di Siria Mannarelli e Ilaria Valmari
Chi non ha mai sentito parlare di violenza sulle donne? Sicuramente tutti almeno una volta!
La prima cosa che viene in mente è l’atto fisico, l’aggressione sul corpo, i lividi e il sangue, ma non si tratta solo di questo.
Un’aggressione può essere anche caratterizzata da altri tipi di abusi, come pressioni psicologiche o ricatti economici.
Sappiamo distinguere una violenza da una situazione scomoda?
Una donna può incappare anche in situazioni meno gravi ma molto sgradevoli, come fischi, battutine di cattivo gusto, e talvolta anche in vere e proprie molestie che la possono far sentire umiliata.
Non sempre è facile ammettere di aver subito violenza, a volte si tende a pensare che sia una cosa normale, che non sia nulla di importante.
Alcune donne sono rassegnate di fronte a certi gesti o atteggiamenti maschili, perché magari quando erano piccole è stato insegnato loro che è meglio ignorare, tenere la testa bassa e andare avanti.
Ai giorni nostri, per fortuna, non si sta più in silenzio e si tende a denunciare e a reagire, anche se a volte questo significa esporsi a critiche o ad altre ingiurie.
A titolo esemplificativo si può ricordare uno spiacevole episodio che si è verificato di recente, durante lo svolgimento di una delle ultime partite di serie A, che ha visto avversarie le squadre Empoli e Fiorentina.
A fine partita Greta Beccaglia, giornalista di “A TUTTO GOL”, mentre aspettava fuori dallo stadio per intervistare i tifosi, ha ricevuto ripetuti apprezzamenti pesanti, commenti inopportuni, fischi e addirittura palpeggiamenti da parte di due uomini.
L’aspetto più agghiacciante di questa vicenda sono state le parole che il conduttore della trasmissione ha pronunciato dopo l’accaduto: “Dai, non te la prendere!”, lasciando intendere che si fosse trattato di un fatto di poco conto da non drammatizzare. Anche i colleghi che erano con lei per quel servizio e i passanti che hanno assistito a quelle scene non hanno minimamente reagito vedendo la situazione.
La scuola, essendo luogo di formazione, è la sede ideale per far conoscere e per insegnare le vere dinamiche che stanno dietro ad un fenomeno.
In questo caso il nostro istituto, l’IT Mattei di Rho, in occasione del 25 novembre (giornata mondiale contro la violenza sulle donne) ha organizzato un’iniziativa che ha avuto come scopo principale quello di suscitare una riflessione su questo argomento.
L’ evento si è articolato in tre forme differenti: ci sono stati uno stimolo visivo, uno uditivo ed infine uno stimolo alla riflessione.
Per ottenere un impatto visivo sono state incollate a terra, in vari punti dell’edificio scolastico, immagini delle scarpe rosse. Lo scopo è stato, in primis, quello di suscitare curiosità. I ragazzi dell’istituto, entrando a scuola, hanno notato le immagini e, senza calpestarle, si sono soffermati ad osservarle.
Per ottenere un impatto uditivo, due studenti coinvolti nel progetto teatrale di istituto hanno trasmesso, tramite interfono, un messaggio suddiviso in due parti: è stata fatta la lettura drammatizzata di un brano particolarmente crudo della canzone “Donne”, di Mia Martini, e successivamente è stato letto un documento che spiegava l’importanza di questa giornata.
L'ultima parte dell’iniziativa, volta allo stimolo della riflessione, è consistita nella consegna, in ogni classe, di un volantino riportante parole chiave, frasi significative e dati statistici: tutti spunti utili a sollecitare un dibattito sul tema.
Nonostante siano stati introdotti processi più rapidi, pene più severe e maggiori tutele per le vittime, le donne continuano ad essere molestate o uccise per mano di uomini violenti. Il fatto stesso che sia stata istituita una giornata internazionale contro la violenza sulle donne dimostra quanto questo fenomeno sia tuttora attuale ed estremamente preoccupante. E’ quindi fondamentale, nelle scuole, sensibilizzare i giovani. Noi, nel nostro piccolo, ci abbiamo provato e riteniamo che l’iniziativa abbia avuto successo.