GIOVANNA DE SANCTIS RICCIARDONE

Giovanna De Sanctis Ricciardone è stata, come lei stessa si descrive, un'ARCH-ARTISTA: si laurea negli anni '60 nella facoltà di architettura di Roma e nel 1974 aderisce all'associazione culturale "il Politecnico" fondata da Amedeo Fogo, cioè un luogo di raccolta di architetti, artisti, musicisti, poeti, artigiani, ecc. In questo periodo inizia a lavorare come artista e diventa responsabile della sezione delle Arti Visive fino a quando nel 1992 decide di lasciare Roma per trasferirsi in un paese della bassa Umbria in cui nasce il Progetto-Arte cioè un luogo più adatto alla sua passione per la scultura. 

Lei stessa definisce la passione come un sentimento potente non necessariamente riferito all'amore piuttosto è un forte legame (che può essere anche eterno) instaurato con qualcosa o qualcuno e, data l'etimologia del termine (passio = sofferenza), può essere anche fonte di sofferenza. La passione è quel sentimento che genera un atto creativo da cui nasce il progetto, non esclusivamente riferito al senso architettonico ma visto come qualcosa rivolto al futuro. 

Il Kosmos è per lei l'archetipo fondamentale, rappresenta il senso primigenio che l'essere umano ha di essere schiacciato da forze cosmiche verso la terra (gravità), tuttavia sente anche il bisogno di comunicare con esse in particolare con quelle che permettono di volare in alto e muoversi verso il cielo (il sole). La correlazione tra progetto e Kosmos sta nel momento in cui un grande elemento lapideo che giace a terra schiacciato dalla gravità viene disposto in posizione verticale verso la luce del sole, il menhir è quindi il primo atto della scultura, se aggiungiamo altri elementi fino a raggiungere una struttura trilitica otteniamo il dolmen che è invece il primo atto dell'architettura. 

Una sua forte passione è la riscoperta del Barocco e più nello specifico di Bernini, il quale si libera dal peso della materia creando nuove forme che si rivolgono verso il cielo quasi mosse dal vento e che generano torsione e piegatura dello spazio. Secondo lei le sculture femminili dalle vesti movimentate quali l'estasi di Santa Teresa e della Beata Ludovica simboleggiano la misteriosa creazione del cosmo. La riscoperta del Barocco avviene alla fine degli anni '70 e il legame con le opere di Bernini rimane talmente forte da essere ricorrente nelle forme e nello spazio di molte sue successive sculture. Il suo lavoro Barocco rivissuto nel contemporaneo prende il nome di Barock sin dagli anni '90 e con lo stesso nome presenta una mostra a Terni nel 2007. Altro elemento di richiamo Barocco è la torsione dei corpi, del piano e delle forme; pertanto, i suoi lavori degli anni '80 sono caratterizzati dalla geometria delle rigate che vanno a creare un mix tra Barocco e Futurismo da cui deriva la sua prima mostra di scultura chiamata Galaxias inaugurata nel 1988. 

Nel 1992 lascia Roma e fonda il Progetto-Arte in un piccolo paese dell'Umbria, costruisce un capannone prefabbricato in una zona industriale priva di strade asfaltate e luce elettrica in cui la sera, al buio e in silenzio, si dedicava alla scultura. In questo periodo approfondisce il tema Arte e Città e inizia a collaborare con diversi architetti ma mantenendo il suo ruolo di artista e viene coinvolta nella partecipazione a concorsi di realizzazione di opere artistiche negli spazi urbani in particolare piazze o nella realizzazione di arredi sacri nella chiesa di San Pio di Roma. 

Dopo la scomparsa del marito intraprende un percorso di Auto-Meta-Morfosi da cui analizza le sue esperienze e valori da trasmettere al futuro.