Introduzione
In ogni UdA l'insegnante è guidato a fare riferimento alle competenze chiave per l'apprendimento permanente, riconosciute a livello europeo come insieme di conoscenze, abilità, autonomia e responsabilità, che consentono alle persone di partecipare pienamente alla società, presente e futura, e di gestire con successo le transizioni nel mercato del lavoro. Tra tali competenze rientra anche la competenza digitale.
In questi ultimi decenni, infatti, il mercato del lavoro richiede sempre più competenze collegate in modo pregnante con le tecnologie, necessarie ormai anche nella quotidianità e nelle relazioni sociali. Pertanto, l'acquisizione di abilità digitali diventa un obbligo formativo inderogabile per la scuola nei confronti dei suoi allievi, pure con fragilità, con diagnosi o disabilità, per lo sviluppo della propria identità e relazione con il mondo.
Un'azione importante a sostegno, dell'operazione di scelta dei supporti tecnologici, è che il docente individui hardware e applicativi software dopo aver effettuato un'accurata analisi preliminare. L'insegnante deve tener conto del livello di competenza tecnologica (sia individuale che di gruppo), delle abilità emotive, cognitive e sociali, delle caratteristiche comunicative, del grado di autonomia personale e scolastica, degli interessi e dei punti di forza nelle diverse dimensioni di sviluppo degli allievi, in modo da favorire il rispetto dei principi di accessibilità e di sostenibilità delle esperienze formative.
Strumento dell'insegnante e dell'alunno
Strumento dell'insegnante e dell'alunno
Sono molti oggi, nelle nostre scuole, gli alunni con bisogni educativi speciali che utilizzano un Computer (o un Tablet, uno Smartphone, ecc.), più o meno attrezzato, per svolgere le loro attività scolastiche. E sono molti gli insegnanti, di sostegno e non, che se ne servono come strumento del proprio insegnamento.
Sull’utilità del computer e dei sussidi multimediali nella scuola c’è un consenso pressoché unanime.
Sentito è piuttosto il rischio di un utilizzo inadeguato ed è diffusa la sensazione di non riuscire a sfruttare appieno le potenzialità offerte dallo strumento computer per migliorare davvero l’autonomia personale e scolastica degli alunni con bisogni educativi speciali o per potenziarne gli apprendimenti.\
Da sole le tecnologie non fanno inclusione, e tanto meno inclusione di qualità; sono una risorsa preziosa e possono aiutare a superare o ridurre molti problemi, ma vanno proposte con attenzione, preparando con cura tutte le fasi, senza banalizzare o cercare scorciatoie.
È frequente verificare come con lo stesso software (e tanto più, ovviamente, con lo stesso computer) si sviluppano in certe situazioni percorsi didattici vivaci e stimolanti mentre in altre non si va oltre un'inefficace azione di routine.
Semplificare è sempre un operazione difficile; lo è particolarmente nel nostro caso, in cui semplificare significa spesso adattare il computer, ossia una macchina oggettivamente complessa, a uno studente con bisogni educativi speciali.
Per comodità è possibile fare riferimento a due modi distinti di usare il computer a scuola in questo contesto: come strumento di lavoro dell'alunno e come strumento didattico dell'insegnante.
Nel primo caso il computer è un ausilio personale che l'alunno usa per svolgere attività che altrimenti non potrebbe fare (in tutto o in parte). Nel secondo caso è invece l'insegnante che si servirà di questo strumento per raggiungere in modo più efficace i propri obiettivi didattici riferiti all'alunno stesso.
Strumento dell'alunno
Gli alunni con disabilità motorie e sensoriali sono senza dubbio tra quelli che traggono i maggiori vantaggi dall'uso delle tecnologie informatiche. In questi casi il computer va considerato senza dubbio come strumento dell'alunno ossia come un ausilio che gli consente di "fare scuola" e svolgere le normali attività scolastiche che altrimenti gli sarebbero precluse (ad esempio leggere e scrivere per un cieco, scrivere, disegnare per uno studente con una disabilità motoria, ecc.) oppure di svolgerle in modo più efficiente e con maggiore autonomia.
Fondamentale è la possibilità di accedere all'informazione (libri, quaderni, dizionari...) distinguendo il contenuto (il documento elettronico) che sarà lo stesso per tutti, dallo strumento di accesso (il computer) che potrà invece essere adattato alle esigenze dell'utente, sfruttando le sue risorse e i suoi canali sensoriali più efficienti.
Lo stesso testo, grazie alle diverse periferiche, può essere letto con gli occhi ma anche ascoltato con una sintesi vocale o letto in Braille con il tatto. Ma anche la normale lettura visiva può essere personalizzata, se serve, adeguando le dimensioni, la forma e i colori dei caratteri del testo, nonché prevedendo sistemi alternativi per lo scorrimento delle righe, l'apertura e la chiusura di un documento, la ricerca di un punto specifico su grossi archivi di consultazione (dizionari, enciclopedie o altro).
