Giorgio Crippa

La notte scorsa è mancato Giorgio Crippa:

di questa associazione era stato socio fondatore, per qualche anno presidente, da sempre il tesoriere.

Sua nipote Francesca ci scrive che se n'è andato ieri sera alle 21.30,

dice che in famiglia sono sereni, lo hanno assistito amorevolmente fino all'ultimo.

Si era trasferito a casa di Bianca, sua sorella, dove ha vissuto i suoi ultimi mesi

circondato dall'affetto di fratelli, cognati, nipoti, pronipoti, amici.

Ha fatto in tempo a ringraziare tutti, a dire di aver vissuto una vita piena e serena,

a dichiarare che si sentiva arrivato al capolinea, a chiedere che lo lasciassero andare senza forzature.

La ricerca di sue fotografie è disperante: sembra che abbia voluto cancellare ogni sua traccia.

Mi è venuto in soccorso Fabrizio Radaelli, il fotografo, che ringrazio di cuore

Caro Giorgio, sentiremo moltissimo la tua mancanza.


I funerali lunedì 18.12.17 ore 15.00 chiesa di s. Gemma via Lissoni

Questo il ricordo della presidente:

Di Giorgio mi viene in mente il sorriso amichevole, ironico ma lucido, senza condiscendenza.

È stato un uomo dal profondo senso civico, che ha lavorato per tutta la vita per migliorare la vita politica e civile della sua città.

Ha fatto con altri la scelta non facile in momenti di crisi dei partiti, di collocarsi in una posizione di riflessione critica e di conoscenza, senza mirare ad alcun premio personale e senza pregiudizi.

Si sentiva questa sua onestà intellettuale nei rapporti con lui.

Con lui si parlava di tutto, sentendosi liberi di esprimere opinioni e trovandoci spesso in sintonia.

Veniva a trovarci spesso, sia per Novaluna che per scambiare opinioni e prendere un caffè.

È stato in estate che, commentando la situazione politico-sociale, forse prevedendo l'avvicinarsi di tempi difficili ci ha detto:

purché si continui a celebrare la liberazione e il 25 aprile...

Fra le tante cose fatte insieme e promosse da lui e da Giovanna Mussi voglio ricordare qui la pubblicazione del libro Le donne monzesi nella Resistenza con la presentazione di Tina Anselmi, e del volume Giocavamo alla guerra di cui vi riproponiamo qui la sua presentazione:

ne condividiamo in pieno gli auspici e cercheremo di continuare in sua memoria la nostra attività sociale.

Come si dice per i giusti sia il suo ricordo una benedizione.

Annalisa Bemporad