Fuori la Notizia

La prospettiva dello studente

- Quarta settimana-

- ACCADE A SCUOLA -

Al Furnèr de Treì

Da qualche giorno è attivo l'angolo del pane: il servizio di vendita interna del pane e altri prodotti da forno.

"Al Furnèr de Treì", questo il nome ufficiale, è un progetto al quale ABF sede di Treviglio sta lavorando da molto tempo (si ricordi ad esempio il contest rivolto ai ragazzi per la creazione del logo).

Il referente della gestione del punto vendita è il collega di panificazione, Simone Russo.

Il progetto è stato pensato per far sperimentare ai ragazzi della panetteria un contesto reale di produzione e vendita al banco dei prodotti da forno.

Attraverso l’installazione di un corner di vendita, ogni giorno i panettieri si trovano a vendere la loro produzione giornaliera come farebbero in un negozio. La merce viene pesata e confezionata in sacchetti di carta.

La vendita è riservata ai soli adulti e il punto vendita è stato posizionato nell'atrio antistante il laboratorio di sala bar ed è aperto dal martedì al venerdì con orario 11:10-12:00.

Sarà possibile acquistare il pane (500 grammi) o il trancio di focaccia/pizza.

Silvia Lorenzi

- A LEZIONE CON... -

I ragazzi dei percorsi personalizzati ci raccontano la lezione in Show-cooking

I ragazzi hanno partecipato ad una lezione di cucina con il prof. Sabadini e hanno preparato dei bocconcini di tacchino in umido con verdure.

Federico

Cristina

Giulia

Christian

Justin e Gabriele

Jacopo e Luca

Umar

Maaike

Ingredienti:

  • 100 gr x ogni tipo di verdura:

carote

zucchine

cipolle

sedano

zucca

melanzana

peperoni

  • 200 gr di tacchino

  • 200 gr passata di pomodoro

  • peperoncino

Procedimento:

Fare il soffritto con le verdure .

Aggiungere il tacchino e la passata di pomodoro .

Cuocere per 30 minuti.

Servire con salsa di rucola




Intervista a Giulia e Maaike che hanno partecipato alla lezione:


E' piccante questo piatto?

Si, perchè c'è del peperoncino.


Giulia, con chi hai lavorato?

Ho lavorato con Silvia, che è la mia educatrice. Sono stata brava.


Quale è stata la tua mansione Giulia oggi per preparare questo piatto?

Ho tagliato tutta la verdura.

E' stato difficile come compito?

No, è stato un gioco da ragazzi!


Tu Maaike cosa hai fatto oggi?

Mamma mia, io ho mangiato troppo, sono piena! Era strabuono!


Quale è stata la tua mansione Maaike oggi?

Io ho messo del riso congelato sulla teglia e l'ho appiattito. Poi l'ho messo nel forno e una volta tolto, l'abbiamo "usato" per accompagnare il piatto che abbiamo preparato


Vi è piaciuta questa ricetta?

Si, molto

Silvia Lorenzi

- AFFARI DI GOLA -

Cocktail in gelatina

La classe 4b ha lavorato a queste ricetta con il prof. Casali.

La caratteristica di questa tipologia di cocktail è che vengono consumati con un cucchiaino e quindi mangiati, non bevuti!

Long Island Twist

Cocktail alcolico

Questo cocktail è stato realizzato da Lorenzo e Bruno.



Ingredienti:

  • Zucchero 75ml

  • Limone 75 ml

  • Vodka 40ml

  • Triple sec 40ml

  • Whisky 40ml

  • Coca cola 180ml



Procedimento:

Pesare/dosare gli ingredienti.

Mettere i fogli di gelatina in ammollo in acqua fredda per 5 min.

Scaldare lo zucchero liquido in un pentolino.

Strizzare la gelatina e scioglierla nello zucchero liquido mescolando bene senza portare a bollore.

Unire gli altri ingredienti e fare raffreddare.

Versare in bicchieri e mettere in frigorifero.

dopo due o tre ore sono pronte per essere mangiate.




