The Weakest Goeth to the Wall - An Anonymous Elizabethan Play

first printed in 1600 and registered in the "Stationers' Register" on the 23rd October 1600

The Weakest Goeth to the Wall

di anonimo Elisabettiano: temi, tecniche e convenzioni

Tesi di Laurea di Maria Pietrogiovanna - Anno accademico 1990/1991

Relatrice: Chiar.ma Prof.ssa Anna Maria Busi

Università degli Studi di Milano - Facoltà di Lettere e Filosofia - Laurea in Lingue e Letterature Straniere Moderne

Capitolo 3 - Analisi dell'opera

3.3. La struttura

The Weakest Goeth to the Wall presenta una struttura intricata, ma nel contempo compatta ed unitaria. Essa è, difatti, costituita da quattro differenti intrecci che, tuttavia, sono saldamente collegati tra di loro da particolari accorgimenti che operano a più livelli.  

Con molta probabilità, la stesura di The Weakest Goeth to the Wall è stata facilitata dalla scelta di una fonte caratterizzata da una struttura complessa e non episodica. Non di meno, le vicende narrate da Rich assumono, nell'ambito del dramma, un aspetto meno dispersivo, presentano una maggiore ricchezza d'azione e risultano più concatenate. Infatti, il drammaturgo ha saputo apportare, come si è visto nel capitolo precedente ([1]), validi cambiamenti ed innovazioni.

Le peculiari qualità insite nella costruzione di The Weakest Goeth to the Wall già si possono notare osservando i vari legami esistenti tra i personaggi di rango superiore. Per esempio, Lod'wick, Oriana, Diana e Ferdinand sono connessi da vincoli familiari, così come Emanuel e la figlia Odillia, che diviene in seguito moglie di Ferdinand. Oltre a ciò, bisogna ricordare che Lod'wick ed Emanuel sono cugini ed amici. Mercury e Lod'wick creano, invece, due caratteri nettamente contrapposti ed in lotta tra di loro. L'antagonismo delinea anche il rapporto che si crea tra i feroci e sprezzanti spagnoli ed i codardi ma infine valorosi francesi. Nel dramma vi sono pure relazioni di natura gerarchica. King Louis è il sovrano, mentre Mercury e Lod'wick sono suoi sudditi, Leontius e Shamount sono cortigiani di Emanuel, Lod'wick diviene il generale del figlio, ed ancora Epernoun è il supremo comandante militare di Lod'wick, Mercury, Emanuel e Ferdinand.

Per di più, Lod'wick, Oriana, Diana, Ferdinand ed Odillia devono per un certo periodo abbandonare gli onori loro spettanti ed adattarsi alla vita più misera. Si possono così instaurare tra di essi e le figure comiche legami particolari. Barnaby Bunch ne diviene, infatti, il compagno di sventura, e si trova sul loro stesso livello. Yacob van Smelt, Sir Nicholas e Villiers, invece, vengono ad assumere una posizione gerarchica superiore nei confronti di tali nobili fuggitivi, essendo in grado di offrire o di negare a costoro un luogo dove vivere ed i mezzi con cui sostenersi. 

L'unitarietà e la compattezza della struttura di The Weakest Goeth to the Wall risultano evidenti anche quando si analizzano i quattro intrecci che la compongono.  Questi  possono  essere  definiti  nel seguente modo: romanzesco, politico, romantico e comico. I primi due includono gli eventi principali dell'opera, mentre gli altri due raggruppano gli avvenimenti di importanza secondaria.

I personaggi che danno vita all'intreccio romanzesco sono Lod'wick, Oriana, Diana, Ferdinand, Barnaby Bunch, Yacob van Smelt, Sir Nicholas e Villiers. Le vicende politiche vedono come protagonisti King Louis, Lod'wick, Mercury, Hernando de Medina, Don Ugo de Cordova, Epernoun, Ferdinand ed Emanuel. L'intreccio romantico si sviluppa attorno alle figure di Odillia, Ferdinand, Emanuel, Leontius, Shamount, Lod'wick, Barnaby Bunch, Sir Nicholas ed Epernoun. Gli episodi comici si basano sui personaggi di Barnaby Bunch, Yacob van Smelt, Sir Nicholas e Villiers, che, durante la narrazione, si accompagnano a Lod'wick, Oriana, Diana, Ferdinand ed Odillia.

