanto è possibile fare.
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I COLLABORATORI E LE COLLABORATRICI
Vincenzo Scorza, Ferruccio Scorza, Maria Simeri, Aldo Scorza, Antonio "Mastrə Totonnə" Scorza, Filomena Aceto, Sina Otranto, Lucio Gagliardi, Valeria Cruceli, Annarita Ciollaro, Cesare Magistro, Gaetano "Kleto" Converso, Alessandro "Inkubo", Giovanni il fratello di Inkubo, Mariangela Nigro, Domenico Muraca, Giovanni Federico, Roberta Fenu, Massimo Turtora, Antonietta Pirillo, Pasquale Nigro, Antonio De Simone, Mimmo Scigliano, Gianluca Rugna, Mariateresa Ruffo, Antonio Sapia, Arianna Nina Civale, Bianca, Luca Ianni, Giuseppe Gagliardi, Gianluca Rugna, Enzo Iapichino, Giovanni Lefosse, Domenico Defilippo, Pietro Campana, G. S. Spataro, Mario Longobucco, amici e amici di amici, anziani trovati per caso, pastori, contadini e tanti altri.
Grazie, questo spazio è anche vostro!
NOTE REDAZIONALI E FONETICHE
Il fonema ə (schwa) è un suono vocalico intermedio, centrale rispetto a tutti i suoni vocalici, pronunciato come una sorta di emissione indistinta, generalmente è posizionato alla fine della parola. La b e la d ad inizio di parola sono spesso pronunciate come bb e dd, la doppia d (dd) è spesso cacuminale. La b e la v sono spesso intercambiabili. Il gruppo chə si pronuncia kə, mentre il gruppo cə si pronuncia con la c come davanti ad i ed e. La g ad inizio di parola davanti a e ed i è pronunciata gg. La j è un suono semi-vocalico, quasi a metà strada tra la g e la i, tendente verso la i. La m ad inizio di parola è spesso (ma non sempre) pronunciata mm. Il gruppo sb è pronunciato come shb; sc è pronunciato come sh davanti ad i ed e, è invece pronunciato come shk davanti ad a, o, u; scə si pronuncia shə, mentre il gruppo schə si pronuncia shkə; sp è pronunciato come shp; sq è pronunciato come shk. Nei gruppi consonantici dr, ddr, tr, ttr, str, ntr e ndr vi è una assimilazione consonantica, la r diventa cacuminale e tende ad assimilarsi alla/e consonante/i precedente/i perdendo la vibrazione e diventando sorda (assimilazione regressiva), i suddetti gruppi si pronunciano quindi con una unica emissione sonora difficile da riprodurre graficamente. La z ha due suoni: zz duro e sordo, z dolce e sonoro. Frequenti sono, rispetto all'italiano, i fenomeni di rotacismo (da d verso r), iotacismo (da b, g, f verso j), betacismo (da v verso b), la trasformazione di o verso u, di ll verso dd, di nd verso nn, di mb verso mm, di br verso vr, l'elisione della i in posizione iniziale, sopratutto se seguita da m ed n. Comunissimo è anche il fenomeno dell'apocope. Per le restanti combinazioni fonetiche si seguono le regole dell'italiano. Per ovvi motivi nessuna trascrizione può avere pretese di correttezza: il rossanese è una lingua orale e per questo si trasforma continuamente nel tempo. È stato inserito l'accento tonico per facilitare la lettura dei lemmi. Si è deciso di non includere i lemmi troppo simili al corrispettivo in italiano, tranne laddove ne è parso curioso l'utilizzo.
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ABBREVIAZIONI
abbr.: abbreviazione; agg.: aggettivo; art.: articolo; avv.: avverbio; cong.: congiunzione; dim.: diminuitivo; inter.: interiezione; lett.: letteralmente; loc.: locuzione; loc. avv.: locuzione avverbiale; p.p.: participio passato; prep.: preposizione; pron.: pronome; s.: sostantivo; v.: verbo.
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