Usandolo come strumento di lavoro quotidiano, il computer dovrà naturalmente essere a disposizione dell'alunno in tutte le sue attività scolastiche, sia in classe che a casa, e andranno studiati dei sistemi efficaci per trasferire i suoi documenti da casa a scuola e viceversa.
Personalizzare la postazione
Molti parametri di funzionamento del personal computer possono essere modificati in base alle esigenze o le preferenze dell'utente.
La personalizzazione è una operazione importante e delicata che va eseguita con cura da persona esperta, osservando l'utente al lavoro e ascoltando, se è in grado di esprimerle, le sue esigenze.
Un desktop, ossia la schermata iniziale, chiaro e ben ordinato è indispensabile in molti casi, utile sempre. La presenza di icone inutili crea problemi di percezione e allunga i tempi di scelta se si deve eseguire la selezione usando la tastiera e non il mouse.
L'uso di immagini sullo sfondo può rallegrare l'ambiente, ma di sicuro non migliora la visibilità delle icone. Molto meglio uno sfondo uniforme, di colore neutro.
I puntatori del mouse si possono scegliere: spesso sono utili quelli colorati e più grandi del normale. Anche la sensibilità del mouse si può controllare.
Se l'utente usa una mano sola o incorre spesso in errori di digitazione involontari, saranno probabilmente necessarie le funzioni di accessibilità.
Se ci sono problemi di vista sarà opportuno regolare bene le dimensioni dei caratteri: non solo quelle del testo, ma anche dei menù, delle etichette, degli avvisi ecc.
L'accettazione dell'ausilio
Non è raro che il computer in classe venga rifiutato dall'alunno.
Il problema è in genere l'eccessiva visibilità dello strumento che segnala in modo indiscreto e immediato la diversità di chi lo usa. Proprio perché legato all'aspetto visivo, questo tipo di rifiuto è in genere assente tra i ragazzi ciechi e riguarda soprattutto coloro che cominciano ad usare lo strumento da grandicelli, adolescenti o preadolescenti. E' raro ad esempio trovare resistenze tra coloro che si servono del computer in classe fin dalle elementari e passano poi alle medie e superiori.
Può essere opportuno, se ci sono problemi di accettazione, cominciare con l’uso del computer prima in casa, cercando di far cogliere il più possibile i vantaggi che esso comporta.
È ovviamente utile tenere in considerazione anche le esigenze del ragazzo e cercare quindi di progettare una postazione di lavoro “mimetizzata”, per quanto possibile.
Può essere utile un banco con il monitor incassato mentre l’unità centrale e la stampante possono essere sistemate adeguatamente anche sotto al tavolo.
Un computer portatile in genere è accettato più facilmente dai ragazzi più grandi, sia perché meno visibile, sia per l’aspetto più professionale. Purtroppo è raro che un portatile possa essere usato da una persona disabile con un adeguato livello di funzionalità e accessibilità, a meno che non lo si integri almeno con una tastiera normale e, se ci sono problemi di vista, anche con un monitor adeguato.
Addestramento
In certi casi l'alunno prima di poter usare il computer dovrà seguire un periodo di addestramento specifico che difficilmente si riesce a compiere in classe.
Potrà quindi essere necessario collocare per un po' l'attrezzatura in una stanza a parte, oppure organizzare degli incontri aggiuntivi, ad esempio pomeridiani.
Il problema si pone in particolare con gli allievi con minorazione visiva, ciechi e ipovedenti, che devono assolutamente, anche se piccoli, imparare fin dall'inizio ad usare la tastiera correttamente in modalità dattilografica, ossia con le dieci dita (addestramento all'uso della tastiera).
Un altro addestramento che può richiedere dei tempi appositi, anche se in genere non così lunghi, può essere l'uso di un nuovo programma di scrittura a scansione.
In genere un addestramento preliminare specifico fuori dall'aula è necessario solo per le attività che richiedono l'uso elevato di automatismi e procedure da memorizzare.
Negli altri casi si può in genere prevedere un percorso di addestramento contestuale all’attività normale in classe, graduando i tempi e la parte delle operazioni che l’alunno sarà chiamato a svolgere autonomamente.
Strumento dell'insegnante
Quando viene usato per il raggiungimento diretto di obiettivi didattici, il computer è a tutti gli effetti uno "strumento" in mano all'insegnante. Come tutti gli strumenti, senza l'operatore (l'insegnante, in questo caso) perde ogni sua funzione.
