The Weakest Goeth to the Wall - An Anonymous Elizabethan Play

first printed in 1600 and registered in the "Stationers' Register" on the 23rd October 1600

The Weakest Goeth to the Wall

di anonimo Elisabettiano: temi, tecniche e convenzioni

Tesi di Laurea di Maria Pietrogiovanna - Anno accademico 1990/1991

Relatrice: Chiar.ma Prof.ssa Anna Maria Busi

Università degli Studi di Milano - Facoltà di Lettere e Filosofia - Laurea in Lingue e Letterature Straniere Moderne

The Weakest Goeth to the Wall, un dramma elisabettiano anonimo attribuito tra gli altri anche a William Shakespeare e forse in parte composto da Thomas Dekker, è stato pubblicato per la prima volta nel 1600, dopo essere stato messo in scena più volte a Londra dalla compagnia teatrale dei servitori del Conte di Oxford, Grande Ciambellano d'Inghilterra.

Gli intrecci di questa opera teatrale di tipo popolare, in cui elementi tragici - romanzeschi - romantici e pseudostorici si frammischiano, sicuramente derivano dalla novella di Barnaby Rich intitolata «Sappho Duke of Mantona», sebbene con modifiche e ampliamenti.

Interessante è l'utilizzo, come titolo del dramma, di un tipico proverbio inglese, le cui origini si perdono nei tempi e, per di più, non sembrano certe. Di conseguenza, il detto può assumere accezioni diverse, persino tra loro opposte. Alla luce di questo, anche il significato dell'opera può essere interpretato in più modi.  

La stessa locuzione proverbiale è utilizzata da William Shakespeare in Romeo e Giulietta. Forse per questo motivo, forse perché il termine "lustick" appare scritto in modo identico in All's Well Than Ends Well, forse perché il vocabolo "unvalued" assume lo stesso significato in The Life and Death of King Richard III, forse per alcune assonanze a King Richard the Second  o forse ancora per la continua insistenza su paragoni e metafore collegate alla tempesta (The Tempest), The Weakest Goeth to the Wall è stato attribuito alla mano del più famoso drammaturgo elisabettiano, ossia a William Shakespeare.

La tesi tende a dimostrare come The Weakest Goeth to the Wall sia sicuramente da annoverare tra le opere popolari tipiche del teatro elisabettiano. Difatti, con la sua salda struttura, i suoi numerosi spunti comici, nonché la sua ambientazione geografica e storica ricca di allusioni al mondo contemporaneo è da ritenere che il dramma sia stato in grado di soddisfare il pubblico dell'epoca di Elisabetta I, il quale si recava a teatro principalmente sia per assistere a rappresentazioni divertenti sia per vedere trattati problemi ed avvenimenti di pubblico interesse.

Il sito riporta l'intero testo della tesi di laurea suddiviso in tre capitoli,  nei quali l'opera teatrale viene analizzata partendo da prospettive differenti e ponendo l'accento su vari livelli. La parte introduttiva e le conclusioni, oltre alla bibliografia, completano il testo.

Per chi volesse approfondire ulteriormente lo studio di The Weakest Goeth to the Wall,  il testo dramma è disponibile a questo link: https://bradfilippone.wordpress.com/2011/10/01/the-weakest-goeth-to-the-wall-introduction/ . Qui, Brad Filippone riporta le varie opere attribuite a Thomas Dekker, con l'intento di farlo conoscere maggiormente ai lettori moderni.

Un altro interessante sito  denominato "The Compendium of Renaissance Drama" cita The Weakest Goeth to the Wall, fornendone  un elenco sinottico e alfabetico dei personaggi a questo link https://cord.ung.edu/anonwgw.html.

Scansioni dell'edizione del 1600 di Thomas Creede sono disponibili a questi link: