Emilly: un anno all'estero

di Claudia Molinari e Chiara De Filippo

All’interno del nostro istituto "Enrico Mattei" è stato attivato un progetto di scambio interculturale con il Brasile, denominato Global Citizen, attraverso cui una studentessa ha deciso di intraprendere un anno di studio qui in Italia.

Abbiamo deciso di porle qualche domanda:

  1. Ciao, Emilly. Presentati e dicci qualcosa della tua vita in Brasile.
    Ciao a tutti, mi chiamo Emilly, ho 17 anni e vengo da Belo Horizonte in Brasile. Tramite un progetto che facevo nella mia scuola, ho vinto una borsa di studio per venire in Italia. In Brasile frequentavo l’ultimo anno della scuola superiore, e mi sono diplomata a dicembre del 2021 (nel mio paese le scuole superiori durano 3 anni). Andavo a scuola di mattina, e di pomeriggio lavoravo nel mio negozio: facevo la pasticcera a casa ed avevo un posto per lavorare e vendere i miei dolci. La sera andavo in palestra per allenarmi un po’ e nel tempo libero leggevo oppure uscivo con gli amici. Vengo da una famiglia numerosa con tre sorelle più grandi, anche se attualmente in casa siamo solo io e i miei genitori.

  1. È stato difficile decidere di allontanarti dal tuo paese per così tanto tempo?
    Più o meno… fare un viaggio interculturale è sempre stato il mio sogno fin da quando ero bambina e con il supporto della mia famiglia sono riuscita a venire, anche se già sapevo che sarebbe stato difficile in alcuni momenti e che mi sarebbe mancata la mia famiglia; però mi sono fatta coraggio e ho deciso di partire.

  1. Cosa pensavi dell’Italia prima di arrivarci? Avevi qualche pregiudizio?

Quando ho scoperto che l’Italia sarebbe stata il paese in cui sarei dovuta andare, sono stata contenta, perché è una nazione piena di arte, architettura e cultura! Devo dire che però l’Italia, vista dal resto del mondo, è solo pizza, gelato e pasta, così quando sono arrivata ho scoperto la grande diversità nella cucina italiana e del modo di vivere degli abitanti. Non ho avuto alcun pregiudizio, ma posso dire che credevo in tanti stereotipi, in particolare pensavo che la maggior parte delle persone fossero fredde e timide. Vivendo qua ho visto che ci sono tante persone dolci e simpatiche e che in qualsiasi posto nel mondo ci saranno delle persone simpatiche e delle persone fredde.

  1. A Milano ti sei ambientata subito? Cosa ti è piaciuto?

Sì! È stato facile ambientarsi, anche perché è un bellissimo posto e senza dubbio quello che mi è piaciuto di più è stata l’architettura!

  1. Cosa ti manca di più del tuo paese?

La mia famiglia e il clima estivo brasiliano.

  1. È stato difficile imparare l’italiano? E soprattutto, come ti stai trovando a studiare le discipline scolastiche in una lingua per te nuova?

E’ stato un po' difficile; i tempi verbali mi fanno impazzire, però sono riuscita a impararli abbastanza velocemente perché assomigliano molto al portoghese (la mia lingua madre). La scuola è molto difficile! E anche se riesco a capire l’italiano, studiare le discipline non è facile e devo sempre applicarmi il doppio per riuscire a prendere bei voti nelle verifiche e nelle interrogazioni.

  1. Cosa ti piacerebbe insegnarci del tuo paese?

I piatti dolci e salati, e i balli tipici.

  1. Cosa hai imparato da questa esperienza?

Porterò innanzitutto un bel ricordo del rapporto con la mia famiglia ospitante, la conoscenza della cultura italiana e un pezzo di Italia nel cuore; questa esperienza è semplicemente meravigliosa, e non me ne andrò di qui essendo la stessa Emilly che è arrivata, perché ogni giorno è una scoperta e sicuramente porterò tutti questi ricordi con me.