Organizzazione delle attività didattiche al computer
È importante che l'uso del computer con gli alunni con problemi di apprendimento, piccoli o grandi, rientri in una programmazione collegiale e che sia strettamente collegato sia al piano individualizzato predisposto per l'alunno che alla programmazione della classe.
Esiste un rischio abbastanza concreto che le tecnologie tolgano da un lato (socializzazione e integrazione) quello che potrebbero offrire dall'altro (acquisizione di competenze).
Se alcune attività dovranno necessariamente svolgersi come insegnamento individualizzato, andranno previsti e valorizzati anche momenti di attività a piccoli gruppi o con la classe intera, utilizzando programmi e strategie che stimolano alla cooperazione e alla valorizzazione dei diversi contributi.
Gli esercizi al computer dovranno avere dei solidi collegamenti con le attività didattiche tradizionali.
Utile, ad esempio, stampare ed incollare sul quaderno i testi scritti al computer, stampare, ritagliare, colorare... i disegni tratti dalle varie schermate dei programmi usati, inserire negli esercizi svolti al computer brani sviluppati in altri contesti, integrare, dove possibile, la manipolazione diretta di oggetti, semplici o strutturati, con l'uso dei programmi al computer.
Se l'alunno dispone di un computer anche a casa può essere produttivo, se sussistono le condizioni, organizzare delle attività da svolgere autonomamente o con un minimo aiuto da parte dei genitori. Si potranno fornire, nel rispetto delle norme sul copyright, gli stessi programmi usati a scuola, con la consegna di ripetere gli stessi esercizi o esercizi molto simili.
Computer e insegnamento individualizzato
Le attività didattiche da svolgermi per mezzo del computer, anche riferendosi al solo ambito "strumento dell'insegnante" non possono ridursi al solo insegnamento individualizzato ma devono inserirsi in modo organico nella programmazione educativa dell'alunno disabile e della classe.
Lezioni individuali con l'uso del computer si rivelano comunque utili, soprattutto se ben organizzate e strettamente collegate agli obiettivi educativi dell'alunno e della classe.
Le relazioni che si creano tra computer, insegnante, alunno sono spesso determinanti per il successo o l'insuccesso di questo tipo di azione didattica.
Se si accentua il ruolo del computer, da mero strumento a protagonista dell'azione didattica, si rischia di delegare alla macchina anche una serie di altre funzioni, fondamentali per la raggiungere il successo e conseguire gli obiettivi didattici previsti.
Gli aspetti, che non possono assolutamente essere delegati, né al computer né all'alunno, riguardano in genere:
La comunicazione
Anche il software multimediale più sofisticato è misero se confrontato con l'espressività di una persona.
Qualsiasi insegnante sa quanto siano spesso inefficaci le sole parole con certi alunni disabili (e non solo…) e come sia indispensabile arricchire la comunicazione verbale con espressività, mimica, gestualità… Cosa che nessun computer sa fare.
L'attenzione
Il computer parla anche se nessuno l'ascolta, l'insegnante se ne accorge subito e sa come riprendere l'attenzione.
Il rinforzo
Quello immediato fornito dal computer (basato spesso su suoni, voci, animazioni, aumento di punteggi...) può essere valido per un po' di tempo ma spesso la sua efficacia è destinata a scemare. Un rinforzo fornito dall'insegnante, che leva su processi legati ad affettività, emotività, coscienza di sé, può essere assai più efficace e persistente.
La scelta dei tempi: occorre decidere quanto è il momento di rallentare il flusso del programma, di sospenderlo, di ripetere alcuni passaggi, di accelerare perché sta perdendo stimolo e generando noia ecc… Anche questo è compito dell'adulto.
La scelta del percorso
Spesso ci sono tanti modi di navigare nel programma e non è detto che tutti diano risultati ugualmente efficaci. Occorre far conciliare il gusto della scoperta con l'efficacia dell'azione didattica.
Qualche consiglio
1. Nell’azione didattica usare solo software che si conosce bene.
Provare più volte il programma prima di sottoporlo all'allievo, sperimentare tutte le sue possibilità e cercare di identificarne con certezza pregi e difetti.
Solo così è possibile "pilotarlo" adeguatamente, personalizzarlo, organizzare i percorsi più efficaci, soffermarsi di fronte alle situazioni più stimolanti.
2. Evitare di somministrare programmi nuovi a ripetizione, sempre diversi, uno dopo l'altro.
A parte il rischio di interferenze e confusioni, ad ogni ambiente nuovo l'alunno dovrà per un certo tempo concentrarsi quasi esclusivamente su come funziona meccanicamente il programma (dove si deve cliccare, scrivere…) rispetto a cosa permette di fare. Puntare piuttosto su ambienti flessibili, in grado di rinnovarsi e arricchirsi nel tempo.
