Fuori la Notizia

La prospettiva dello studente

- Seconda settimana-

- AFFARI DI GOLA -

LA MILLEFOGLIE

Le classe 2ABIS ha lavorato a questa ricetta con il prof. Vanotti.

Giovanni ci mostra alcune foto.

BIGNè CON CREMA PASTICCERA

Le classi 2c ha lavorato alla ricetta inventata dal prof Pirastu.

matteo avila ci racconta la ricetta:



procedimento:

per prima cosa si fa la crema pasticcera:  scaldate il latte in un pentolino e nel mentre in una ciotola versate  i tuorli, lo zucchero  Sbattete con una frusta, aggiungete anche la farina e lavorate con una frusta fino ad ottenere un composto liscio e privo di grumi . Quando il latte avrà quasi raggiunto il bollore versatelo in ciotola  e amalgamate il tutto con una frusta Trasferite nuovamente nel pentolino e portate sul fuoco. Continuate a mescolare , fino a che la crema non si sarà addensata . A questo punto trasferitela in una terrina, coprite con la pellicola a contatto  e lasciate raffreddare completamente. Nel frattempo realizzate la pasta choux. In un tegame versate il burro a cubetti  e l'acqua. Aggiungete anche lo zucchero e il sale. Portate sul fuoco, mescolando con una frusta. Quando il composto avrà raggiunto il bollore  versate la farina setacciata a pioggia e mescolate rapidamente con un mestolo di legno. Quando il composto si staccherà completamente dalla pentola, formando una patina bianca sul fondo , togliete dal fuoco e trasferite all'interno della ciotola di una planetaria munita di gancio a foglia . In alternativa potete fare quest'operazione anche in una ciotola utilizzando un mestolo di legno. Azionate la macchina per un paio di minuti, in questo modo il composto si raffredderà un po'.  Quando non uscirà più fumo potrete aggiungere le uova una alla volta , avendo l'accortezza di aggiungere il successivo solo quando il precedente sarà completamente assorbito. Dovrete ottenere un composto liscio ed omogeneo . Trasferite ora la pasta choux in una sac-à-poche munita di bocchetta larga e liscia; formate dei mucchietti di pasta, grandi quanto una noce, su una leccarda ricoperta di carta forno .Con il dito o un cucchiaino leggermente umido abbassate la punta dei bignè. Cuocete i bignè in forno statico preriscaldato per 15 minuti a 220° evitando di aprire il forno durante la cottura. Trascorsi i primi 15 minuti abbassate la temperatura a 190° e cuocete la pasta choux per altri 10 minuti. A questo punto spegnete il forno e lasciate all'interno i bignè per altri 10-15 minuti con lo sportello leggermente aperto (mettete tra lo sportello e il forno un cucchiaio di legno); questo servirà a fare asciugare bene l'interno, quindi estraeteli dal forno   Riprendete la crema dal frigo e lavoratela con una frusta fino a che non risulterà liscia . Trasferite la crema in una sacca poche munita di bocchetta liscia utilizzatela per farcire i bignè. Quando li avrete riempiti tutti spolverate la superficie con zucchero a velo e servite i vostri bigné .

La ricetta

Ingredienti per 30 bignè

per la pasta choux:

per la crema pasticciera :

Procedimento:

Matteo Avila 2c

lavorazione crema pasticcera

lavorazione crema pasticcera


preparazione della pasta choix

- SFUMATURE D'ARTE -

KEITH HARING

In occasione della mostra di Monza "Radiant Vision", vogliamo raccontare di Keith Haring: un artista della Pop Art.

Nacque il 4 maggio 1958 a Reading, in Pennsylvania, primogenito di quattro figli. La sua famiglia si trasferì a Kutztown pochi anni dopo la sua nascita, e fu qui che trascorse la maggior parte della sua infanzia; ancora bambino rivelò una forte inclinazione per il disegno, apertamente incoraggiato dal padre Allen, il quale aveva per tempo intuito le inclinazioni e il talento artistico del figlio.

Keith Haring è appena un ragazzo quando negli anni ’80 si trasferisce a New York per studiare alla School of Visual Arts. E’ in quegli anni che, affascinato dalla calligrafia e dalla potenza espressiva così spontanea dei graffiti visti in metropolitana, ha l’idea di utilizzare gli spazi pubblicitari vuoti come “lavagna” per i suoi disegni.

