di Salvatore Trivenos
Con OMO-BI-TRANSFOBIA si intende l’intolleranza ed il rifiuto nei confronti di omosessuali, bisessuali e transgender: si tratta di una fobia insensata.
Sono certo che nel nostro istituto ci siano ragazzi che supportano le persone LGBTQ+, ma sono altrettanto certo che ce ne siano altri che le disprezzano apertamente: questo è il motivo per il quale ho deciso di scrivere, da fermo sostenitore della parità di diritti, un articolo che spero possa far riflettere.
Perchè si sviluppa l’OMO-BI-TRANSFOBIA?
Se consideriamo questo fenomeno da un punto di vista sociologico, è necessario contestualizzarlo all'interno di convinzioni socialmente condivise e radicate, come lo stigma sessuale, l'eterossessismo e il pregiudizio sessuale.
Lo stigma sessuale è la considerazione negativa di ogni comportamento diverso da quello eterosessuale.
L’eterossesismo è la convinzione che quello eterosessuale sia l’orientamento sessuale con cui ogni essere umano nasce, e perciò l’unico concepibile e accettabile;
Il pregiudizio sessuale indica invece l'atteggiamento individuale negativo basato sull'orientamento sessuale.
Se invece osserviamo il fenomeno omofobico individualmente, possiamo prendere in considerazione gli studi di Herek, basati su tre principali atteggiamenti psicologici:
esperienziale, ovvero la categorizzazione della realtà sulla base di precedenti interazioni con persone omosessuali, come la convinzione che un uomo gay sia effeminato e una donna lesbica abbia comportamenti da maschiaccio.
difensivo, cioè il fronteggiamento dei conflitti interiori e dell'ansia attraverso la proiezione su persone omosessuali (si può citare il conflitto con se stessi sull’accettazione della propria sessualità);
simbolico, ovvero l’espressione di concetti ideologici astratti strettamente legati al concetto di sé in relazione alla propria rete sociale e al gruppo di riferimento (cioè la generalizzazione di un comportamento come “omosessuale”).
Il termine “omofobia” rimanda a due aspetti differenti: una dimensione psicologica individuale, di natura affettiva, che si manifesta attraverso il rifiuto degli omosessuali, e una dimensione sociale, di natura cognitiva.
La prima è una manifestazione di sessismo, ovvero della discriminazione degli individui in ragione del loro sesso e, più in particolare, del loro genere.
Il rosa e il blu, le gonne e i pantaloni definiscono l'identità di genere e la rappresentano. Attraverso l' accettazione di certi “stereotipi” di caratteristiche maschili o femminili, si ha modo di riconfermare l'appartenenza al “giusto sesso” ed evitare ogni sospetto di omosessualità. Ciò è totalmente errato. L’omofobia specifica invece costituisce una sorta di intolleranza rivolta esclusivamente a gay o lesbiche, tale da poter parlare di “gayfobia” e “lesbofobia”.
Da ciò la tipica (e a parer mio odiosa) frase:
“Due donne insieme sì, ma due uomini assolutamente no” (o viceversa).
Studi empirici
Gli studi empirici sono studi che hanno come scopo riuscire ad individuare i fattori individuali correlati all'omofobia attraverso parametri osservabili, come il sesso, l’età, il livello d’istruzione o l’appartenenza a enti politici o religiosi.
L'età è correlata all'omofobia, infatti fra gli adolescenti maggiore è l'età, minore è l'omofobia.
Le donne, rispetto agli uomini, mostrano una presenza significativamente minore di atteggiamenti, credenze e comportamenti omofobici.
Chi proviene da un ambiente rurale risulta più incline ad atteggiamenti omofobici rispetto a chi vive nelle grandi città, di conseguenza maggiore è l’istruzione, minore è il tasso di omofobia.
La religiosità è collegata alle credenze omofobiche: ciò porta a pensare che alle persone non eterossesuali spettino meno diritti.
Il fatto di credere all’origine genetica dell’omosessualità facilita l’emergere di un maggior senso di accettazione, mentre se l’omosessualità è considerata una scelta è più facile che la si respinga.
In ogni caso, provenire da un ambiente rurale, religioso e conservatore non significa necessariamente essere omofobi.
Esistono tutele contro l’omofobia?
Sicuramente anche solo aprendo social come “Instagram" o "Tiktok” avrete sentito parlare nell’anno passato del DDL ZAN, disegno di legge che prevedeva pene per i crimini e le discriminazioni contro omosessuali, transgender, donne e disabili.
Questo disegno di legge è stato recentemente bocciato in Senato. Il rifiuto di un disegno di legge che prevedeva la tutela di minoranze contro i crimini d’odio non è stato per me una grande sorpresa. Mi ha stupito però la modalità con la quale ciò è avvenuto, infatti il disegno di legge era stato approvato alla Camera, e con l’appoggio del partito politico “Italia Viva” era quasi del tutto certo che la legge sarebbe stata approvata anche in Senato; dopo la decisione di rendere il voto segreto, però, il DDL ZAN è stato affossato proprio da “Italia Viva”, i cui membri nella segretezza delle urne hanno deciso di votare contro.
Conclusione
Attraverso questo articolo abbiamo cercato di entrare un po’ nella psicologia di una persona omofoba. Le ricerche e gli studi in questo ambito sono comunque tantissimi: vi invito a documentarvi, perché solo la conoscenza può abbattere gli stereotipi, le distinzioni e le disuguaglianze che purtroppo ancora sussistono nella nostra epoca, un’epoca in cui i diritti dovrebbero essere uguali per tutti.