Scorrendo questo elenco, si può vedere come parecchi nomi siano ripetuti per due o tre volte, addirittura quattro volte nel caso di Lod'wick e Ferdinand. Nel prologo di The Weakest Goeth to the Wall, infatti, il drammaturgo asserisce che l'opera sarà incentrata su questi due caratteri e sulle loro sorti.

La partecipazione delle medesime figure a più intrecci diventa un modo per realizzare solidi legami tra le diverse vicende. Di conseguenza, il drammaturgo, con un'unica scena, può riunire e svolgere più temi. Per esempio, la scena quindicesima sviluppa contemporaneamente tutti e quattro gli intrecci. Inoltre, i personaggi presenti sul palcoscenico, sulla base dei vincoli di natura personale e di questa compartecipazione strutturale, possono discutere delle figure assenti senza sembrare inopportuni, contribuendo anche in questa maniera alla creazione di saldi vincoli tra le varie parti.

L'intreccio romanzesco si impernia sulle disavventure che coinvolgono Lod'wick ed i suoi familiari. Parecchi anni dopo la presunta morte del figlio Frederick, Lod'wick deve fuggire, con la moglie e la figlia, dalla Francia. A causa di un oste lascivo, egli si separa dalle due donne e, ritornato in patria, diviene sagrestano e becchino. Oriana e Diana, nel frattempo, si procurano di che vivere cucendo e ricamando e, dopo essere scampate ad un naufragio, si stabiliscono presso un mercante, che vorrebbe sposare Oriana. Finalmente, Lod'wick riassume il suo rango di nobile e di soldato, scopre che il giovane che ha aiutato è il proprio figlio, e ritrova pure la moglie e la figlia.

L'altro intreccio principale, ossia quello politico, narra come l'armonia della Francia venga sconvolta da Mercury, che approfitta del viaggio del re in Palestina per soddisfare la propria sete di potere. Dopo avere costretto Lod'wick alla fuga ed avere vinto la guerra civile, Mercury si trova impreparato di fronte all'invasione spagnola. Tenta, quindi, di assassinare sia il generale dell'esercito nemico sia il comandante supremo dei soldati francesi, ma viene scoperto ed arrestato. Alla ripresa dei combattimenti, Lod'wick e Ferdinand uccidono Hernando de Medina e Don Ugo de Cordova. Nei territori francesi ritornano di nuovo la pace e l'ordine, mentre un messaggero annuncia l'imminente ritorno del re.

A queste storie principali si affiancano due intrecci secondari: quello romantico e quello comico. Il primo è incentrato sulla storia d'amore di Ferdinand ed Odillia. Emanuel, padre della ragazza e patrigno del giovane, si dichiara contrario a tale legame. I due innamorati, dunque, fuggono, si sposano e vivono per un certo periodo presso Lod'wick.

Ferdinand decide di lasciare la moglie e di cercare fortuna e fama combattendo. Dopo averle ottenute, egli viene ritrovato dal suocero che tenta in ogni modo di farlo condannare a morte. Viene però scoperto che Ferdinand, in realtà, è Frederick, il figlio creduto morto di Lod'wick. A questo punto, Emanuel benedice i due sposi e si rallegra con loro.

Le vicende comiche prendono l'avvio dall'incontro tra Lod'wick ed il sarto inglese Barnaby Bunch. Essendo scoppiata la guerra civile, quest'ultimo decide di abbandonare la Francia ed accodarsi a Lod'wick ed ai suoi familiari. Giunti in Olanda, tutti si stabiliscono presso l'oste Yacob van Smelt. Costui, delineato come un individuo ubriacone e lascivo, trama per costringere Lod'wick  ad  andarsene  e  a lasciare la moglie e  la figlia nella locanda. I suoi piani, tuttavia, hanno successo solo in parte, in quanto Bunch veglia sulle due donne. Dopo la partenza di queste alla ricerca del marito, Bunch abbandona l'abitazione di Yacob e ritorna in Francia. Ad Ards incontra Ferdinand e Odillia e, per caso, ritrova Lod'wick. Subito il sarto fa amicizia con Sir Nicholas, parroco del villaggio. Quando Lod'wick, Ferdinand e Odillia se ne vanno, Bunch preferisce stabilirsi ad Ards e divenirne il nuovo sagrestano. Intanto, un ricco mercante di La Rochelle ospita Oriana e Diana, sperando di ottenere la mano della moglie di Lod'wick. Quando, tuttavia, scopre che costui è ancora vivo, abbandona senza indugi il suo proposito.