I simboli iconici delle sue opere sono senza alcun dubbio gli omini stilizzati, che l'artista ha utilizzato in moltissime opere e murales.

Pietro Grechi 1abis

fonte foto: Artribune.it

fonte foto: Filosofemme.it

- FINESTRA SU CULTURA E SOCIETà -

PROGETTO GIORNATA DELLA MEMORIA

"LA SERA DOPO UNA CENA IN FAMIGLIA... MI DICO "SONO DAVVERO FORTUNAT*..."

Il 27 gennaio si celebrerà la ricorrenza internazionale della Giornata della Memoria

Tale ricorrenza, molto sentita da alunni, docenti e personale scolastico, ha portato quest’anno a riproporre l’evento in chiave personale attraverso la testimonianza diretta di due coniugi, il Sig. e la Sig.ra D’Urbino che hanno vissuto l’oppressione delle leggi razziali. 

Nei prossimi giorni due allievi per ogni classe lavoreranno ad uno striscione che verrà esposto a scuola la prossima settimana e che vi mostreremo!

Inoltre mercoledì 18 tutti gli studenti incontreranno i coniugi D'Uurbino presso il Teatro Nuovo di Treviglio.

Vi racconteremo il progetto in divenire!

Silvia Lorenzi

- A LEZIONE CON... -

Il prof Mantovani propone una lezione sull'analisi sensoriale

Il prof. Mantovani propone al gruppo PPD una lezione sulle spezie e in generale sull'analisi sensoriale. 

Ha preparato bicchieri con glassa all'aceto  balsamico, zucchero e aceto normale, inoltre ha coperto le etichette delle spezie. Ha poi spiegato ai ragazzi l'importanza dei sensi in cucina, facendo il paragone con una stanza buia. Se si accende la luce, tutto appare più chiaro e bello, così, anche le spezie aiutano a dare un senso ai piatti in cucina.

I ragazzi a turno hanno annusato le spezie per poi capire quali fossero. In seguito hanno assaggiato acqua contenente diversi quantitativi di sale: acqua con tanto sale, con poco e senza sale. In questo modo i ragazzi hanno potuto capire l'importanza del dosaggio di questo ingrediente.

Silvia Lorenzi

- liberaMENTE -

a cura della dott.ssa e prof.ssa Elena Ferrarello

Esiste un modo per gestire l'ansia?

L’ ansia è l’emozione provata di fronte a una sensazione di minaccia reale (es. minaccia alla persona) o figurata (es. minaccia all’autostima). È una risposta normale e innata di attivazione, caratterizzata da un aumento della vigilanza e dell’attenzione che ha l’obiettivo di prepararci ad affrontare il pericolo percepito predisponendoci a una risposta di attacco o fuga. L’ansia può essere fisiologica oppure patologica. L’ansia fisiologica ci prepara ad affrontare in maniera adattiva una possibile situazione difficile mentre l’ansia patologica è disfunzionale perché, essendo persistente e intensa, interferisce con la nostra prestazione, e può essere associata a eventi neutri, che non sono realmente pericolosi. 

Quali sono i sintomi dell’ansia? I sintomi dell’ansia posso essere suddivisi in tre categorie: 

È possibile distinguere diversi tipi di ansia: 

o ansia anticipatoria: ha breve durata ed è scatenata da un segnale reale o immaginario, identificabile, associato con il pericolo; 

o ansia generalizzata: è una sensazione di tensione durevole non associata a stimoli particolari; 

o attacchi di panico: sono attacchi d’ansia intensi che si risolvono rapidamente, durante i quali si prova un improvviso senso di grave pericolo (es. paura di morire, paura di impazzire, paura di perdere il controllo). Sono caratterizzati da un’attivazione somatica molto marcata, con sintomi fisici intensi quali palpitazioni, fame d’aria, vertigini fino ad arrivare a un senso di estraneamento dalla realtà.

Come combattere l’ansia?

Ecco alcuni esercizi: 

Respirazione Addominale 

Procedimento: porta una mano sul petto e l’altra poggiala bene sulla pancia. Chiudi la bocca e concentrati nel prendere un bel respiro profondo con il naso. Apri il diaframma (mi raccomando, fermo con il petto, focalizza l’attenzione solo ed  esclusivamente sul diaframma) e fai entrare l’aria nei polmoni. Vai avanti per circa 10 respiri lenti al minuto ed esegui l’esercizio ogni giorno per otto settimane. Questo ti porterà a ridurre di molto la frequenza cardiaca e la pressione sanguigna in maniera tale da riportarle ai livelli di normalità. 

