Dagli strumenti compensativi alle competenze compensative
Secondo le Linee Guida ministeriali, gli strumenti compensativi «Sono strumenti didattici e tecnologici che sostituiscono o facilitano la prestazione richiesta nell’abilità deficitaria» e che «sollevano l’alunno o lo studente con DSA da una prestazione resa difficoltosa dal disturbo, senza peraltro facilitargli il compito dal punto di vista cognitivo» (Linee Guida MIUR, 2011, p. 7).
Da sottolineare quindi che, secondo le Linee Guida, gli strumenti compensativi:
hanno un esplicito rapporto funzionale con l’abilità deficitaria;
non facilitano il compito dal punto di vista cognitivo.
Parlando di tecnologie compensative «ci si riferisce a un sistema di risorse per l’apprendimento scolastico basato sull’uso di computer, sintesi vocale, documenti digitali, ecc. come alternativa o integrazione, quotidiana e generalizzata, agli strumenti di studio tradizionali per compensare disturbi di lettura e/o di scrittura»
Leggere con il computer potrebbe apparire, a prima vista, una soluzione molto semplice: a un ragazzo, che non riesce a studiare sul libro e ha bisogno di qualcuno (la mamma, di solito) che gli legga il testo ad alta voce, diamo una macchina in grado di fare questo lavoro e abbiamo risolto ogni problema.
In realtà con i ragazzi dislessici la soluzione non è per nulla scontata e i risultati positivi sono condizionati da diversi fattori, personali e ambientali, anche se certamente il più rilevante è sempre la competenza d’uso personale. Di seguito tre aspetti che possono rivelarsi determinanti per il successo della compensazione:
decidere, caso per caso, se veramente una compensazione di tipo tecnologico sia utile e conveniente;
valorizzare tutte le strategie di accesso di tipo visivo;
curare un'efficace presa in carico educativa per lo sviluppo di competenze compensative.
Nelle scuole, negli ultimi anni, è prevalso spesso un atteggiamento dispensativo anche rispetto agli strumenti compensativi, ossia è prevalsa l’idea che sia sufficiente che se ne consenta l’uso in classe.
Ma se per compensare in modo efficace servono competenze, non è certo sufficiente, per la scuola, lasciar fare, permettere che l’alunno dislessico possa agire in modo diverso dai compagni usando strumenti che agli altri sono preclusi. Può essere un approccio adeguato con alcuni strumenti molto semplici (tabelle, tavola pitagorica, calcolatrice, ecc.) ma certamente per il computer non è così, perché esso è uno strumento compensativo che funziona, nel senso che davvero serve a compensare il disturbo, solo se l’allievo lo sa usare bene, con piena sicurezza, adattandolo con flessibilità alle sue esigenze di studio.
Sembra opportuno parlare di competenze compensative considerando le consistenti analogie con il concetto di competenze disciplinari.
se si pensa alla lettura con la sintesi vocale, competenza significa essere capaci davvero di leggere, in modo attivo, non solo di ascoltare, in modo passivo.
per scrivere in modo davvero efficiente con il computer, è indispensabile saper scrivere correttamente con la tastiera, usando le dieci dita in modalità dattilografica.
Il ragazzo dislessico che rimugina per ore, con penosi risultati, lo stesso capitolo di storia comprende tutto velocemente e senza fatica se qualcun altro glielo legge a voce alta. La compensazione tecnologica per la dislessia parte proprio da questo semplice dato di osservazione e, poiché si punta all’autonomia e un lettore in carne e ossa non è ovviamente sempre disponibile, lo si sostituisce con una macchina, ossia con un computer con sintesi vocale.
La sintesi vocale, un altro modo di leggere, perché, è bene precisarlo, con la sintesi vocale si legge, non si ascolta.
Anche la sintesi vocale, come gli altri sistemi di lettura (l’ascolto di una voce narrante, sia dal vivo che registrata, e la lettura tradizionale di un testo scritto), ha i suoi vantaggi e i suoi elementi di difficoltà.
Si possono sintetizzare i vantaggi e gli elementi di difficoltà dei tre sistemi di accesso al testo scritto con la scheda che segue.
Nella scheda di confronto è stata inserita anche una colonna dedicata alla lettura diretta del testo che, come era facile prevedere, risulta la più efficace e funzionale, con un solo punto critico: è necessario saper decodificare il testo.