Prendendo in considerazione le tecniche che vengono impiegate per presentare, svolgere e risolvere questi intrecci, si può riscontrare come anch'esse concorrano alla formazione della singolare struttura di The Weakest Goeth to the Wall.

L'opera si apre con una pantomima, ricca di movimento e d'azione, seguita da un prologo che spiega agli spettatori ciò che la prima ha rappresentato. Sebbene questa si svolga all'incirca quindici anni prima rispetto agli eventi che costituiscono l'argomento della narrazione vera e propria, essa può essere considerata parte integrante delle scene successive. Difatti, vi compaiono tre personaggi del dramma, ossia Mercury, Frederick, che successivamente prenderà il nome di Ferdinand, ed Emanuel. Inoltre, le tristi vicende delineate dalla pantomima, cioè gli assassini compiuti da Mercury e la scomparsa di Frederick, vengono ricordate per ben due volte, e precisamente nella prima e nell'ultima scena, mentre in più punti viene ripetuto che Ferdinand è un trovatello.

Oltre a ciò, mostrando la ferocia di Mercury ed il profondo odio provato da costui nei confronti della famiglia di Lod'wick, e descrivendo il ritrovamento di Frederick da parte di Emanuel, la pantomima anticipa alcuni temi che verranno svolti dall'opera e, soprattutto,  preannuncia  un'atmosfera  caratterizzata da disordini, guerre e morti.

Con la prima scena vengono introdotti i due intrecci principali, cioè quello politico e quello romanzesco. Questi sono concatenati saldamente tra di loro, in quanto figura centrale di entrambi è Lod'wick. In effetti, l'inizio ed il termine dell'esilio del duca coincidono, rispettivamente, con lo scatenarsi della guerra civile in Francia e con la scoperta del tradimento di Mercury. Inoltre, è lo stesso Lod'wick a porre fine all'invasione spagnola ed al disordine politico sconfiggendo in battaglia il generale dell'esercito iberico. Per di più, Lod'wick scopre che Ferdinand è suo figlio, in quanto la battaglia conclusiva gli permette di rincontrare Emanuel.

Nell'intreccio politico vi sono alcuni elementi che contribuiscono a porre in stretta relazione i personaggi di Mercury e Hernando de Medina, i due fautori del disordine che domina in Francia. Entrambi, in effetti, si rifiutano di rispettare l'ordine gerarchico, mossi da un'inappagabile sete di potere. Tutti e due riescono in principio a raggiungere facilmente le mete che si sono prefisse, mentre al termine vengono sconfitti in modo definitivo. Sia lo spagnolo sia il duca traditore adottano un linguaggio declamatorio, come si può notare nella scena terza e tredicesima ([2]).

Oltre a ciò, tra la scena terza e quinta, entrambe volte allo svolgimento del tema politico, si crea un ulteriore collegamento attraverso l'impiego di un riferimento ironico. La prima scena si conclude con varie imprecazioni pronunciate da Mercury, quando gli viene annunciato che gli spagnoli hanno superato i Pirenei. Nell'ultimo verso egli predice che ‘Some shall be low that now do look full high’ (iii, 51) ([3]). All'inizio della quinta scena, che descrive il massacro degli inermi abitanti della cittadina di Shamount, Hernando si sofferma sul significato del termine ‘mount’ e si ripropone di modificare il nome di questa località, poiché‚ ‘Shamount shall stoop’ (v, 15) ([4]). A questo punto sembra che le parole dette poco prima da Mercury si avverino, seppure in modo a lui sfavorevole. 

Le vicende comiche hanno inizio con la seconda scena, dove subito appare Barnaby Bunch. La sua spensieratezza ed allegria sembrano contrastare apertamente  con  le  immagini  di  guerra  e  terrore mostrate in precedenza. Le sue lodi rivolte al tempo ed alla  birra  inglesi,  le  sue  canzoni  ed  ancora  i continui  accenni  alla  sua  professione  sembrano indicare che l'introduzione di questa figura ha come unico fine il divertimento degli spettatori. 

