Primo Casalini

Fu solo quando cominciai a scrivere per Arengario che vidi il nome di Primo Casalini in calce a molti Bei momenti. Ne fui più che affascinato, tramortito, un colpo di fulmine! Sapeva intrecciare con sublime fluidità erudizione e sensazioni, osservazioni e stati d'animo, capolavori universali e dettagli d'ordinaria quotidianità. Venni a sapere che era un ingegnere-letterato pienamente immerso nella rete, che aveva creato due o tre visitatissimi blog cui dedicava gran parte del suo tempo. Fu così che incontrai Stanze all'aria e divenni un assiduo lettore di Solimano. Tempo dopo, ebbi il piacere di presentare l'oratore di un incontro di Novaluna, il mio fraterno amico e vecchio compagno di scuola Roberto Osculati, illustre teologo. Nel pubblico, un signore con la barba si distingue per un intervento tanto colto quanto critico. È Primo Casalini. Il giorno dopo lui ne riferisce su Stanze all'aria, io su Arengario. Passato qualche mese, a una nuova conferenza di Novaluna final¬mente ci presentiamo, mi professo abituale lettore del suo blog e sincero ammiratore di Solimano, lui si dice lusingato e si dilunga a parlarmi della sua creatura, dell'importanza che le attribuisce, della valentia letteraria dei guest che ha chiamato a scriverci. Po¬chi giorni dopo - deve averci pensato su - mi chiama al telefono per chiedermi se mi va di far parte della compagnia. Eravamo già a novembre dell'anno scorso, è stato breve il tempo della nostra amicizia. Breve ma ricco. Primo mi faceva da tutor, mi telefonava, mi veniva a trovare, mi spiegava i trucchi del mestiere: «Le foto più grandi sono meglio è, bada che siano cliccabili, attento che l'anteprima è traditrice e che poi l'aspetto del post può risultare diverso, scrivi di quel che vuoi, ma mi raccomando, commenta, commenta spesso, senza post un blog non esiste, ma senza commenti non è un blog». Un motivatore scrupoloso e generoso, sempre entusiasta, sempre fiero, mai presuntuoso né falsamente modesto. …

Giuseppe Pizzi (Gauss) nella prefazione del libro di Racconti di Primo: Novellette degli odori - La grande bua.