Rilassamento Progressivo Il training autogeno, o rilassamento progressivo è soprattutto efficace quando  questa particolare tecnica di respirazione viene svolta in un ambiente tranquillo, sereno e ricco di pace. Lo puoi fare benissimo in casa, seduto di fronte a una scrivania e persino in palestra; l’importante è trovarti in un luogo in cui puoi mantenere alta la concentrazione, qualsiasi cosa tu stia facendo. 

Procedimento: per mitigare e sciogliere la tensione dalla punta dei capelli fino alle dita dei piedi, chiudi gli occhi e focalizza la tua totale attenzione sul rilassamento dei muscoli. Ogni gruppo di massa muscolare deve essere messo sotto tensione e poi lasciato andare in un periodo di tempo che varia dai due ai tre secondi ciascuno. Comincia dalla parte inferiore per poi passare alle ginocchia, alle cosce, ai glutei, al petto, alle mani, al collo per terminare poi con ogni singolo muscolo facciale, occhi compresi. Il tutto va eseguito mantenendo una respirazione controllata, profonda e lenta. Se ti trovi in difficoltà e non riesci a gestire entrambe le cose, non andare in panico ma respira con il naso. Usare il setto nasale è molto utile, perché ti consente di non preoccuparti di aprire e chiudere la bocca, ma tende a spostare l’attenzione soltanto sul rilassamento muscolare progressivo. 

Respirazione di Base Consapevole: 

Procedimento: puoi fare il tuo esercizio dove vuoi e quando vuoi. Tutto quello che devi fare è respirare attraverso le vie nasali e lasciarti trasportare da essa. Non forzare e non cercare di farla durare meno o più a lungo. Solo, lasciati andare e non pensare ad altro per circa due-tre minuti. 

Camminata o corsa: aiutano a fare rilasciare all’organismo la serotonina, chiamata anche l’ormone del buonumore 

Pesantezza: concentrati sul tuo braccio destro (se siete mancini sul sinistro) e immaginalo molto pesante. Pronuncia a bassa voce “il mio braccio è pesante, molto pesante, e io sono rilassato/a”. Ripetete più volte la frase, fino a quando non sentirai i tuoi muscoli rilassarsi. Poi passa all’altro braccio e alle gambe. Ripeti l’esercizio anche con l’addome, le spalle la schiena e la testa fino a quando tutto il tuo corpo sarà rilassato.

- RICETTE DAL MONDO -

MAAIKE ci presenta una ricetta olandese

Nederlandse Kroketten , crocchette olandesi

La kroket olandese è nata come modo di utilizzare gli avanzi, siano essi di carne ( il lesso con cui si è fatto il brodo o la rimanenza di un arrosto), di pesce, gamberi, formaggio o verdure.

La base della preparazione è un ragù denso, così lo chiamano loro, ma io direi un misto di carne tritata finemente e di una besciamella ( che generalmente è fatta con del brodo, oppure con del latte, del vino o semplice acqua) il tutto insaporito da cipolla fritta ( ma anche bacon o funghi) e spezie varie.

Diciamo pure che le variazioni sul tema possono essere veramente tante.

Una volta formata la kroket viene impanata e fritta.

 

Maaike Cortinovis PPD 

La ricetta

Ingredienti:

Per fare il roux

Per la panatura

Procedimento:

Iniziare a rosolare la cipolla tritata con un filo d'olio. Aggiungere la carne tritata aggiustando di sale di pepe e portare a cottura. Iniziare quindi a fare a fiamma medio- bassa il roux con il burro sciolto e la farina. Aggiungere il brodo caldo un pò alla volta mescolando con la frusta. aggiungere quindi le spezie, mescolando fino a quando la besciamella non ha raggiunto una buona consistenza. Unire ora la besciamella alla carne e rimettendo sul fuoco far addensare il tutto. Far raffreddare il composto, meglio se in una pirofila bassa, tenendolo in frigo fino al momento dell'uso. Con l'impasto ormai ben compatto formare dei cilindri da 10 cm di lunghezza. Passare la kroket prima nella farina..... poi nell'albume battuto. oi nel pangrattato. Controllate che la panatura copraperfettamente la crocchetta per non far uscire il ripieno durante la frittura. Mettere nuovamente le crocchette in frigo per almeno una mezz'ora prima di friggerle.