Cucumber

Cocktail analcolico

Questo cocktail è stato realizzato da Magatt e Aurora.



Ingredienti:

  • Zucchero 60ml

  • Lime 10 fette

  • Cetrioli 7 fette

  • Basilico 20 fette

  • Ananas 200ml

  • Acqua 100ml



Procedimento:

Pesare/dosare gli ingredienti.

Mettere i fogli di gelatina in ammollo in acqua fredda per 5 min.

Scaldare lo zucchero liquido in un pentolino.

Strizzare la gelatina e scioglierla nello zucchero liquido mescolando bene senza portare a bollore.

Unire gli altri ingredienti e fare raffreddare.

Versare in bicchieri e mettere in frigorifero.

dopo due o tre ore sono pronte per essere mangiate.

Gaia Regantini e Marta Cavagnoli 4b

Biscotti di Halloween : biscotti di frolla con glassa:

La classe 1a ha lavorato a questa ricetta con il prof. Vanotti.

Questi biscotti di Halloween sono perfetti per il 31 ottobre!

Dolcetti di pasta frolla dalle forme caratteristiche di questa festa, come zucche, teschi, mummie, ragni e fantasmi.

Possono essere decorati con glassa di zucchero per renderli davvero spaventosi è più appetitosi. La glassa viene preparata con albumi, succo di limone e zucchero a velo, e colorata con qualche goccia di colorante alimentare, Non fatevi trovare impreparati quando simpatici zombie, streghette e vampiri suoneranno alla vostra porta!!

Yassmine Batta 1a

Ingredienti:

  • 400g farina debole

  • 280g Burro morbido

  • 80g tuorli d’uovo

  • 100g zucchero a velo

  • 8g miele

  • 2g sale sciolto in acqua


Per la glassa:

  • 2 albumi

  • 2 cucchiaio succo limone

  • 240 g Zucchero al Velo

  • qb colori alimentari






Procedimento:

Per la frolla: unite lo zucchero a velo con il miele; separatamente unite burro e tuorli, per

poi unire i due composti ottenuti.

Unite il sale sciolto in poca acqua (2 gocce) ed aggiungete ½ dose di farina.

Mescolate ed aggiungete velocemente il resto della farina.

Riponete l’impasto così ottenuto in frigorifero per almeno 6h coperto da

pellicola.

Trascorso il tempo, stendete l’impasto con uno spessore di circa 5/6 mm e

con gli stampini a vostra scelta (zucca, fantasmi, pipistrelli…) ritagliate i vostri

biscotti.

Cuocete a 170/180° a forno statico con valvola aperta per 17/20min.

Per la glassa: in una boule uniamo gli albumi con il succo di limone e iniziamo a montare

con le fruste elettriche, poi piano piano aggiungiamo lo zucchero a velo.

Mescoliamo fino ad ottenere un composto spumoso ed omogeneo.

Dividiamo la glassa in più recipienti, a seconda di quanti colori vogliamo

preparare, e aggiungiamo qualche goccia di colorante alimentare, fino ad ottenere la tonalità desiderata.

Con la sac-à-poche o con il dorso di un cucchiaino, decoriamo i nostri biscotti a piacere poi lasciamoli asciugare qualche minuto.

Yassmine Batta 1a

Bavarese al cioccolato fondente con inserto ai lamponi

La classe 4a ha lavorato a varie tipologie di Bavarese con il prof. Rizzini: Bavarese alla vaniglia con inserto al lampone, Bavarese alla nocciola con ganache al cioccolato e inserto al caramello.


Quella di cui presentiamo la ricetta è la Bavarese al cioccolato fondente con inserto ai lamponi.


Questa è stato realizzata da Asia, Valeria, Claudia e Nicola.



