Il giorno della Memoria

di Michael Vanola

PER NON DIMENTICARE: IL MATTEI CELEBRA LA GIORNATA DELLA MEMORIA

27 gennaio 2022, ore 8.00. L’ingresso degli studenti è accompagnato dalla voce di Francesco Guccini con la sua “Auschwitz”. La gelida mattinata è uggiosa, quasi come se fosse fatto di proposito. Il Giorno della Memoria inizia così al Mattei, tra film, discussioni in classe, argomenti a tema… il significato lo conosciamo tutti. “Ricordare per non ripetere”, questo è il mantra, ed è giusto che sia così. Per ricordare non basta ascoltare, bisogna ascoltare bene: ascoltare chi ha vissuto e ha lasciato una testimonianza, leggere, per sconfiggere l’ignoranza che porta a negare l’evidenza dei fatti o a minimizzare quanto accaduto. A tal proposito, tre diverse classi, con la supervisione della professoressa Albanese, hanno concordato di organizzare un evento speciale per questo il 27 gennaio. Attraverso testi e poesie abbiamo deciso di raggiungere tutte le aule del Mattei per leggere e raccontare “La variante di Lüneburg” di Paolo Maurensig, “Se questo è un uomo” di Primo Levi, “Coro dei superstiti” di Nelly Sachs, “Auschwitz” di Salvatore Quasimodo e la Risoluzione dell’ONU del 2005. Di questi testi famosi abbiamo scelto e interpretato alcuni estratti che ci hanno colpito per la loro forza struggente, ma allo stesso tempo ci sono apparsi ricchi di significato. Abbiamo stabilito, inoltre, di immedesimarci totalmente nella “parte”, vestendoci con abiti scuri e indossando la stella di David sul petto. In tanti hanno scelto di ascoltare, anche se purtroppo non tutti gli studenti (e persino non tutti i professori) hanno capito a fondo l’importanza del messaggio, con i primi che si sono lasciati andare a risate e commenti e i secondi che non hanno gradito “sprecare” qualche minuto della lezione per la nostra iniziativa. È triste, ma non importa, perché ciascuno di noi reagisce in maniera differente. Nessuno dei partecipanti si è risentito né tirato indietro e ha svolto il proprio compito egregiamente, con l’orgoglio di chi sa che sta facendo qualcosa di giusto, per far imparare e per ricordare. Un gruppo tra i migliori interpreti ha esposto i brani nella sala professori, alla presenza della dirigente scolastica; poi, al termine del giro programmato, tutti noi partecipanti abbiamo realizzato una foto di gruppo che ci lascia un bel ricordo di questa giornata, in cui sappiamo di aver fatto il nostro dovere, e speriamo di esserci fatti ascoltare.


Soffi di parole nel vento …

Per un giorno abbiamo rinunciato a bevande e merendine. Un piccolo gesto. Niente rispetto a quello che hanno patito i deportati … ma è stato comunque importante.