Maaike PPD

Saluti dall’Olanda: racconto di una breve vacanza

Durante le vacanze del ponte dell’ Immacolata la nostra compagna Maaike è andata in Olanda a trovare i suoi parenti (zii e cugini che non vedeva da molto tempo).

Il viaggio è durato 12 ore perché è andata in macchina, una volta arrivata faceva freddo e c’era parecchio vento.

In questi giorni Maaike ha visitato due città molto importanti dell’olanda: Eindhoven, Maastricht.

L’olanda è famosa in tutto il mondo per i suoi canali, per la droga, i suoi mulini e i tulipani, ma anche per il suo cibo. infatti maaike ha assaggiato e mangiato qualche piatto tipico ad esempio delle crocchette di carne chiamate Bitterballen, dolce tipico Pannekoeken.

Maaike, Serena, Yasmine e Martina PPD 

- MUSIC CLUB -

THE WEEKND

The Weeknd, pseudonimo di Abel Makkonen Tesfaye (Toronto, 16 febbraio 1990), è un cantautore, produttore discografico e attore canadese.

Dopo aver firmato un contratto discografico con la Republic Records, pubblica la raccolta Trilogy (2012) formata dai mixtape del 2011 House of Balloons, Thursday e Echoes of Silence, i cui singoli principali sono Wicked Games, The Zone e Twenty Eight. Nel 2013 rilascia il suo primo album in studio Kiss Land. È salito alla ribalta del panorama musicale internazionale nel 2015 con la pubblicazione del secondo album, Beauty Behind the Madness, supportato dai singoli di successo globale The Hills e Can't Feel My Face che hanno raggiunto la prima posizione della Billboard Hot 100 statunitense. L'anno successivo viene messo in commercio Starboy, il cui omonimo singolo, una collaborazione con i Daft Punk, ha eguagliato i risultati dei suoi predecessori. Il suo quarto album After Hours (2020) ha generato i singoli Blinding Lights e Save Your Tears, divenuti i più venduti a livello globale rispettivamente nel 2020 e nel 2021. A gennaio 2022 è il turno del quinto album in studio Dawn FM, promosso a livello internazionale attraverso il suo primo tour musicale negli stadi After Hours til Dawn Tour.

 È considerato tra gli esponenti di maggiore rilievo e successo commerciale nel panorama alternative R&B con più di 100 milioni di copie vendute in tutto il mondo. Durante la sua carriera è stato premiato con quattro Grammy Awards, diciotto Billboard Music Awards, cinque American Music Awards, quattro MTV Video Music Awards, tredici Juno Award, un MTV Europe Music Award e ha ricevuto una candidatura ai Premi Oscar per il brano Earned It inciso per la colonna sonora del film Cinquanta sfumature di grigio nel 2014. Nel 2020 la rivista Time lo include nella sua lista relativa tra le cento personalità più influenti dell'anno.

Tesfaye comincia a scrivere canzoni a 17 anni e avvia un progetto soft R&B con un produttore di nome The Noise. In seguito, nel 2010, incontra Jeremy Rose, con cui forma il gruppo The Weekend, poi cambiato in The Weeknd al momento del passaggio alla carriera solista per ragioni di copyright, dato che già esisteva una band canadese registrata con quel nome.

Nel dicembre 2010 carica su YouTube alcune sue tracce, inclusa una realizzata con il rapper Drake. Si guadagna così l'attenzione dei media e, nel marzo 2011, pubblica il suo primo mixtape, House of Balloons, prodotto con Illangelo e Doc McKinney. Il disco viene acclamato dalla critica e riceve una candidatura ai Polaris Music Prize 2011.] Dopo aver partecipato a numerosi festival musicali, tra cui l'OVO Fest, nell'agosto 2011 pubblica Thursday, il suo secondo mixtape, nel quale appare di nuovo Drake nel brano The Zone. Il terzo mixtape è invece Echoes of Silence, distribuito nel dicembre seguente, che vede la collaborazione del rapper Juicy J. In seguito, i tre lavori vengono pubblicati tutti assieme sotto il titolo di Trilogy. Sempre nel 2011 appare nell'album Take Caredi Drake: infatti contribuisce vocalmente alla traccia Crew Love,estratta in seguito come ultimo singolo dell'album nel luglio 2012.