Ingredienti:

Cremoso alla frutta

  • Crema inglese :

  • 95g panna

  • 75 g di zucchero semolato

  • 95 grdi tuorli

  • 4 gr di gelatina

  • 20 g di acqua

  • 205 gr di purea di frutta

  • 30 gr di burro

Bavarese al cioccolato fondente

  • 300 g di crema inglese

  • 250 g cioccolato fondente

  • 500 grammi panna semimontata

Glassa a specchio

  • 150g zucchero semolato

  • 150g glucosio

  • 75g acqua

  • 85g latte

  • 15g colla di pesce

  • 100g cioccolato bianco

  • 40g burro di cacao

  • Colorante bianco

  • Colorante rosso






Procedimento:

Per il cremoso: idratare la gelatina in acqua e portare ad ebollizione la panna. Versare nel composto tuorli e zucchero e ritornare sul fuoco a fiamma bassa fino al raggiungimento di 82 gradi, filtrare e inserire la gelatina e la purea di frutta emulsionando bene con il mixer ad immersione in un contenitore alto e stretto quando la temperatura della crema sarà scesa a 35 gradi inserire il burro ammorbidito, colare il composto nello stampo e congelare

Preparare la crema inglese: mettere in ammollo la colla di pesce in acqua, preparare la panna semimontata. Una volta pronta la crema inglese, quando ha una temperatura superiore a 70°, aggiungere la colla di pesce e farla sciogliere mescolando con la frusta a mano. A questo punto inserire il cioccolato fondente e amalgamare il tutto. Quando il composto è tiepido aggiunge la panna semimontata in più volte mescolando con il marisa.


Una volta pronte queste preparazioni si assembla la bavarese: mettiamo in uno stampo la bavarese e al centro l'inserto ai lamponi. Richiudiamo con bavarese e un disco di frangipane congeliamo e glassiamo.

Per la glassa: mettere in un pentolino e portare a 100°C poi versate nel bricco con questi ingredienti all'interno : latte, colla di pesce, cioccolato bianco, burro di cacao, colorante bianco e rosso .

Una volta versato lo sciroppo nel bricco con un frullatore ad immersione emulsioniamo.

Versare sulla torta e mettere in freezer.

Claudia Pavesi e Valeria Moriggi 4a

- LE POESIE DI MBAYE -

In questa rubrica raccogliamo le poesie e gli scritti di Mbaye.

Tu

Lo Mbaye, ottobre 2022

Hai riempito la mia vita

Bella come il mare

Viso come cielo stellato

Raggio di sole

che all’alba nasce

Tu parte di me

battito del mio cuore.



- LA RIFLESSIONE -

JUST STOP OIL

Il 14 ottobre, come ben saprete, due attiviste del gruppo ambientalista “Just Stop Oil” (letteralmente “Fermate il petrolio”) sono entrate in una sala della National Gallery di Londra, hanno estratto una latta di salsa di pomodoro e hanno imbrattato una delle versioni dei “Girasoli”, tra le opere più famose di Van Gogh.

Le due attiviste hanno poi incollato ciascuna una mano alla parete a cui era appeso il quadro, sostenendo che l’iniziativa fosse per sensibilizzare su alcuni provvedimenti del governo britannico, che avrebbero avuto un forte impatto sull’ambiente e sulle generazioni future.

Il quadro di Van Gogh era fortunatamente protetto da una lastra di vetro e non ha subìto danni, se non per qualche lieve macchia alla cornice in legno. Le due attiviste sono state arrestate poco dopo l’atto dimostrativo e il quadro è stato ricollocato al proprio posto alcune ore dopo essere stato ripulito e controllato per la presenza di eventuali danni.

Dopo aver gettato la salsa di pomodoro, le due ragazze hanno chiesto se vale di più l’arte o la vita, lamentando il fatto che si è più preoccupati “di proteggere un quadro che di proteggere il pianeta”.

Quello che hanno fatto le due attiviste, Anna Holland e Phoebe Plummer, non ha rovinato il quadro: era protetto da una lastra di vetro e loro due, a quanto pare, lo sapevano bene.

Ok la cornice no. E infatti probabilmente pagheranno per questo. Riguardo questi avvenimenti c’è sempre molta discussone tra le masse, poiché ognuno la pensa diversamente.

