NUOVE SOSTANZE
ARCHITETTURA COME SIMBOLO


“Lo stesso processo avviene per l'architettura: alla rappresentazione di logiche assolutamente oggettive (separazione di struttura e riempimento, coerenza tra funzione interna e forma esterna, divisione in zone congrue ai diverse usi) si sostituisce una narrazione. Un edificio non è più buono solo se funziona ed è efficiente, insomma se è una macchina, ma deve dire e dare di più. Tra l'altro quando serve, anche simboli, storie.”  [1]

Il concetto a cui si fa riferimento è il messaggio che trasmetteva la pubblicità nell’epoca industriale contrapposto a quello che trasmette oggi nell’epoca dell’informatica. Inizialmente si preferivano pubblicità razionali e oggettive che mettevano subito in luce le caratteristiche del prodotto, oggi al contrario, la pubblicità è stata trasformata in un’esperienza soggettiva che, dando per scontato le caratteristiche del prodotto, tende piuttosto a raccontare la storia del prodotto stesso. Lo stesso cambiamento è avvenuto nel mondo dell’architettura in quanto in epoca industriale l’architettura è stata definita da Le Corbusier come una “macchina da abitare” paragonandola quindi al simbolo della rivoluzione industriale per eccellenza, la macchina; nella società dell’informazione invece anche l’architettura ha il compito di trasmettere una narrazione o dei simboli e questo lo si può vedere nel cambiamento delle forme dell’architettura stessa e la graduale perdita di correlazione tra funzione svolta all’interno dell’edificio e la forma che l’edificio stesso assume. Un esempio è il Sydney Opera House di Utzon, celebre edificio la cui forma ricorda le vele delle barche che affollano la baia della città australiana piuttosto che un classico teatro dell’opera. L’edificio è stato progettato intorno alla metà degli anni ’50 del 1900, più o meno nello stesso periodo si è affermata la terza rivoluzione industriale, quella informatica. 


[1] A. Saggio, "Nuove Sostanze, Manifesto della rivoluzione informatica", 2000

Maison Domino - Le Corbusier - 1914

Sydney Opera House - Jorn Utzon - 1959/1973