Le canzoni che mi piacciono di più sono:

PARTY MONSTER - https://youtu.be/diW6jXhLE0E

HERE WE GO... AGAIN ( FEAT. TYLER, THE CREATOR) - https://youtu.be/_WMkhkbF6js

HEARTLESS - https://youtu.be/1DpH-icPpl0

fonte foto: Pinterest

Federica Rotini 4A 

carta di identità artistica

- CONSIGLIO DI LETTURA -

MISERY

uscita de libro: 1988

autore: Stephen King 

genere: thriller/horror psicologico


Trama: Paul Sheldon, famoso scrittore, dopo aver fatto un incidente in macchina viene sequestrato in una casa isolata nel Colorado da una sua accanita fan. questa donna Anny Wilkes, affetta da gravi disturbi mentali, non gli perdona di aver "ucciso" Misery, il suo personaggio preferito,  e lo obbliga grazie a terribili torture e alla creazione di una dipendenza da Novril (una medicina che se data in dosi non controllate crea dipendenza), di "resuscitarla" creando un nuovo romanzo. Paul non può fare altro che accettare, anche se andando avanti con i mesi, si rende conto che in certi casi la vita può essere peggio della morte...

Perché l'ho scelto: il libro è scritto in prima persona in maniera eccellente, durante la lettura sembra di entrare davvero nella psiche del personaggio, il libro nonostante non abbia  scene splatter,  o caratteristiche comuni agli altri horror, riesce comunque ad angosciarti e tenerti attaccato alla lettura

Sofia Labrach4A 

fonte foto: ibs.it

- ACCADE A SCUOLA -

PERCORSO CONDIVISO PER LO SVILUPPO DELLA CULTURA

ALLA LEGALITA’ E DELLA CONSAPEVOLEZZA GIOVANILE

Il vice comandante della polizia di Treviglio Giacomo Bocchi sta affrontando con le classi prime un percorso che vede protagoniste tematiche che riguardano i nostri ragazzi molto da vicino: bullismo, reati di vario genere, diritti e doveri dei cittadini, modalità con cui lo Stato mantiene l'ordine pubblico e tutela i cittadini, uso e abuso di sostanze stupefacenti e di alcolici.

Nelle prossime settimane faremo qualche domanda al vice comandante! 

Silvia Lorenzi

- L'ALMANACCO -

10 GENNAIO INVENZIONE DI "THE TUBE"

La metropolitana di londra (conosciuta anche come The Tube, dalla forma dei suoi tunnel molto simili a dei tubi) è la metropolitana più antica del mondo e la più estesa d’Europa.

La prima linea fu aperta senza inaugurazione il 10 gennaio 1863 ed ebbe un enorme successo, al punto che già dall’anno successivo vi furono 260 progetti per nuove linee. Il vero periodo d’oro della metropolitana, però, fu la prima metà del Novecento, quando vennero aperte alcune delle linee più importanti e tuttora utilizzate. Durante la seconda guerra mondiale, la metro venne usata come rifugio e le stazioni adibite a depositi sotterranei.


Ad oggi il gestore stima che ogni treno percorra circa 123 000 km annui, ovvero circa tre giri della circonferenza terrestre; inoltre conta circa 1 073 000 000 accessi all’anno, e circa 28 milioni di passeggeri.


L’ estensione della metropolitana londinese è di 405,2 km e la posiziona quarta come estensione mondiale, e conta 11 linee e 270 stazioni dislocate in tutta Londra; delle line ce ne sono sia in profondità sia in sub-superficie (queste sono particolari ferrovie costruite scavando delle “trincee” e poi ricoperte con delle gallerie dando la tipica forma a sezione circolare della metro).


The Tube è in servizio dalle 5:00 fino a circa l’1:00 della mattina successiva; nei weekend invece l’apertura avviene più tardi, e alcune linee il venerdì e il sabato sono attive 24 ore al giorno. Nelle ore di punta le stazioni hanno momenti di chiusura per evitare incidenti; si stima che in queste fasce orarie in carrozza i passeggeri sono fino a 4 per metro quadrato.

Malgrado l’affollamento, la metropolitana registra ottimi dati in fatto di sicurezza e gli incidenti mortali ammontano a 1 ogno 300 000 000 corse; nonostante ciò i suicidi sono molto frequenti, anche se si stima che ad ogni suicidio riucito ve ne siano tre tentati, infatti in diverse stazioni è presente uno spazio chiamata “buca del suicida”, posto tra la banchina e i binari per impedire che chi cade si ritrovi direttamente sul passaggio del treno.