Quanto detto in questi giorni dalla stampa su questa azione ha confuso la gente: le due ragazze sono state fatte passare per giovani che hanno perso il senno e il rispetto per l’arte e la bellezza. Come al solito, i giovani urlano un dolore e noi subito a condannare l’urlo, invece che ascoltare il dolore.

Non è la loro prima azione: hanno già bloccato diverse volte le strade di Londra, svolto azioni dimostrative nelle carceri, occupato siti di scavo.

La loro è una domanda forte e ineludibile: “Che cos’è più importante: l’arte o la vita?”, chiedono nel video, quasi in lacrime.

Vogliono far riflettere il mondo intero su un problema molto più serio di quello che siamo disposti ad accettare: e cioè che se non vengono presi presto provvedimenti drastici, fra un tempo compreso fra i cinquanta e i cento anni non ci sarà più arte, perché non ci sarà più umanità a poterla creare ed ammirare.

Nel dire questo hanno ragione? Si, senza dubbio. O meglio: con una certezza del 97%, qual è la percentuale di scienziati concordi sul disastro climatico in arrivo, o meglio già in atto. Eppure io sono convinta che abbiano sbagliato totalmente il metodo di propaganda di questa causa.

Sì, perché cosa resta del loro messaggio? Che idea lasciano di sé?

Che adesso, per la maggior parte delle persone, il movimento ambientalista è associato a un’azione violenta: pur nella sua totale non violenza, è questo che è passato.

E così il messaggio che quasi tutti hanno colto, o voluto cogliere, è questo: gli attivisti per il clima sono dei pazzi pericolosi.

Ecco, perché hanno sbagliato Anna e Phoebe.

Molti invece, pensano in modo più diretto e specifico: «lanciare dalla salsa di pomodoro a un Van Gogh non mi farà sentire più appassionato al salvataggio del nostro pianeta, né mi aiuterà a pensare in modo più pragmatico a che cosa dovremmo fare. Ma capisco perché i giovani, avendo davanti lo scenario della loro stessa distruzione, cerchino un modo per farsi notare per dirci: smettiamola di buttare via tutto quanto».

E tutto questo è vero, non ho assolutamente intenzione di dare ragione ad Anna e Phoebe, per me l’arte è importantissima, è una cosa da apprezzare in silenzio, che ci è stata tramandata per un motivo e non esiste assolutamente alcuna ragione per rovinarla (in questo caso fortunatamente non c’è stato alcun danno grazie al vetro); le due ragazze hanno detto di essere state informate della presenza del vetro prima dell’attacco, ma se non fosse stato così? Se fosse stata solo fortuna? Cosa sarebbe successo ad un quadro così importante, dal valore inestimabile? Sarebbe stato perso per sempre.

Io sono dell’idea che l’attivismo è una cosa positiva, soprattutto per noi giovani che molto spesso non veniamo ascoltati o veniamo ritenuti “inesperti” o “troppo immaturi”, in un mondo che presto sarà in mano nostra e che quindi vorremmo aiutare a cambiare, ma pare che l’unico modo di farci ascoltare sia questo.

Esistono però molte forme di attivismo, meno potenti certo, ma che trasmettono il messaggio in modo chiaro e senza danni a cose o persone, prendiamo per esempio i media: tutti al giorno d’oggi abbiamo il nostro profilo su almeno un social e se mentre guardiamo quel social vedessimo un articolo, un video, una foto che cattura la nostra attenzione ovviamente, incuriositi andremmo a cercare l’accaduto;

Io capisco che la causa portata avanti da gli attivisti di “ just stop oil” sia più che valida ma esistono altri modi di fare attivismo.

Giulia Porcellini 4a

raiplay.it

L’amicizia: IL BELLO DELLE PICCOLE COSE, SAPERSI DIVERTIRE CON POCO

Goditi le piccole cose, perché un giorno potresti guardarti indietro e capire che erano le grandi cose. Robert Breault


Esistono due tipi di amicizie: quello in cui anche con poco si ci può divertire e quelle in cui per divertirsi sono necessarie cose poco salutari, ad esempio droghe e alcol.

