Peter Eisenman  è un architetto statunitense e inizialmente lavora con i New York Five, gruppo formato da Michael Graves, Charles Gwathmey, John Hejduk e Richard Meier. Eisenman è un architetto fortemente interessato all'architettura italiana in particolare si interessa a Palladio, Alberti e Terragni. Inizia a studiare molto le opere di Terragni in cui sono fondamentali le operazioni di taglio, sottrazioni e intersezioni; rivolge particolare attenzione alla Casa del Fascio e a Casa Giuliani.

Eisenman realizza la sua prima opera nel 1969 e in questa struttura si può notare la stretta relazione tra la sua opera e quelle di Terragni. L'implosione dei volumi è alla base della progettazione, il perimetro esterno è mantenuto sempre costante mentre tutte le altre operazioni sono contenute all'interno. Alla base delle scelte architettoniche di Eisenman troviamo sicuramente dei richiami al neoplasticismo. Con il concorso di Cannareggio del 1978, viene anticipato il concetto di layer e delle stratificazioni. Riprende questo concetto grazie all'ausilio di carte e mappe antiche che gli hanno permesso di ricostruire i tracciati del passato. Nasce il concetto di palinsesto, termine che viene utilizzato per indicare una pergamena su cui poter scrivere dei documenti. Si trattava di un oggetto molto prezioso e raro tanto che, nel momento in cui i documenti trascritti non servivano più, venivano grattati via così che la pergamena potesse essere riutilizzata, tuttavia questa operazione lasciava una traccia della scrittura precedente. Proprio con questa tecnica progetta l'edificio Case popolari IBA di Berlino (1985-1986). Nel progetto del Wexner Center per l'università dell'Ohio (1989) sceglie di progettare un edificio posto tra edifici esistenti, in questo modo nasce un nuovo approccio per fare l'architettura: la tecnica verrà chiamata "in-between", il cui scopo era quello di inserirsi all'interno di progetti già esistenti. 

Nel 1988 viene aperta la mostra del decostruttivismo. Qui Esienmen scopre la tecnica vettoriale chiamata tecnica dello swinging (dondolamento). Il progetto ha alla base il concetto del pendolo ossia il progettista decide di prendere dei corpi e farli dondolare. Questo andamento ondulatorio viene ripreso dal quadro del cagnolino di Balla. Nasce anche un concetto di griglia e tessiture generate dalla morfologia del terreno e dal contesto urbano, tecnica che si può ritrovare nel progetto a Rebstock Park in qui vengono utilizzati dei tracciati di diversa dimensione che entrano in tensione tra loro.

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