Malgrado sia una delle metropolitane più affollate del mondo, i rischi per il sovraffollamento sono ridotti grazie alle telecamere a circuito chiuso che monitorano il flusso dei passeggeri ed eventualmente chiudono le stazioni. Inoltre vige il divieto di fumo e il consumo di bevande alcoliche.


 Nora Sgorlon 3b

- LE POESIE DI MBAYE -

NUTRIRSI

Di Lo Mbaye, gennaio 2023 

Forse è vero: non saprò amarti in ogni caso.

In tutti i tuoi passi in avanti o nei tuoi

sbagli ci sarà sempre un mio pensiero

nascosto che saprà parlarti.

E amore quando due persone si nutrono

dello stesso attimo facendolo crescere

con loro, è nostalgia mista a rimpianto.

Se poi resti da solo e d’un tratto quello

che una volta chiamavi gioia diventa un

peso ma comunque fiero e lo porti sulle spalle.

Lungo il tuo cammino e canti sopra una

Canzone per sentirti più leggero.

- IL CALDERONE -

LA DIETA MACROBIOTICA

L’alimentazione svolge un ruolo fondamentale nella tutela della salute e della qualità della vita. Secondo l’Organizzazione Mondiale della Sanità, circa 1/3 delle malattie cardiovascolari e dei tumori potrebbero essere evitati grazie a una dieta sana ed equilibrata. La scelta quotidiana del cibo non è solo una questione di gusto o di abitudine, ma assume un valore determinante nella costruzione del proprio benessere.

La macrobiotica è una dieta alimentare che si basa sul consumo di cereali integrali e verdure, esclude alimenti trattati industrialmente (come zucchero bianco, bibite dolcificate, conserve), e limita il consumo di cibi di origine animale.

nata in Oriente e divenuta popolare alle nostre longitudini grazie a Georges Ohsawa (pseudonimo del filosofo giapponese Yukikazu Sakurazawa), questo insieme di pratiche alimentari abbraccia l’intera sfera psicofisica e pone come obiettivo il conseguimento del perfetto equilibrio tra mente e corpo. Partendo dal principio che i bisogni alimentari si differenziano da persona a persona in base a una pluralità di fattori, venne ideato un sistema articolato in cinque regimi alimentari, dal più semplice (la “MA-PI. 1”) al più completo (la “MA-PI. 5”). Studi clinici, hanno evidenziato l’efficacia di queste diete nella prevenzione di patologie croniche non trasmissibili, quali obesità, ipertensione, diabete mellito di tipo 2 e sindrome metabolica.

Gli alimenti principali della Macrobiotica MA-PI. sono i cereali, prevalentemente integrali (riso, miglio, orzo, segale, avena, grano…), le verdure di stagione, i legumi, gli oli vegetali, i dolci semplici e in piccola quantità, le proteine di origine animale. Le diete MA-PI si basano sul consumo di alimenti di stagione, provenienti da coltivazioni che escludono il ricorso a prodotti chimici di sintesi. Parallelamente, i prodotti animali devono essere freschi e provenienti da animali selvatici o allevati e nutriti in modo naturale. Nelle cinque diete MA-PI, oltre alla qualità degli ingredienti, sono fondamentali le proporzioni tra le diverse componenti nutrizionali.

Una zuppa di verdure iniziale e un piatto completo composto di cereali (circa il 50 – 55 %), verdure ( circa il 35-  45%), legumi ( circa il 6 – 8%) e tra il 2 – 4 % di dolce sono la tipologia di pasto proposto.

Georges Ohsawa, principale divulgatore della dottrina macrobiotica in occidente, pubblicò una serie di libri sull’argomento dove definì molto rigorosamente il suo concetto di salute riassumendolo in sette punti fondamentali: 

Secondo la macrobiotica, è fondamentale conoscere alcune caratteristiche dei cibi che ingeriamo per poter bilanciare meglio la nostra dieta.

Queste caratteristiche sono:

Le giuste condizioni possono fare la differenza tra un’alimentazione squilibrata ed una corretta: assumendo il cibo più adatto nel momento migliore si riducono sensibilmente le probabilità di contrarre e diffondere patologie e si impara ad “ascoltare” i bisogni del proprio corpo.

