Il castello
Castello di Tortona ad inizio '900
Il castello di Tortona sorgeva sul colle Savo, il più importante dei sette su cui, secondo la tradizione, fu fondata la città di Tortona. Prima chiamato Forte di S. Vittorio.
Oggi della fortezza è rimasta la torre ristrutturata negli anni, diventando zona residenziale e parco pubblico, nonché dello stadio cittadino intitolato a Fausto Coppi. Durante la sistemazione dell'area furono portati alla luce molti reperti di epoca romana compreso il muro del vecchio castrum, oggi visibile in via alle Fonti.
I pochi resti del forte sono ricoperti da piante infestanti ed in evidente stato di degrado
Con l'annessione della città al Ducato di Milano (1347), i Visconti rinforzarono le mura cittadine ed il castello che, tuttavia, non poté far fronte all'avvento delle moderne armi da fuoco e già nel 1499 si dovette arrendere alle truppe di Carlo VIII di Francia.
Nel 1535 Tortona passò, col Ducato di Milano, sotto il dominio spagnolo e divenne caposaldo fondamentale per la difesa delle comunicazioni tra la Spagna e Milano. Stante la nuova situazione gli spagnoli eseguirono grandi lavori di fortificazione, costruendo una nuova cinta bastionata intorno alla città in sostituzione di quelle viscontea e sforzesca ormai obsolete, e trasformando "alla moderna" il castello ampliandone di molto le dimensioni.
La nuova fortezza si presentava divisa in due parti: forte alto (maschio) e forte basso; l'ampliamento comportò la demolizione di molti edifici risalenti a prima del 1000, come il Palazzo Vescovile (che vantava lusinghiere descrizioni nelle cronache dei pellegrini dell'epoca) mentre la cattedrale (antichissima e ricordata come una delle più mirabili del nord Italia) fu chiusa al culto e inglobata nelle nuove fortificazioni; questa sopravvisse comunque fino al 1609, quando un fulmine ne colpì il campanile (usato come polveriera) causandone l’esplosione; il crollo che distrusse la chiesa sottostante, la chiesa di San Giovanni in Piscina e l'antico battistero.