In realtà, le funzioni svolte da questo personaggio sono molteplici. Difatti, si è già visto nel secondo capitolo  come  Bunch,  con  la  sua  presenza  costante, serva da elemento unificatore. Anche nella seconda scena, che come la prima si apre presentando una situazione  in  apparenza   armoniosa e  pacifica  e si chiude con l'annuncio dell'arrivo imminente del traditore Mercury, il comportamento e le parole del sarto non si limitano solamente ad infondere allegria, ma adombrano e ricordano i pericoli che minacciano la Francia.

Nei quattro versi iniziali, descrivendo le condizioni atmosferiche della giornata, Bunch utilizza l'aggettivo ‘fair’, che viene ripetuto per tre volte. Il sarto, tuttavia, afferma:

And yet as fair as it looks, I fear we

shall have rain [...].

                      (ii, 4-5) ([5]) 

Questa previsione, che pronostica un peggioramento meteorologico, sembra simboleggiare il precipitare degli eventi che, successivamente, coinvolgeranno Bunch. Poco dopo, in effetti, egli sarà costretto a raccogliere in fretta e furia i suoi attrezzi e ad abbandonare il suolo francese per salvare la propria vita. Il timore di questo personaggio, inoltre, richiama alla mente la tragica atmosfera che aveva regnato sul palcoscenico fino a pochi attimi prima. 

Mettendosi al lavoro, il sarto intona una versione personale della famosa ballata popolare di Walsingham, in questo caso dedicata alla figura di Riccardo I ed alla sua partecipazione alla terza crociata in Terra Santa. Si crea così un palese riferimento a King Louis ed al suo pellegrinaggio in Palestina. L'allusione diviene ancora più evidente se si considera che Riccardo I,  come  King  Louis,  affidò  ad  altri  il  regno  e che   questo, durante  l'assenza  del  sovrano,  fu dilaniato da lotte e conflitti ([6]).

Ancora ignaro del minaccioso avvicinarsi dei soldati di Mercury, Bunch, per esprimere la propria gioia, inizia nuovamente a cantare.  La scelta della ballata di ‘John Dory’ non è casuale, in quanto le parole, e più precisamente i verbi ‘seek’, ‘find’ e ‘hide’ (ii, 50), sembrano pronunciati per descrivere ciò che sta avvenendo sulla scena. Difatti, tre cittadini francesi in fuga stanno cercando di trovare un nascondiglio per le loro ricchezze.

Da questo punto in avanti si forma un solido legame tra l'intreccio comico e le avventure romanzesche. Barnaby Bunch inizia a condividere la malasorte di Lod'wick e lo accompagna fino a quando costui riacquista la posizione perduta. Come il duca, il sarto si reca nei  Paesi  Bassi,  risiede  presso  l'osteria  di  Yacob  van  Smelt,  ritorna  in Francia  e  diviene sagrestano di Ards. Con le sue battute divertenti, con i suoi commenti ironici ed anche con il suo comportamento incline ai vizi Bunch si contrappone alla serietà morale ed alla rassegnazione mostrate da Lod'wick, Oriana e Diana. Per esempio, mentre il duca e gli altri si addolorano per le varie separazioni, il sarto saluta allegramente chi parte e se ne va poi ad ubriacarsi. Quando diviene sagrestano e becchino, Bunch, a differenza di Lod'wick, spera di poter guadagnare molto scavando fosse e suonando le campane a morto e, per di più, preferisce frequentare le osterie piuttosto che la chiesa. Attraverso la sua figura si crea così una rilettura in chiave umoristica di alcuni episodi centrali del dramma.

Nel contempo, egli è pure in grado di intuire meglio, rispetto a Lod'wick, quali siano i motivi che dirigono le azioni delle persone che lo circondano. Per esempio, egli comprende le intenzioni nascoste di Yacob e sottolinea le debolezze di Sir Nicholas ([7]).

Gli altri tre personaggi comici, che a differenza di Bunch non conoscono la vera identità di Lod'wick, assumono un ruolo attivo nell'ambito delle vicissitudini romanzesche. Yacob è, difatti, la causa della separazione di Lod'wick dalla moglie e dalla figlia, Sir Nicholas offre, invece, al duca ormai disperato un lavoro, mentre Villiers permette la ricongiunzione della famiglia del protagonista.  