Una delle cose che mi piacciono delle amicizie è quando spendere denaro non serve.

Ci si può trovare a casa di uno dei componenti del gruppo e una cosa carina da fare è cucinare insieme e condividere i propri gusti e il proprio metodo di cucina con gli altri.

Purtroppo molte volte nei gruppi di amici si ricerca un divertimento contro le regole e spesso contro la moralità. Questo

secondo me avviene perché la gente cerca di seguire la massa e per non sentirsi inferiore, aderisce ai comportamenti del gruppo, che sono in alcuni casi, sbagliati.

Un’ottima amicizia è quella che non ha una fine, che ti aiuta in momenti difficili, non ti giudica e con cui si può fare tante belle cose, senza cambiare identità.

È importante mantenere la propria personalità e, anche se gli amici non condividono tutte le nostre passioni, devono comunque rispettarle.


Un’amicizia piena di INVIDIA:

Se una persona è invidiosa, la sua speranza talvolta è che anche agli amici non vadano tanto bene le cose. Ad esempio in una storia a fumetti che conosco, una ragazza fa lasciare il fidanzato alla sua migliore amica, perché la sua storia non è andata bene. Ha iniziato a dire che il ragazzo della sua amica è un traditore, infame e usa le ragazze per i soldi e una volta che era soddisfatto le lasciava.

L’invidia solitamente porta alla fine delle relazioni, perchè non si riesce ad essere felici per le persone che abbiamo accanto e questo a lungo andare fa terminare i rapporti.

Aisha Issaka 1a

- tecnologicaMENTE -

fonte immagine sopra: https://i.redd.it/

fonte immagine sotto: youtube

Le Backrooms

Le backrooms sono mondi surreali, liminali (al livello della soglia della coscienza e della percezione) ed inquietanti, in cui vivono entità buone o cattive, e da cui spesso, non si riesce a trovare una via d’uscita. Alcune persone credono che esistano davvero, altre no, nessuno ne ha la certezza…

Il fenomeno delle Backrooms ha avuto origine nel 2019, da una richiesta da parte di un anonimo su internet, di "pubblicare immagini inquietanti che sembrino semplicemente 'sbagliate' ". Lì è stata caricata la prima foto che ritrae le Backrooms, presentando un'immagine leggermente inclinata di un corridoio di colore giallo.

Le backrooms sono diventate popolari su internet perché molte persone hanno scritto libri, girato film e creato videogiochi riguardo questi luoghi. Tutti, attraverso i propri dispositivi, possono fare un viaggio nelle backrooms e vivere avventure spaventose, divertenti e surreali.

Le stanze sono suddivise in livelli (dallo 0 al 9223372036854775807) e ogni livello ha caratteristiche diverse, per esempio:

  • Livello 0: si chiama “The Lobby” ed è un enorme labirinto di stanze tutte uguali. Le pareti sono ricoperte di carta da parati ingiallita, sul pavimento c’è una moquette umida, le luci al neon nella maggior parte dei corridoi sono ronzanti e a volte si rimane completamente al buio.

  • Livello 37: conosciuto come le “Poolrooms” è un vasto complesso di stanze e corridoi, leggermente sommersi da un'acqua tiepida. Le pareti, i soffitti e i pavimenti sono tutti ricoperti da piastrelle bianche.

  • Livello 974: questo livello sembra essere una casa di dimensioni normale, che però è arredata con mobili “carini” e rosa. In quella casa tutto rimane sui toni del rosa, anche le pareti. In questo livello è presente un’entità di nome “Kitty”. Un’umanoide alta 3,2 m con arti innaturalmente lunghi, senza mani o piedi. La pelle dell'entità è nera opaca e ha una consistenza simile a quella della pelle umana. Sembra anche non avere alcuna parvenza di lineamenti del viso, ma si presume che sia in grado di vedere, sentire e annusare. Quando si muove, Kitty viaggia in modo fluido e rapido e non è ostile verso gli umani che raggiungono questa casa.