Nel caso di uno studente dislessico, tuttavia, basta questo per renderla inutilizzabile e far sentire il bisogno di un sistema di accesso alternativo. Bisogna quindi concentrarsi sugli altri due sistemi: lettura con la sintesi vocale e con la voce umana, dal vivo o registrata.
La voce umana richiede o una persona fisicamente presente e disponibile, che non sempre c’è e - soprattutto - non sempre ci sarà, oppure un prodotto che qualcuno ha realizzato espressamente per questo scopo, che non potrà mai corrispondere a tutte le esigenze di studio, o semplicemente di interesse, di ciascun utente.
La grande forza innovativa del testo digitale è la sua universalità d’uso: lo stesso documento può essere usato in modo diverso, a seconda delle esigenze di ciascuno, perché l’adattamento lo fa il singolo utente finale a casa sua, con le proprie attrezzature.
Non si ha bisogno di un file per ragazzi dislessici, realizzato apposta per loro: per i libri di testo basta una versione digitale del libro di carta che la casa editrice può realizzare praticamente senza costi aggiuntivi, a parte quelli della duplicazione e della distribuzione parallela.
Compensare le difficoltà di scrittura
Compensare con le tecnologie informatiche le difficoltà di scrittura risulta in generale, almeno concettualmente, abbastanza semplice. La scrittura con il computer risolve alla radice il problema della disgrafia, ossia della difficoltà, puramente motoria, a tracciare con la penna delle parole accessibili alla lettura, sia da parte di terzi che del soggetto stesso: anche il peggior disgrafico sa produrre con la videoscrittura un testo tipograficamente perfetto se opportunamente formato e attrezzato. Si vedrà poi come con il supporto di un correttore ortografico e, soprattutto, di una sintesi vocale sia possibile intervenire in modo positivo, pur senza un'analoga sicurezza nel risultato, anche nei casi di disortografia (errori nella codifica del testo scritto).
Ma, oltre all’efficacia, si deve valutare anche l’efficienza.
Il fattore tempo, in particolare, è una variabile molto importante. Sia a casa che a scuola, lo studente che esegue delle attività in modo alternativo deve comunque arrivare a impiegare tempi analoghi, se non uguali, a quelli dei compagni, pena l’insuccesso o un eccessivo onere nello studio. Per fortuna la scrittura al computer può essere veloce almeno tanto quanto quella a mano; questa velocità però si può raggiungere solo con un addestramento strutturato che inizia dalla scrittura a dieci dita. Normalmente gli insegnanti, come pure i genitori, non lo sanno fare e si trovano quindi nella scomoda, e a volte imbarazzante, posizione di dover insegnare una cosa che non conoscono.
Compensare la disortografia
Se compensare la disgrafia è tutto sommato abbastanza semplice (in fondo basta imparare a usare bene il computer), il discorso cambia sensibilmente quando la compensazione investe la disortografia, ossia gli aspetti legati alla componente linguistica della scrittura e quindi ai processi di codifica del testo scritto.
Non esiste alcun sistema automatico che sia in grado di eliminare da un testo gli errori, sia ortografici che di digitazione; ogni strumento di supporto in questo campo non potrà che essere di tipo propositivo e limitarsi a fornire dei suggerimenti.
Attualmente le risorse disponibili sono di due tipi: quelle basate sul cosiddetto correttore ortografico e quelle che sfruttano il riscontro di una sintesi vocale.
Presente in tutti i più comuni programmi di scrittura il correttore ortografico facilita il riconoscimento di alcuni errori verificando se le parole digitate sono o no contenute in un suo dizionario. È certamente utile per individuare alcuni errori, ortografici o di digitazione, ma non può offrire nessuna garanzia sull’efficacia del controllo, poiché non tutti gli errori vengono segnalati e non tutte le parole indicate come sbagliate lo sono davvero.
La sintesi vocale risulta un ottimo sistema per scoprire gli errori, ortografici e non, in un testo: la dissonanza tra quello che si pensava di scrivere, e che si crede di leggere, e quello che effettivamente si è scritto, e che la sintesi vocale pronuncia, è troppo forte e i meccanismi di adattamento non riescono ad annullarla.