3. Non ostinarsi ad eseguire con il computer quello che si può affrontare più produttivamente in altri modi.
La manipolazione di oggetti reali ed ogni altra esperienza diretta rappresentano in ogni caso dei passaggi obbligati. E' molto difficile che un alunno impari attraverso questo strumento (astratto e mediato) quello che non ha appreso con l'esperienza diretta.
4. Se si usano, come è auspicabile, programmi flessibili, con contenuti adattabili alle esigenze, è bene sfruttare sempre al massimo queste loro possibilità e predisporre esercizi basati su materiale personalizzato (testi scritti dall'alunno, brani o parole legati al suo ambiente o al suo vissuto, immagini di oggetti reali e conosciuti, voci registrate di persone ben identificabili).
5. Cercare il più possibile di ridurre l’astrazione del mezzo e collegare gli esercizi al computer ad azioni didattiche basate su rapporti diretti con l'esperienza. Ad esempio, manipolazione di oggetti analoghi a quelli mostrati a video o inserimento nelle attività al computer di esperienze legate al vissuto scolastico o familiare
Il profilo del docente inclusivo, 2012
Il Profilo dei Docenti Inclusivi è uno dei risultati principali del progetto “La formazione docente per l’inclusione” realizzato dall’Agenzia Europea per lo Sviluppo dell’Istruzione degli Alunni Disabili. Una richiesta specifica presentata dai Rappresentanti degli Stati Membri dell’Unione Europea aderenti all’Agenzia riguardava l’esplicitazione di una informazione concreta su quali sono le competenze necessarie, i comportamenti, le conoscenze e le abilità richieste ai docenti che lavorano in ambienti scolastici inclusivi.
Questo documento risponde a tale richiesta.
Agenzia Europea per lo Sviluppo dell’Istruzione degli Alunni Disabili, 2012
DigCompEdu Le competenze digitali dei docenti - 2017
Pubblicazione originale in inglese dal titolo “European Framework for the Digital Competence of Educators: DigCompEdu" Commissione Europea, Joint Research Centre © European Union, 2017. DOI: 10.2760/159770. ISBN: 978-92-79-73494-6
Link alla scheda del rapporto - https://ec.europa.eu/jrc/en/digcompedu
Versione italiana: © Istituto per le Tecnologie Didattiche, Consiglio Nazionale delle Ricerche (CNR-ITD).
Linee guida per la Didattica digitale integrata, 2020
Un’attenzione particolare è riservata alle studentesse e agli studenti con disabilità e con bisogni educativi speciali.
Ministero dell'Istruzione, 2020
Il piano d'azione per l'istruzione digitale (2021-2027)
https://education.ec.europa.eu/it/focus-topics/digital-education/action-plan
DigComp 2.2 Il Quadro delle Competenze Digitali per i Cittadini, 2022
Gruppo di Lavoro coordinato da Pasquale Popolizio, per il Dipartimento per la trasformazione digitale della Presidenza del Consiglio dei ministri, e co-coordinato da Sandra Troia e Stefano Kluzer.
Dicembre 2022
Piano Nazionale Scuola Digitale
Il Piano nazionale per la scuola digitale (PNSD) è il principale strumento di programmazione del processo di trasformazione digitale della scuola italiana, introdotto dall’articolo 1, commi 56-59, della legge 13 luglio 2015, n. 107.
Attualmente il PNSD è impegnato in una strategia multilivello per l’adozione, in tutte le scuole, di curricoli digitali, dei quadri riferimento europei sulle competenze digitali (DigComp e DigCompEdu), di metodologie didattiche innovative, di ambienti di apprendimento innovativi, e si apre ai nuovi scenari disegnati dal Piano nazionale di ripresa e resilienza e dai fondi strutturali europei.
Formazione
Scuola Futura
Piattaforma per la formazione del personale scolastico, nell'ambito delle azioni del Piano nazionale di ripresa e resilienza (PNRR).
https://scuolafutura.pubblica.istruzione.it/web/scuola-futura/home
Altro
07 - I Quaderni della Ricerca - Loscher
Fare scuola nella classe digitale
Pedagogia nell'era digitale - ITD
a cura di Donatella Persico e Vittorio Midoro
Pubblicato nel 2013 da Menabò srl
Supplemento al volume 21 n.3 della Rivista TD Tecnologie Didattiche
Tecnologie per la didattica
Francesco Zambotti
In questo materiale Francesco Zambotti riflette su come le tecnologie possano rivelarsi delle risorse utili per l'inclusione di studenti con disabilità.
Tratto da Insegnare Domani - Sostegno Infanzia Primaria,Erickson, 2019, pp. 307-317