Alice Suardi 2a

- CONOSCIAMOCI MEGLIO -

Intervista al prof. Emanuele Costantino

Che scuole ha fatto?

Dopo la terza media ho fatto il seminario frequentando nel mentre il liceo scientifico e ho cercato di capire cosa mi interessava, per poi cambiare istituto e andare a fare un alberghiero nel settore cucina.

In cosa si è laureato per insegnare religione?

Dopo l’esperienza lavorativa in un ristorante, capendo che non faceva per me, ho deciso di riprendere gli studi di scienze religiose all’università e nel mentre ho colto l’opportunità di lavorare in questa scuola come insegnante di religione.

Perché veste sempre di nero?

Voglio avere uno stile sobrio a scuola, mentre fuori mi vesto tutto colorato. A scuola voglio risultare più serio.

Qual è il viaggio più bello che ha fatto?

Il viaggio più bello che abbia mai fatto è stato in Bolivia, mentre aiutavo dei bambini con problemi famigliari.

Se non avesse deciso di insegnare religione, cosa avrebbe fatto?

Allora, se la vita in cucina mi fosse piaciuta, l’idea futura sarebbe stata quella di aprire una pasticceria con la mia ragazza.

Yassmine Batta e Ginevra Cavalleri 1a

Intervista agli educatori:

Elena, Stefano e Jessica

Cosa ti gratifica di questa professione?

Jessica: Il rimando che danno i ragazzi.

Elena: Il fatto che a volte senti di avere delle chiavi di lettura che nessun altro possiede e questo ti permette di relazionarti con i ragazzi.

Stefano: La relazione che si crea con gli allievi e la sorpresa che ti aspetta nell'affrontare qualcosa di nuovo ogni giorno.

Quale è la maggiore difficoltà di questo lavoro?

Jessica: Il contesto extrascolastico.

Elena: Trovare una strada per avvicinarsi ai ragazzi e nel contempo la giusta distanza.

Stefano: Il fatto di sapersi adattare a qualunque situazione.

Una cosa che ti ha colpito e ti è rimasta nel cuore...

Jessica: una ragazza che ha chiesto al preside del suo istituto di farmi partecipare al suo esame di terza media.

Elena: una ragazza che ho allontanato dal contesto famigliare, dopo anni mi ha contattata per ringraziarmi della scelta che ho fatto ed è stata riconoscente.

Stefano: un ragazzo che ha chiesto ai genitori di farmi fare il suo padrino alla cresima.

Come si costruisce una relazione di fiducia?

Jessica, Elena e Stefano: Con molta pazienza, ascolto e accettazione dell'altro.

Quali caratteristiche dovrebbe avere un educatore?

Jessica, Elena e Stefano: pazienza, capacità di adattamento, deve essere in grado di agire nell'emergenza e sotto stress, essere pronto a qualsiasi cosa possa accadere.

Gli indirizzi di questa scuola riguardano il settore alimentare, quale dei tre preferisci? Ti piace cucinare o preparare cocktail anche a casa?

Jessica: preferisco pasticceria e mi piace sia cucinare che preparare cocktail, specialmente lo Spritz.

Elena: preferisco pasticceria e adoro cucinare a casa.

Stefano: preferisco sala bar, mi definisco un consumatore finale anche se stando in sala qualcosa ho imparato.

Silvia Lorenzi

- DEDICATO A... -

Marianna Benedetti

Abbiamo deciso di progettare questa ricetta perchè la professoressa ci ha chiesto un piatto vegetariano e light.

Ma cosa vuol dire essere vegetariano?

Sempre più persone ormai scelgono di diventare vegetariane.

Le motivazioni possono essere etiche, religiose, igieniche o salutari. Questo tipo di dieta comprende i prodotti derivati dell’animale (ma non l’animale stesso).

Vantaggi e Svantaggi

Frutta e verdura sono un toccasana per il nostro corpo e la nostra mente. Ognuno ha delle proprietà che nutro o disintossicano l’organismo.