L’efficacia della sintesi come strumento compensativo per la disortografia è dunque fortemente condizionata dalla capacità di correggere l’errore, non solo di individuarlo. Per questo è utile associare anche l’altro sistema compensativo, ossia il correttore ortografico, che fornisce dei suggerimenti per sostituire la parola sbagliata, facilitando la correzione. Certamente anche la parola che viene suggerita andrà letta con la sintesi vocale e sarà bene riascoltare l’intera frase una volta modificata.
Compensare con il registratore
Tra i vantaggi va considerata innanzitutto la maggiore espressività della voce umana che favorisce la comprensione e l’attenzione, ma non va trascurata l’indipendenza dal computer e, quindi, la possibilità di ascoltare questi testi ovunque e l’estrema economicità del sistema di ascolto.
Tra gli svantaggi, c'è soprattutto la difficoltà di integrare la voce registrata con il supporto visivo.
Quattro le modalità d’uso del registratore che possono essere utili per gli alunni con dislessia:
l’ascolto di audiolibri di narrativa;
un’introduzione allo studio con il supporto vocale, come preparazione alla sintesi;
la registrazione delle lezioni a scuola;
la produzione di file audio con la sintesi vocale per la loro fruizione in modalità più libera, anche senza il computer.
Le mappe
La «rappresentazione per mappe» è una delle più potenti strategie compensative a disposizione degli alunni con DSA, in particolare in caso di marcata difficoltà di lettura, e quindi di studio, sui testi tradizionali perché sostituisce, o semplicemente «integra», la comunicazione testuale con quella visiva.
È una strategia che ha quasi sempre anche una componente tecnologica, perché le mappe si producono di solito (ma non necessariamente) con il computer, ma in cui le capacità individuali sono assolutamente determinanti: il computer può leggere un testo con la sintesi vocale, può anche scrivere quello che viene dettato al microfono, ma non può mai «costruire» una mappa concettuale. Lo strumento informatico, in questo caso, può servire solo a concretizzare un progetto che deve necessariamente essere sviluppato da una persona in grado di comprendere la struttura e l’organizzazione delle informazioni da rappresentare.
La costruzione di una mappa concettuale, soprattutto se di tipo strutturale e quindi destinata a riprodurre contenuti in chiave oggettiva, è un'operazione complessa, che richiede senza dubbio una specifica attività formativa.
Non ci si riferisce tanto all’esecuzione grafica (posizionare i nodi e le frecce, inserire i nomi), che risulta spesso un'attività tutto sommato abbastanza facile, almeno per un approccio iniziale, quanto alla capacità di sintesi e di attenta rilettura dei contenuti che tutta l’operazione richiede: individuare i nodi e i concetti associati, assegnare ad essi delle etichette significative (parole-concetto), individuare i collegamenti e assegnare le parole-collegamento.
Anche in questo caso la strategia didattica più auspicabile, ma anche più logica, è quella che prevede il coinvolgimento di tutta la classe, non solo dell’alunno con DSA.
Tecnologie digitali e DSA (volume + on line)
Gianluca Schiavo, Nadia Mana, Ornella Mich e Maria Arici (a cura di)
Novembre 2016
Volume
On Line
Rassegna ragionata di strumenti compensativi a supporto dell’apprendimento e dello studio autonomo, costruita raccogliendo informazioni sugli strumenti utilizzati da docenti, esperti, genitori, e studenti con DSA.
Gli strumenti sono stati suddivisi in base a specifiche categorie riferite all'abilità da compensare (lettura, scrittura, calcolo e studio), al sistema operativo su cui girano, al tipo di device su cui si intende utlizzarli (PC, mobile o via web), alla lingua (se in italiano oppure no) e alla licenza d'uso, se proprietaria oppure libera.
Per iniziare la ricerca all'interno della rassegna: https://tempdsa.iprase.tn.it/ricerca.php
Dislessia e altri DSA a scuola
Strategie efficaci per gli insegnanti
Erickson, 2013
Dislessia. Come utilizzare al meglio le nuove tecnologie con i DISTURBI SPECIFICI dell’APPRENDIMENTO
Anastasis, 2010
Rivenditori
Anastasis
Altro
LeggiXme
LeggiXme è un progetto di software gratuito per supportare nello studio, con l'aiuto della sintesi vocale, alunni e studenti con DSA.