L'altro intreccio secondario, cioè quello romantico, viene presentato nella sesta scena. Anch'esso è saldamente collegato alle vicissitudini romanzesche, in quanto il giovane innamorato è figlio di Lod'wick. La risoluzione di queste vicende avviene, infatti, nella stessa scena nella quale la famiglia del duca si ricompone, poiché‚ la felice conclusione della storia d'amore tra Ferdinand ed Odillia diviene possibile solo nel momento in cui Lod'wick scopre che il ragazzo è Frederick.

Per di più, comparando i due intrecci, si può ravvisare una costruzione simmetrica. La prima scena, in entrambi i casi, è basata sulla menzogna. Mentre Lod'wick viene ingannato da Mercury, Odillia e Ferdinand mentono ad Emanuel. In seguito ai fatti iniziali, sia il duca sia i due giovani fuggono. Dopo un periodo di relativa tranquillità, tutti e due gli uomini si separano dai rispettivi familiari, affidandoli alla protezione di un altro personaggio, e vanno alla ricerca di miglior fortuna. Lod'wick e Ferdinand si distinguono, inoltre, per le loro imprese militari e per ambedue si prospetta, alla fine, un futuro generoso di felicità e ricchezza ([8]).  

Le avventure romantiche hanno anche alcuni punti in comune con l'intreccio comico. Sir Nicholas è, in effetti, il prete che unisce Ferdinand ed Odillia in matrimonio e tenta di consolare la sposa dopo la partenza del marito. Barnaby Bunch, invece, commenta ironicamente la fretta della giovane, desiderosa di sposarsi al più presto.

Ferdinand riveste anche un ruolo di relativa importanza all'interno degli episodi politici, in quanto egli combatte valorosamente contro gli spagnoli e uccide Don Ugo de Cordova, uno degli ufficiali dell'esercito iberico. Oltre a ciò, la risoluzione delle sue sfortunate vicende è dovuta, in parte, all'intreccio politico, poiché‚ a causa del conflitto, egli incontra il padre ed il suocero.

Si può, quindi, osservare come la complessa struttura di The Weakest Goeth to the Wall, sebbene non vengano rispettate le tre regole aristoteliche, sia fondamentalmente compatta ed unitaria. Infatti, i diversi personaggi sono legati da vincoli personali di varia natura e, oltre a questo, con l'eccezione di Mercury, Hernando e Don Ugo, essi prendono parte a più di un intreccio. Di conseguenza, le vicende narrate dal dramma  sono  saldamente  connesse  tra  di  loro ed i quattro intrecci si sovrappongono in parecchi punti. Il drammaturgo, inoltre, riesce a rafforzare ed unificare in modo ulteriore la struttura di The Weakest Goeth to the Wall attraverso l'impiego di richiami interni, costruzioni simmetriche ed allusioni.

Note a piè di pagina

([1]) Vedi nel secondo capitolo il terzo paragrafo.

 

([2]) Cfr. Jill L. Levenson, op. cit., p. 44.

 

([3]) Trad.: Qualcuno che ora mira molto in alto dovrà umiliarsi.

 

([4]) Trad.: Shamount dovrà abbassarsi.

 

([5]) Trad.: E sebbene sembri così sereno, temo che/avremo la pioggia.

 

([6]) Cfr. Jill L. Levenson, op. cit., sc. ii, v. 30, nota a pie' pagina.

 

([7]) Ibidem, p. 49.

 

([8]) La somiglianza tra le due scene che rappre­sentano la separazione di Ferdinand ed Odillia ed il commiato di Lod'wick, Oriana e Diana viene sot­tolineata dallo stesso duca quando afferma: ‘Such loath farewell my wife and daughter took’ (xv, 55). Inoltre, Ferdinand identifica la moglie come il suo ‘jewel’ (xv, 52), parimenti a Lod'wick che, posto di fronte alla necessità di lasciare la moglie e la figlia come pegni nella locanda fiamminga, si rife­risce a loro definendole ‘dear jewels’ (vii, 40). I primi due interventi di Odillia, per di più, si ri­collegano alle due domande rivolte da Oriana al marito nel momento in cui Yacob e Bunch scompaiono dalla scena. Odillia, infatti, afferma: ‘Thus, Ferdinand, I see that we must part’ e immediatamente dopo chiede al consorte: ‘Will you to France?’(xv, 1 e 3), mentre Oriana esordisce dicendo: ‘Ah, must we part? Why, whither wilt thou go?' (vii, 153). Ambedue le scene si concludono poi con i vari personaggi che si affidano a Dio.