L’organismo umano ha bisogno però di equilibrare tutti gli alimenti nutritivi necessari per raggiungere il benessere fisico.

Se si è vegetariani e di punto in bianco assumiamo della carne il nostro organismo potrebbe avere una reazione “anomala” provocando ad esempio dei gonfiori.

Rossella Brioschi e Sara Sartore 4c

Pane di segale con yogurt greco e fichi accompagnato da uno smoothie al melograno

Ingredienti:

per il toast:

  • 1 fetta di pane di segale

  • 50 g di yogurt greco 0% grassi

  • 3 noci

  • 2 fichi

  • miele

per x lo smoothie al melograno

  • 70 g di yogurt bianco 0% grassi

  • 1 melograno

  • 5 gr di zucchero di canna

  • ghiaccio


Procedimento:

  • Tritare le noci grossolanamente e mescolare allo yogurt.

  • Tagliare i fichi a piacere (rondelle o a spicchi) e tostare il pane di segale in una padella antiaderente.

  • Spalmare lo yogurt sopra al pane, riporre i fichi e con l’ausilio di un cucchiaino decorare col miele.

  • Tagliare a metà il melograno e togliere tutti i chicchi e spremerli con lo schiacciapatate per ottenere il succo, setacciare per togliere eventuali semi.

  • Versare nel frullatore o mixer il ghiaccio, lo yogurt, il succo del melograno e lo zucchero. Frullare fin quando non sarà tutto ben amalgamato.

Rossella Brioschi e Sara Sartore 4c

- COLLABORA CON NOI -

Intervista a Mattia Premoli

Che scuole ha frequentato?

Ho frequentato prima ITIS informatica a Crema e poi Ingegneria informatica al Politecnico di Milano.

Quindi da dove è nata la passione per la pasticceria?

Questo lavoro non è nato come una passione, ma come una necessita. L'attività era di mia mamma e ai tempi dell'università ci lavoravo come barista o cassiere. Quando si è ammalata, in un momento difficile anche economicamente ho deciso di occuparmene. Inizialmente malvolentieri, tuttavia gradualmente mi sono convinto che se la cosa andava fatta tanto valeva provare a farla bene! Non sono pentito della scelta, ora è la crescita da cui traggo le motivazioni. La passione più che per la pasticceria in sè è per il fare le cose bene e con criterio.

Quale è la sua preparazione preferita?

Senza dubbio il panettone. Il prodotto in cui ho investito più energie.

La torta più strana che ha fatto?

Più che strana la più respingente per i clienti... Entremet Lime, cioccolato bianco e bottarga. La bottarga serve solo a dare sapidità, fondamentale. Chi supera il primo scoglio poi la chiede ancora.

Quando è stata fondata la pasticceria la pasticceria Primula?

Nel 1975 da mia mamma, in un'altra sede.


Sofia Labrach 4a

pasticceria Primula a Treviglio.

Intervista a Sofia Labrach 4a

Sofia sta facendo stage in sistema duale presso la pasticceria Primula

Come ti trovi in questo locale?

Mi trovo molto bene e piano a piano sto prendendo familiarità con il locale e con il personale.

Con quante persone lavori?

Lavoro principalmente con due dei dipendenti (Matteo e Giorgio) poi a volte lavoro anche con Mattia e il sabato lavoro anche con lo stagista che si chiama sempre Matteo.

Cosa fai principalmente?

Non faccio cose fisse, dipende da cosa c’è da fare o chi devo aiutare, comunque le preparazioni variano molto.

Hai assaggiati un prodotto? Ti è piaciuto?

Ho assaggiato un po’ di tutto tipo muffin, focacce, biscotti etc...,si mi è piaciuto quasi tutto.

Hai realizzato qualche ricetta a casa?

No, non l’ho fatto per il momento.

Quale insegnamento hai avuto?

Di sicuro uno di quelli più evidenti riguarda l’ordine e la pulizia. Un’altra cosa a cui tengono molto in questo laboratorio è l’organizzazione, ma sono sicura che potrò imparare molto altro nei mesi a venire.