I programmi ormai non prevedono più installazione, se non per le "voci" gratuite della Microsoft Speech Platform 11.0.
Il progetto consta di cinque programmi principali, uno dei quali utilizza la tecnologia SAPI 5 e gli altri la Microsoft Speech Platform 11.0
Tutti i programmi funzionano solo col sistema operativo Windows (XP, Vista, W7, W8, W8.1, W10)
TutoreDattilo
Strumento finalizzato all’acquisizione dell’uso corretto della tastiera
Helperbird: app per accessibilità e produttività
Estensione Google Chrome
Helperbird offre una gamma di potenti strumenti per personalizzare il Web in base alle tue esigenze per migliorare l'accessibilità, la lettura, la scrittura, lo studio e la produttività, tra cui Modalità lettore, Lettore immersivo di Microsoft, supporto per la dislessia, caratteri per la dislessia, sintesi vocale con voci naturali, OCR con estrazione del testo, dettatura, righelli per la dislessia, traduzioni, previsione delle parole e altre 28 funzionalità.
Dislessia e studio delle lingue classiche
https://sites.google.com/site/dislessiaelingueclassiche/home
Discalculia e studio delle discipline scientifiche
La scuola a prova di privacy
Il vademecum del Garante
Un agile strumento per istituzioni scolastiche, docenti, studenti e famiglie
Tutorial creazione mappe
Per evitare confusione, è necessario chiarire la distinzione tra mappe “mentali” e mappe “concettuali”.
Secondo il loro inventore Tony Buzan, le mappe mentali vengono costruite per libere associazioni partendo da un elemento centrale e integrandolo via via con nuovi elementi evocativi, seguendo una geometria radiale. Il loro utilizzo è consigliato come strumento di annotazione e apprendimento rapido, ma anche in un’attività di gruppo per favorire il dialogo o la comprensione.
A differenza di quelle mentali, le mappe concettuali evidenziano, invece, nodi concettuali che entrano in relazione tra di loro attraverso connessioni logiche espresse con delle frecce sulle quali lo studente può scrivere la parola connettore (quasi sempre un verbo). In questo caso non abbiamo più un sistema radiale, ma i nodi sono organizzati rappresentando graficamente l’ordine delle informazioni espresse nel contenuto analizzato. La mappa concettuale è utile per sintetizzare e organizzare informazioni e contenuti, supportando così il processo cognitivo con la rappresentazione grafica della conoscenza.
Non solo mappe a supporto della didattica
https://www.canva.com/design/DAF_xReL0tY/G-Tj6NfC5H1MBDJVjDDkuQ/view
Dal testo alla mappa con LeggiXme
SuperMappe EVO - Come creare una Mappa dal libro digitale PDF
Come creare mappe concettuali in automatico da un testo - Algor Education
Creare Mappe Concettuali di qualsiasi argomento con ChatGPT
ChatGPT non può generare direttamente mappe concettuali, ma può creare un tipo di testo (Markdown) che, inserito in software come XMind, viene convertito automaticamente in mappa
Creazione di Mappe concettuali con l'Intelligenza Artificiale
Antonio Berardino ci spiega come integrare Google Bard e XMind per creare Mappe concettuali con l'Intelligenza Artificiale
Wiki2map
Strumento per visualizzare i contenuti dell'enciclopedia Wikipedia sotto forma di mappa
Wiki2map è uno strumento utilizzabile per effettuare una ricerca in Wikipedia, che in pochi secondi visualizza il risultato organizzandolo in una mappa mentale articolata in nodi e sottonodi, espandibili e fruibili con un clic. Ciascun nodo corrisponde ad una voce dell’indice presente nella pagina di Wikipedia dedicata al termine cercato.
Infografiche nella didattica
https://prezi.com/rf65pn5chwc-/caserta-26112016-infografiche-nella-didattica/
CmapTools
Software gratuito per la realizzazione di mappe concettuali
Per visionare la video guida relativa al download e all’installazione cliccare qui
https://youtu.be/JnTI66Mj7EE?si=cYUeT143ANgvUnrl
Per imparare a creare una mappa cliccare qui
Visual Understanding Environment (VUE)