La macrobiotica riprende il Tao nel suo concetto di espansione (Yin) e contrazione (Yang): tramite l’alimentazione incarniamo principi sia spirituali che materiali e così facendo ci avviciniamo progressivamente all’universo, raggiungendo la totale armonia con noi stessi e ciò che ci circonda.

Proprio per questo la macrobiotica prevede la divisione in cibi Yin e cibi Yang.

yin


yang

A colpo d’occhio si nota come questa seconda lista contenga cibi decisamente più “gustosi” rispetto a quelli Yin, proprio perché lo Yang rappresenta il suo opposto e quindi calore, contrazione, gusto, grassi.

Giulia Porcellini 4A

https://cs.ilgiardinodeilibri.it/data/spec/med/cosa-significa-dieta-macrobiotica.jpg?_=1516814819

I FRUTTARIANI

I Fruttariani presumono che originariamente la dieta naturale dell'uomo fosse a base di sola frutta.

Il regime alimentare dei fruttariani, comprende la frutta, nel senso più ampio del termine. Ovvero, oltre ai frutti dolci, amari ed aspri (mela, limone, pompelmo, pere, etc), troviamo anche:

·         gli ortaggi, come le melanzane, le zucchine, i peperoni, etc;

·         la frutta secca, ovvero le noci, le nocciole, le mandorle, etc;

·         i frutti piccanti, ad esempio il peperoncino e il pepe;

·         i frutti grassi, come le olive e gli avocado;

·         i frutti nei baccelli, in cui rientrano le fave i piselli;

·         i frutti in spiga, come il grano ed il mais.

L’orientamento fruttariano comparse già sul finire del 1800, in Germania. Il professore Arnold Ehret, è stato uno dei primi pionieri della dieta fruttariana. Il fatto che lui stesso soffrisse di una malattia dichiarata incurabile dai medici del tempo, lo portò con forza e ostinazione a cercare soluzioni e a studiare metodi alternativi di cura. Per questo si recò a Berlino e in seguito in Palestina, dove venne a contatto con un insegnamento nuovo e vitale, che lo portò a una comprensione della medicina libera dal retaggio di allora. Ritornato in Europa era guarito definitivamente e decise, vista la competenza acquisita, di aprire una clinica in Svizzera. Arnold Ehret era animalista e vegano. Tra i suoi contemporanei si ricorda anche Herbert Shelton, pacifista, vegetariano, sostenitore della dieta crudista e del digiuno terapeutico.

Ma Ehret e Shelton non sono stati gli unici ad avvicinarsi così tanto alla dieta fruttariana; anche il Mahatma Gandhi è stato fruttariano negli ultimi anni della sua vita, così come anche Steve Jobs negli anni ’70, e ancora prima Leonardo da Vinci. Anche nella tradizione religiosa, sono molti gli esempi connessi alla dieta fruttariana: come ad esempio Adamo ed Eva, che si nutrivano dei frutti nel giardino dell’Eden, a San Francesco, ai digiuni di Gesù e del Buddha, al rispetto per le vite induista.

l fruttarismo è un regime alimentare impegnativo da seguire nel tempo e non si può diventare fruttariani da un giorno all’altro ma è necessario una procedura di almeno due anni. L’aspetto negativo di questo regime alimentare è che, come ogni regime dietetico basato in modo esclusivo o prevalente sul consumo di frutta, comporta il serio rischio di provocare gravi carenze nutrizionali e il conseguente sviluppare patologie associate, con la possibilità di procurare danni all’organismo, anche irreversibili.

L’Health Promotion Program (Programma sulla Promozione della Salute) della Columbia University riporta che una dieta fruttariana può causare carenze di calcio, proteine, ferro, zinco, vitamina D, la maggior parte delle vitamine B e degli acidi grassi essenziali. È dunque fondamentale, se si decide di intraprendere una dieta fruttariana, farlo sotto stretto controllo medico, facendo analisi periodiche ed affidandosi alle verifiche di un medico esperto in nutrizione. Infine alle prime manifestazioni di eventuali malesseri o disturbi insoliti, ogni dieta fruttariana va immediatamente sospesa.


fonte immagine: https://alimentazione-naturale.blogspot.com/2015/02/fruttarismo-piu-dieta-temporanea-o.html

 Giuditta Lorenzi 4a